Il vino è una delle bevande più antiche che si conosca. Ad oggi siamo il paese leader mondiale sia per la produzione di vino che per l’alta qualità che esportiamo: qualità che ci viene riconosciuta da tutti i Paesi del Mondo che degustano il nostro prodotto Made in Italy. Ora sorge una domanda: Quando travasare il vino?
Ma se una domenica si vuole offrire ai propri ospiti un bel pranzo, esso deve essere accompagnato da un vino prettamente gustoso e raffinato. E allora perchè non realizzare un buon vino fatto in casa? L’operazione non è difficile erroneamente a quanti molti pensano, ma occorre una buona dose di impegno, costanza e buona volontà.
Il primo step del ciclo produttivo è la vendemmia, fase fatta a mano anticamente, mentre ora viene realizzata meccanicamente. Dopo la raccolta dell’uva si passa alla sua pigiatura. Anche qui vige lo stesso discorso illustrato precedentemente. In commercio esistono diversi macchinari che consentono di eseguire la suddetta procedura in modo veloce e preciso.
Dopo questa fase, si passa alla fermentazione che va da uno a sette giorni, ma questo dipende dal tipo di vino che si vuole realizzare. Ultima fase è la svinatura, che consiste nel travasare il vino. E noi ci soffermeremo proprio su questo punto.
Piccoli suggerimenti prima di travasare il vino
Prima di poter procedere al travaso del vino è necessario pulire perfettamente e correttamente tutti i contenitori che si vogliono utilizzare, poichè batteri e microorganismi si possono facilmente annidare all’interno alterando così l’annata del vino.
A tal proposito consigliamo di acquistare dei prodotti per poter lavare tutti i recipienti di cui si necessita. Per questo scopo nei punti di vendita specializzati ci sono degli appositi preparati. Assolutamente da evitare sgrassatori, detergenti per piatti o prodotti troppo profumati.
Quando travasare il vino
Un mese dopo la torchiatura dell’uva si rivela fondamentale travasare il vino “travaso autunnale” in modo tale da eliminare il deposito melmoso che si è andato a formare con il tempo sul fondo della botte. Ma attenzione: bisogna non dimenticarsi di eseguire l’operazione suddetta perché si rischia di alterare il gusto e il sapore del vino.
Se l’uva non era stata perfettamente selezionata, in questo caso bisogna integrare dei prodotti appositi per sanificare il vino. Tuttavia, se avete dei dubbi al riguardo, il nostro consiglio è quello di rivolgevi ad un tecnico specializzato il quale vi saprà consigliare sul da farsi.
Poi si passa al secondo travaso del vino. Con il freddo dell’inverno accade che si depositano sul fondo delle botte le ultime scorie. Quindi è molto importante procedere con il secondo travaso allo scopo di preparare la bevanda per il periodo estivo. Un piccolo consiglio al riguardo: per una perfetta conservazione del vino è buona norma collocare le botti in luoghi freschi e asciutti.
Qual è il clima giusto per procedere al travaso?
La giornata scelta per poter eseguire la suddetta operazione deve essere soleggiata e piuttosto mite, non piovosa e senza vento.
Quando travasare il vino: i mesi giusti per imbottigliare
I mesi più adatti per imbottigliare il vino sono marzo e settembre. Per il mese di marzo è consigliato di travasare i vini che si vogliono consumare durante l’anno, poiché, come accennato precedentemente, durante l’inverno si deposita una sostanza melmosa, per cui finito questo periodo è consigliabile imbottigliare vino limpido.
Se invece l’intenzione è quella di consumare il vino l’anno successivo alla vendemmia, in questo caso si può preferire il mese di settembre.