La storia della Tenuta Mont’Albano è una storia di visione imprenditoriale e di avanguardia. Fondata nel 1985, fu una delle prime aziende produttrici di vini biologici, in un’epoca in cui poco si parlava dell’approccio ecosostenibile in ambito vinicolo.
L’intuizione di Mauro Braidot fu di convertire i suoi 5 ettari di vigna al metodo di produzione biologica, in controtendenza alla maggioranza dei produttori del tempo. Mont’Albano divenne così la prima azienda in Friuli (e una delle prime in conversione) ad applicare la viticoltura biologica, mossa soprattutto dal sentimento di salvaguardia territoriale e dal senso di responsabilità verso le generazioni future, verso l’ambiente e verso la natura.
L’attenzione alla sostenibilità, nelle sue diverse declinazioni, per l’azienda Mont’Albano parte proprio dalla sfera ambientale. Le pratiche di coltura della vite vengono attuate limitando l’uso di antiparassitari a favore di metodi e pratiche produttive che tutelano l’intero ecosistema e la sua biodiversità. Grazie all’utilizzo di fertilizzanti organici, generati da processi vegetali, così come all’implementazione di pratiche di rotazione colturali viene preservata la naturale fertilità dei terreni.
Il cuore della produzione aziendale è radicato in due aree vocate alla viticoltura. Le aree di produzione della Valpolicella e del Friuli, diverse per caratteristiche di terroir e di varietà, danno vita a vini unici e identitari. L’azienda ha le sue radici e origini in Friuli e il vero obbiettivo aziendale non era quello di produrre solo vini biologici, ma di diffondere il concetto di sostenibilità e responsabilità ambientale. Nel 2008 la Mont’Albano entra infatti nell’orbita di Casa Vinicola Sartori con sede a Negrar di Valpolicella (Verona). Unendo la propria esperienza nel biologico alla tradizione della storica cantina veronese, che già da qualche anno si era approcciata ad un progetto di viticoltura biologica, la gamma di prodotti viene ampliata permettendo al marchio Mont’Albano di proporre anche vini della Valpolicella.
Così l’azienda esporta in Valpolicella questa modalità di produzione agricola, basata su principi e pratiche produttive tali da limitare al minimo l’impatto dell’uomo sull’ambiente, fuori dai propri confini regionali. È proprio nella regione adiacente del Veneto che l’azienda Mont’Albano ha ritrovato il suo alleato speciale. Così oggi l’azienda dispone di due tenute, una tra i colli friulani ed una tra quelli veronesi.
L’estensione dell’azienda vede ora 5 ettari in Friuli e altrettanti in Valpolicella. Abbracciando così due realtà produttive differenti per stili di produzione e caratteristiche di terroir, ma vicine per valori, filosofia ed impegno green, Tenuta Mont’Albano offre vini tipici della tradizione friulana e veronese. I terreni friulani composti da depositati alluvionali e detritici costituiti perlopiù da materiali calcarei con alternanza di marne e arenarie, grazie a condizioni pedoclimatiche ideali, costituiscono il terroir perfetto per la coltivazione di vitigni autoctoni della zona, tra cui: Refosco dal Peduncolo Rosso, Ribolla Gialla DOC, Merlot Friuli DOC e Pinot Grigio Friuli DOC. Allo stesso modo i terreni della Valpolicella, a matrice perlopiù calcarea con alternanza di depositi alluvionali, costituiscono l’ambiente ideale per la produzione dei vini tradizionali di quell’area, quali: Amarone della Valpolicella DOCG, Valpolicella Ripasso DOC e Valpolicella DOC.
Le uve attentamente selezionate in vigneto e raccolte in piccole cassette per la produzione dell’Amarone della Valpolicella DOCG sono appassite per circa 3 mesi in locali asciutti e ben aerati. Grazie a questo procedimento buona parte dell’acqua contenuta negli acini evapora, concentrando profumi e sapori. Il vino di colore rosso intenso con riflessi granati; al naso rivela un bouquet ricco di frutta, con la tipica nota di ciliegia sotto spirito, viola appassita, di spezie, soprattutto cannella e noce moscata. Al palato è ricco, intenso, con un tannino elegante ed una grande morbidezza. Si accompagna a piatti importanti, carni rosse, selvaggina, formaggi piccanti e stagionati.
Il Valpolicella Ripasso DOC prende la seconda parte del suo nome da una tecnica di vinificazione storica ed unica della Valpolicella che consiste nel macerare del vino Valpolicella sulle vinacce (da uve appassite) precedentemente usate per la produzione di Amarone della Valpolicella o Recioto della Valpolicella. Lo scopo di questo processo è quello di aggiungere morbidezza, complessità e corpo al vino. Il periodo di affinamento prolungato in botti di rovere sloveno di medie dimensioni che segue regala ulteriore intensità al vino. Al naso il bouquet è fresco, con piacevoli e tipici sentori di ciliegia e mandorla amara. Al palato è ricco, vellutato e bilanciato, con un bel corpo ed intensità che ben si sposano a primi piatti con sughi saporiti di selvaggina, carni brasate e grigliate, formaggi stagionati e salumi.
In Friuli vengono prodotti il Pinot Grigio Friuli DOC ed il Refosco dal Peduncolo Rosso Venezia Giulia IGT. Il Pinot Grigio è sicuramente uno dei vitigni più diffusi nel mondo vitivinicolo grazie alla sua capacità di adattarsi perfettamente a moltissime tipologie di terreni e climi. Nei terreni friulani acquisisce ottimi profumi fruttati ed eleganza. Il Pinot Grigio Friuli DOC è un vino bianco dal colore giallo paglierino con riflessi dorati. Al palato rivela sensazioni di frutta tropicale, fiori di acacia e crosta di pane. In bocca è armonioso, ampio, persistente e corposo, perfetto con antipasti di pesce, primi piatti leggeri, risotti alla pescatora, fritture, ma anche abbinato a prosciutto crudo e zuppe di verdure. Fantastico con asparagi bianchi e uova.
Il Refosco dal Peduncolo Rosso Venezia Giulia IGT si caratterizza per il suo vitigno a bacca rossa che trae letteralmente il suo nome dalla peculiare colorazione che assume il peduncolo durante la maturazione dell’uva. Dai lunghi grappoli del Refosco si ottiene un vino dal colore rosso rubino intenso, con luminosi riflessi violacei. Lo caratterizzano intensi sentori erbacei inimitabili, tra cui spiccano note di fieno appena tagliato. All’assaggio è intenso, morbido e con buona struttura. È un vino giovane con forte carattere, dal retrogusto deciso e persistente che si abbina perfettamente a secondi a base di carne o accompagnato a salumi come speck, salame d’oca e la peta della Val Cellina, nonché a formaggi tradizionali friulani.
L’entusiasmo per la viticoltura biologica e l’implementazione di pratiche produttive innovative hanno potuto svilupparsi grazie anche al recente inserimento dell’enologo Luca Bonetti: “Seguire l’intero iter di produzione, dalla vite alla bottiglia, valorizzando le peculiarità territoriali e delle uve, è la mia vera sfida quotidiana”. I vini Mont’Albano sono vini autentici, identitari del proprio territorio di appartenenza ed ecologicamente sostenibili, grazie al rigoroso controllo di tutta la filiera dal vigneto alla bottiglia.
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