Il Turriga è il simbolo della tradizione enologa della Sardegna. La prima annata risale al 1988 ma si deve aspettare il 1991 per considerare finito il periodo di “rodaggio” del Turriga. Il vino Turriga è un uvaggio di Carignano, Malvasia nera, Bovale Sardo e Cannonau. Quest’ultimo è presente con una percentuale del 65%. Il sistema di allevamento del Turriga è ad alberello latino. Il 1995 è considerata l’annata peggiore tanto da non essere stato messo in commercio. Le annate migliori del Turriga sono il 1994, 1998 e 2001. Da menzionare anche le annate 1991 e 1993.
Le migliori annate del Turriga
Le caratteristiche del Turriga variano da annata ad annata. Quella che gli esperti considerano una delle migliori annate è quella del 2001. Il vino di questa annata presenta un grado alcolico al di sopra dei 14 gradi e mezzo. Il suo colore è rossa porpora con venature viola. Ha note balsamiche e il suo profumo ricorda l’amarena, la ciliegia ma anche il mirto, l’arancia rossa e il timo. Questo vino risulta armonioso al palato con note di mandorla. Un equilibrio trasognato ottenuto ad arte con richiami di mare e luce. Il Turriga del 2001 presenta una struttura potente e quindi una forte longevità. Un vino elegante e sfacciato dalle suggestioni di acqua salmastra e iodio. Un Turriga marino, molto attaccato al suo territorio, sardo fino all’ultima goccia.
Altre ottime annate
L’annata 1998 ha rappresentato un’alternativa al Turriga classico. Prodotto con uve più che mature. Da questa vinificazione è nato una sorta di Amarone sardo.
Il Turriga del 1994 presenta un grado alcolico leggermente inferiore a quello del 2001 con poco più di 13 gradi. Il suo colore è rosso intenso che sfocia nel granato con riflessi rubini. Il suo profumo è profondo e intenso. Al palato presenta inizialmente note balsamiche ma degustandolo meglio ci si accorge della presenza di note di mirto e frutta matura. Presenti anche note salmastre e di scorza di mandarino. I più esperti rimangono affascinati soprattutto dall’eleganza di questo vino e dalla sua profondità e rotondità.
L’annata 1991 del Turriga rispetto all’anno precedente ha una eleganza maggiore. Il suo profumo spiazza dal cacao passando alla scatola di sigari fino ad arrivare alla scorza di arancia rossa. Al palato risulta vibrante e agrumato con una scia balsamica finale.
L’annata 1993 è un Turriga anomalo. Ha infatti un odore che presenta delle note di salamoia, terra, oliva, ginepro e china. Al palato è un vino austero, dal tannino un po’ sgranato. Il finale ricorda, eccentricamente, la liquirizia.