Lo spumante, in Italia, ha subito per molto tempo la sudditanza qualitativa e psicologica rispetto allo Champagne.
Nel 1860 Camillo Gancia, per primo in Italia, approfondì le sue conoscenze circa la produzione dello Champagne per produrre uno spumante d’Asti con il metodo champenoise. Dopo di lui ci furono Antonio Capené nel 1868 a Conegliano e poi Giulio Ferrari nel 1902 a Trento.
Tutte queste icone della storia vinicola italiana furono i precursori nella produzione di spumanti secchi con il metodo della rifermentazione in bottiglia, utilizzando uve chardonnay e pinot nero, sulla base delle conoscenze ed esperienza francese.
Nel 1975, per tutelare l’immagine e la produzione dello spumante di qualità, un gruppo di nomi famosi della spumantistica italiana fondarono l’Istituto Italiano Spumante Classico al fine di proteggere i vini ottenuti con il metodo della rifermentazione in bottiglia e promuoverne la conoscenza e la diffusione in Italia e all’estero. I soci fondatori di questo istituto furono i titolari di Gancia, La Versa, Carpenè Malvolti, Contratto, Ferrari, Antinori e infine il Duca Antonio Denari. I soci si diedero uno Statuto, stabilirono norme e controlli e scelsero, come simbolo per identificare le bottiglie prodotte dai soci, una putrite stilizzata inscritta in un ovale, tuttora presente sulle bottiglie degli attuali aderenti.
Nel 1996 venne deposito il nome Talento e l’associazione volontaria fu ribattezzata Istituto Talento Metodo Classico, con l’obiettivo di identificare lo spumante prodotto in Italia con questo metodo, in aree delimitate, in base a norme stabilite e precisi controlli indicati in un Regolamento di produzione, con l’utilizzo di uve chardonnay, pinot nero e pinot bianco prodotte nelle zone DOC di Piemonte, Lombardia, Trentino, Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. L’Istituto, nel quale sono confluiti i produttori del Trento DOC, del Consorzio di Tutela dell’Oltrepò Pavese, del Friuli Classico e di Alta Langa, comprende oggi oltre 50 soci e controlla una produzione complessiva di circa 7,3 milioni di bottiglie. Stime attendibili valutano tra i 240 ed i 250 milioni di bottiglie la produzione italiana totale di spumante, delle quali circa 220-230 milioni sono elaborate con il metodo Martinotti (o metodo Charmat) e solo 17-18 milioni con il metodo Classico.