Alcool e mistero. Ecco come riassumere efficacemente la settimana di Halloween di xtraWine. E si dà il caso che in Italia ci sia una città che racchiude entrambe le cose: Torino.
Torino è infatti la città italiana più legata alla magia e all’esoterismo ed è anche l’unica città al mondo a far parte sia del triangolo della magia bianca (insieme a Praga e Lione), sia del triangolo della magia nera (con Londra e San Francisco).
Secondo la leggenda, Torino è infatti il fulcro di una lotta continua tra forze del bene e forze del male, che si contendono le strade, le piazze e i monumenti della città.
Secondo la teoria, il centro della magia bianca si troverebbe presso la fontana dei Tritoni dietro Piazza Castello, mentre il cuore della magia nera dovrebbe essere presso piazza Statuto.
Halloween e Torino magica, i luoghi della magia nera
Siamo nella #hallowineweek, la settimana più spaventosa di xtraWine, perciò parliamo dei luoghi della magia nera di Torino ed in particolare di quello che secondo la leggenda dovrebbe essere il fulcro della magia nera della città: piazza Statuto.
Piazza Statuto, il cuore della Torino Magica
Piazza Statuto è il cuore della magia nera di Torino. Si trova infatti vicino a Porta Decumana, che nella tradizione romana rappresentava l’ingresso al quadrante del regno dei morti.
Inoltre in passato quella di piazza Statuto era la Val Occisorum, ovvero la Valle degli Uccisi, dalla quale prese il nome l’attuale quartiere e nel quale fu rinvenuta l’antica necropoli.
Questa piazza di Torino ospita inoltre due simboli della magia nera. Uno è il monumento del Frejus, costruito come omaggio ai minatori caduti durante la costruzione del traforo: in molti sostengono che l’angelo in cima al monumento sia Lucifero.
Il secondo simbolo è l’obelisco geodetico, detto anche “Guglia Beccaria”, in cima al quale sorge un astrolabio e che secondo alcuni esperti di magia indicherebbe il luogo dove si aprirebbero le porte dell’inferno.
Via Bonelli non è mai illuminata
Vicino a piazza Statuto su trova via Bonelli: si tratta di una via stretta e quasi mai raggiunta dal sole, nella quale abitava il boia di Torino.
Questo personaggio davvero inquietante, girava per la città sempre vestito di nero. I torinesi sostengono che – passando per questa sia – si avverta una strana sensazione di morte.
Il portone del diavolo
Questa è una storia di Halloween davvero perfetta: a Torino c’è infatti il portone del diavolo.
Si tratta del portone del Palazzo Trucchi di Levaldigi, sede della Banca Nazionale del Lavoro, al cui centro un grande batacchio raffigura il diavolo.
La leggenda narra che il portone sia apparso all’improvviso durante una notte. Sarebbe stato Satana in persona a costruirlo, invocato da un apprendista stregone durante un rituale.
Secondo questa storia, il diavolo arrabbiato per l’invocazione, avrebbe creato il portone per imprigionare il giovane stregone.
I segreti del museo egizio
Secondo gli appassionati di magia, il Museo Egizio di Torino ricopre un ruolo fondamentale nel culto della città come luogo esoterico.
Il museo sarebbe infatti pieno di simboli della magia bianca e della magia nera. Tra i simboli di quest’ultima troviamo gli oggetti appartenenti al Faraone Tutankamon e la testa mummificata di Seth, dio dei morti e assassino di Osiride, dio dell’Ordine e fratello di Seth.
A Torino il diavolo ti vede
Via Lascaris è un altro simbolo inquietante delle forze oscure sabaude. Alla base di un palazzo che ha in passato ospitato una Loggia Massonica, si trovano infatti due fessure a forma di occhi, che dovevano fungere da punti di sfiato per i locali sotterranei.
Le due fessure hanno una forma davvero strana, che ricorda due grandi occhi e – secondo la credenza – si tratterebbe degli occhi del diavolo.
Il Rondò della Forca
L’ultimo luogo della magia nera di Torino è il Rondò della Forca. Si tratta del punto dove i francesi avevano posizionato il patibolo.
La forca rimase in quell’esatto punto, scelto per la vicinanza all’antica prigione in via Corte d’Appello, fino al 1863 e segnò la diramazione tra corso Regina Margherita e corso Valdocco come luogo legato alla morte.
Torino, patria della magia…e del Vermouth
A questo punto dell’articolo vi starete chiedendo cosa c’entri l’alcool con Torino e con la magia nera. Dovete sapere che Torino non è solo uno dei vertici del triangolo della magia nera, ma è anche la città produttrice di uno dei migliori Vermouth del mondo.
Il Vermouth è infatti un vino aromatizzato di origine piemontese ed inventato proprio a Torino da Antonio Benedetto Carpano nel 1786.
Il nome deriva dal tedesco Wermut, nome col quale veniva chiamata l’assenzio, una pianta medicinale usata spesso come base aromatica del Vermouth.
Ecco 3 vermouth per assaporare il vero spirito di Torino
Torino è la capitale del Vermouth, oltre che della magia. Per la settimana di Halloween, xtraWine ha dunque selezionato 3 Vermouth per godersi appieno lo spirito della città più esoterica d’Italia: li trovi sul nostro e-commerce, come sempre a prezzo xtraWine.
Berto Vermouth di Torino Rosso Superiore 0.75L
Berto Vermuth di Torino Rosso Superiore nasce da una base pregiata di Barbera d’Asti DOCG e Cortese DOC ed è un Vermouth che riluce di uno splendido colore bruno.
Al naso Berto esprime le note olfattive tipiche dell’artemisia, elegantemente accompagnate dai sentori balsamici di ginepro, rabarbaro e menta, e dalle sfumature morbide di liquirizia e vaniglia.
È un distillato ideale ad essere miscelato in cocktail oppure degustato in purezza con ghiaccio e scorzetta d’arancia.
Franco Cavallero Nonis Februariis Vermouth Superiore di Torino 0.75L
Franco Cavallero Nonis Februariis Vermouth Superiore di Torino è un distillato che esprime al naso note di rosmarino, accompagnati da note di sandalo, muschio, mirra, noce moscata.
Al palato risulta ricco, accompagnato da vibranti note di arancia amara e cacao.
Pio Cesare Vermouth Di Torino
Pio Cesare Vermouth Di Torino è una miscela di 26 piante aromatiche tra cui in primis l’assenzio, foglie di maggiorana, la radice di genziana, la scorza di arancio dolce e amaro e molte altre, che compongono la nostra “storica” ricetta, viene posta a macerare per circa 40 giorni in un’infusione di alcol e pochissimo vino bianco Pio Cesare.
Prova il Vermouth Pio Cesare alla vecchia “maniera piemontese”, sorseggiandolo con una piccola scorza di limone.
E tu sei mai stato nei luoghi della magia di Torino? Raccontacelo sul nostro profilo Instagram @xtrawine.
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