fbpx

Il vino fa bene alle capre

E chi l’ha detto che bere un bicchiere di vino a tavola fa bene soltanto alle persone? Sembrerà una cosa bizzarra, ma vi possiamo assicurare che non lo e’ affatto. Ma partiamo dall’inizio per meglio capire la storia di questa capretta.

Qualcuno l’aveva abbandonata. Il suo stato di salute era davvero deprimente, affaticata, spossata, al limite al deperimento, occhi infossati, insomma un quadro clinico davvero disperato. Un automobilista percorrendo la strada che porta a Cordignato, ha segnalato ai vigili urbani la presenza di una povera capretta sul ciglio della strada.

I vigili a loro volta hanno immediatamente contattato il servizio veterinario dell’usl 2.La capretta era al limite delle forze, ma non avendo un microchip addosso in maniera tale da identificare l’allevatore, e’ stato deciso di darla in affido.

Gino Sommariva, un allevatore ben conosciuto in paese, che se ne intendeva abbastanza bene, ha deciso di prenderla lui in affido. Ha tenuto a precisare che non voleva denaro  da parte del comune, ma avrebbe ospitato il povero animale nel suo recinto a titolo gratuito.

La capretta, e’ stata portata nel recinto, ma non mangiava, ne beveva, insomma e’ come se non volesse più continuare a vivere, si era spenta di ogni vitalità. Allorche’ Gino non si e’ perso d’animo ma ha contattato un veterinario privatamente e gli ha fatto un’attenta e adeguata visita. Ha voluto alcuni consigli in merito. 

Dopo due giorni la capretta voleva riprendersi, ha mostrato di voler reagire. Gino l’ha chiamata Alpina perche’ seguendo le indicazioni del veterinario di fiducia, la capretta ha iniziato a mangiare. In pratica il veterinario gli ha fatto seguire una dieta corroborante, a base di zucchero, vino rosso e lievito di birra.

Secondo il medico, l’alcool produce energia e oltre a ciò contiene altre sostanze stimolanti per la digestione. Dopo un litro e mezzo di vino Alpina ha ricominciato a mangiare.

Sommariva spiega: “mi è stata affidata temporaneamente dall’Uls. E io mi prendo cura di lei anche per quanto riguarda la sicurezza: ho messo un lucchetto al cancello che chiude il recinto, perché in passato il mio orto è stato violato più di una volta da ladri che si sono portati via i polli. Se qualcuno nei prossimi giorni verrà a reclamare la capra, la consegnerò con le garanzie del caso. Non la voglio scaricare, sia chiaro. Per me può continuare a far parte della mia ‘famigliola’ di animali da cortile, magari c’è qualcuno disposto ad allevare Alpina in modo migliore. Magari nel suo appartamento”.

 

X

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi