Oggi il Barolo è indiscutibilmente come un ottimo vino rosso, porta il prestigioso marchio di Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), che assicura l’indiscussa qualità del prodotto.
Quello che forse non sapete è che il Barolo stesso prende il nome da località del nord Italia e che la sua storia è intrigante come il suo gusto inconfondibile.
Le origini del Barolo
Il Barolo venne alla ribalta nel diciannovesimo secolo, quando fu riconosciuto come vino dolce qualità, ma all’epoca non era ancora conosciuto come oggi. All’epoca il clima freddo del Piemonte, non permetteva la completa fermentazione dei componenti zuccherini del vino, e questo incideva non poco sul sapore del Barolo.
Nella metà del diciannovesimo secolo, su consiglio e indicazione di Camillo Benso, conte di Covour, fu deciso che qualcosa doveva essere fatta per migliorare la qualità complessiva del vino, si apportò quindi una mini-rivoluzione nei metodi di produzione.
Si crearono quindi dei metodi di produzione standardizzati per migliorare la produzione. Tali metodi, incluse condizioni igieniche migliori nelle cantine dove si poneva a fermentare il vino.
Per raggiungere un tale enorme cambiamento venne invitato il famoso enologo francese Louis Oudart nella regione per lavorare sul miglioramento della qualità del vino. Le tecniche e i miglioramenti da lui apportati finalmente portarono ad una produzione di Barolo molto più simile al vino che oggi conosciamo. Nel corso del tempo questo nuovo vino è diventato uno dei preferiti della famiglia reale italiana e ha raggiunto la fama che ha contribuito a far conoscere la zona Piemontese per i suoi vini rinomati.
Le tecniche, in linea di massima sono rimaste invariate, ma certo non posino negare che negli ultimi anni sono state apportate innovazioni e miglioramenti nella produzione di Barolo classico.
L’evoluzione del Barolo
negli anni attorno al 1970 molti produttori di vino italiani cominciavano a rendersi conto che la maggior parte dei bevitori nel mercato internazionale preferito vini che avevano un sapore fruttato esattamente come quello offerto dal profumo ricco del Barolo.
Alcuni produttori si sono quindi soffermati nella produzione di una variante più moderna che meglio viene gradita al pubblico internazionale e più popolare.
Periodi più brevi di fermentazione e macerazione, invecchiamento con metodo tradizionale nelle botti di rovere con tempi ridotti e imbottigliamento.
Inoltre, il movimento modernista ha apportato modifiche a come le uve Nebbiolo vengono prodotte. Invece dei metodi tradizionali, che spesso hanno visto uva acerba utilizzata per la produzione del vino, le uve vengono invece raccolte a piena maturazione. Ulteriori progressi sono stati fatti anche per quanto riguarda le botti e i processi di fermentazione.
Naturalmente questo fu un periodo di “guerre” e contraddizioni tra i modernisti e i tradizionalisti del Barolo. Con il passare del tempo di è arrivati alla conclusione che una soluzione a metà tra i due schieramenti era la soluzione migliore, ottenendo un Barolo di alta qualità, ma allo stesso tempo piuttosto popolare come sapore. Tuttavia esistono ancora sia produttori tradizionalisti che modernisti: c’è sempre la possibilità di scoprire qualcosa di nuovo quando si beve un Barolo.
Il vino
Come precedentemente accennato il Barolo è prodotto da uva Nebbiolo grape, che solitamente viene raccolta a completa maturazione, tranne nei casi di Barolo estremamente tradizionale.
Secondo i regolamenti creati dalla DOCG, un vero Barolo sarà composta da 1005 uve Nebbiolo. Se il Barolo che si acquista non ha il marchio distintivo, allora è del tutto possibile che altre uve o frutti siano stati destinati alla composizione del vino. Anche se questo non è necessariamente una cosa negativa, e può anche essere considerato un miglioramento da parte di alcuni bevitori, i veri intenditori vogliono assicurarsi che il vino che stanno bevendo sia ciò che dice di essere.
Il Barolo si presenta con una struttura estremamente ricca e completa nel corpo che lo distingue da molti altri rossi presenti nel mercato. Tannino e acidità Pronunciate sono caratteristiche comuni che conferiscono al vino il suo fascino particolare.
A seconda del processo di produzione utilizzato, il Barolo ha la capacità di trasudare un’ampia varietà di aromi, da catrame e rose fino a menta e prugna. In generale dipenderà dalla variante del vino che avete acquistato e se altri frutti sono stati utilizzati per la sua produzione.
Inoltre, non è da sottovalutare il tipo di terreno, l’area di produzione e il microclima locale. Tutti fattori che incidono sul sapore finale del Barolo.
Tutto ciò significa che, nonostante i vari tentativi di standardizzare il Barolo, resta nuora un’ampia possibilità di incontrare sapori differenti. Resta a voi scegliere quello che più si adatta ai vostri gusti.