Il vino è parte integrante della cultura d’Italia da secoli. Molti dei vini attualmente prodotti nella nostra penisola hanno una lunghissima storia e tradizione e se ne possono seguire le tracce fin dall’epoca romana se non addirittura ancora più in la nel tempo.
Gli italiani hanno messo nel vino una particolare cura e dedizione, e tutto questo ha fatto si che in vino italiano venga a tutt’oggi considerato a pieni titoli una delle eccellenze del Bel paese. Alcune antiche famiglie sono produttrici di vino da sempre, e con orgoglio portano avanti la tradizione.
Ma come mai il vino è sempre stato parte della nostra cultura? Come ne è diventato parte?
Bacco e l’epoca Romana
L’importanza del vino nella cultura italiana, come molti altri aspetti importanti della nostra cultura, possono essere fatti risalire all’epoca dell’Impero Romano. Gli antichi romani erano degli estimatori di vino, sia nella produzione, nel commercio e nel consumo.
Infatti i romani consideravano già allora il vino come una necessità quotidiana, ed il suo consumo era parte del pasto comune. Tutti potevano bere vino, a partire dall’imperatore, fino agli umili schiavi. Naturalmente la qualità del vino consumato e offerto variava a seconda del ceto sociale di appartenenza. Strettamente relazionato al consumo, vi era naturalmente un gran commercio.
Il vino era talmente importante nella cultura romana che esisteva addirittura un dio ad esso dedicato: il dio Bacco.
Bacco era dio del vino e della vendemmia, era molto importante tra gli dei romani e veniva spesso raffigurato da un uomo in perfetta salute con in mano una coppa di vino.
Il “declino”
Parlare di periodo di declino per quanto riguarda la produzione di vino in Italia è un po’ un azzardo. Il vino infatti non ha mai smesso di essere un punto fermo ed importante della nostra cultura, ma ad ogni modo un periodo di minor produzione ci fu.
Il Medioevo è il periodo buio della storia della nostra penisola, periodo in cui il crollo dell’impero romano e le conseguenti difficoltà hanno reso persino la produzione del vino e la coltivazione dei vigneti più impegnativa.
In questo periodo la produzione di vino ha rallentato tanto sino quasi a fermarsi, con pochissimi produttori. In realtà il vino veniva prodotto soprattutto per l’uso che se ne faceva in Chiesa, e in molti casi la tradizione è stata portata avanti dai monaci. Nel periodo del Medioevo il buon vino era diventato quasi una bevanda d’elite.
Il Rinascimento
Il Rinascimento è considerato come l’epoca della rinascita della cultura italiana. E’ il periodo in cui la cultura assume nuovamente importanza nella vita quotidiana, il momento in cui il sapere e la conoscenza sono nuovamente fondamentali nella vita di tutti i giorni. E’ l’ epoca in cui uomini incredibili come Leonardo Da Vinci, Raffaello, Machiavelli e Galileo hanno prodotto le loro opere più grandi. Forse non è esagerato dire che il Rinascimento è stato il periodo più importante della storia italiana in termini di definizione della cultura e delle tradizioni del paese.
Nel periodo Rinascimentale l’Italia ha nuovamente conosciuto un momento di grande spendere, sia per l’arte, che per il commercio, le banche e la vita politica. Con l’aumento del commercio è conseguentemente aumentata di nuovo la produzione di vino e molte regioni si sono specializzate nella produzione di vino ad alto livello. Molti dei vini allora prodotti sono ancora in auge al giorno d’oggi.
L’ era moderna
Molte delle tradizioni di epoca rinascimentale, come ad esempio le aree in cui taluni vini possono essere prodotti e le importanti famiglie che si occupavano allora della rinomata produzione, sono a tutt’oggi molto importanti nel settore vinicolo italiano.
Naturalmente sia la produzione di vino che il suo commercio sono molto facilitati in epoca moderna rispetto a quello che è stato nel passato.
Anche in epoca moderna si sono viste delle “grandi” lotte per la produzione e per l’innovazione del vino: Le guerre del Barolo e l’avvento del Super Tuscans sono solo due i periodi in cui il nuovo si è scontrato con il vecchio.
In epoca moderna inoltre si è vista la maggior regolamentazione per quanto riguarda la produzione di vino in generale, con l’istituzione di marchi e regolamenti importanti, come il DOC e il DOCG.
Questi marchi lavorano costantemente per preservare il vino italiano da contaminazioni straniere e per mantenere gli standard di produzione dal vino davvero ad alti livelli.