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I vini della Provenza, storia e vigneti più importanti

Animata da villaggi pittoreschi, culla di attivazione dei sensi, la Provenza rapisce chiunque la attraversi. I colori e gli odori dei meravigliosi campi di lavanda, i mercati variopinti, i paesi inondati di luce, i vigneti a perdita d’occhio, conducono l’osservatore verso un emozionante viaggio che troverà piena compiutezza nella degustazione dei vini che questa terra preziosa offre. Da nord a sud, dal bianco al rosso, passando per il rosè, l’itinerario dei vini provenzali appaga ogni gusto, ogni colore ed ogni pietanza.

Incamminiamoci nella storia

La Provenza è una della località più antiche della Francia dove ci si avvia alla coltivazione e produzione del vino. Si narra che all’arrivo dei focesi in queste terre, a Marsiglia precisamente nel 600 a.C., la vite non fosse presente. Notizie certe sulla coltivazione della vite e produzione di vini riguardano i tempi dei galli e l’influenza culturale ed enologica degli antichi Romani.

Il territorio provenzale vede l’alternarsi di diversi regni, che contribuiscono alla ricchezza culturale del luogo, coinvolgendo tanti aspetti della regione e certamente il vino che assorbe la tradizione italiana e francese.

I vini della Provenza subiscono quindi il peso delle altre attrazioni della regione e solo negli ultimi tempi, per mezzo di un radicale cambiamento delle strategie produttive, finalmente rivolte alla qualità, essi emergono nel panorama vinicolo Francese, non solo per l’ampia gamma di vini rosati, ma anche per i vini bianchi e rossi.

Scopriamo i vini

 La classifica dei vini in Provenza segueil sistema di qualità in vigore in Francia. Alla base della piramide del sistema troviamo i Vin de Table, seguiti dai Vin de Pays, quindi Vin Délimité de Qualité Supérieure – abbreviato in “VDQS” e poco utilizzata in Francia – e infine Appellation d’Origine Contrôlée, abbreviato in “AOC”. Otto sono le aree vinicole ritenute come Appellation d’Origine Contrôlée della Provenza: Bandol, Bellet, Cassis, Coteaux d’Aix-En-Provence et Les Baux-De-Provence, Coteaux Varois, Côtes de Provence, Palette e Vin de Corse. Tra queste, le più rappresentative sono: Bandol, Cassis, Coteaux d’Aix-En-Provence et Les Baux-De-Provence e Côtes de Provence. La denominazione Vin de Corse prevede, poi, cinque denominazioni locali (Vin de Corse – Cap Corse, Calvi, Sartène, Figari e Porto-Vecchio) due denominazioni comunali (Ajaccio e Patrimonio) e un Vin Doux Naturel: Muscat du Cap Corse.

Vini bianchi

Estremamente piacevoli sono i vini della Côte du Rhone, ancora raccolti rigorosamente a mano: i viticoltori dicono essere i galets, ciottoli piatti e lisci che ricoprono i terreni, a donare alle uve quella corposità tipica che li contraddistingue.
I grappoli di Grenache sono particolarmente profumati e ottimi come accompagnamento al pesce.

 

Vini rossi

Sicuramente il robusto Châteauneuf-du-Pape rappresenta il rosso di qualità migliore, ideale per i piatti di carne, con il suo aroma corposo delle uve nere mourvèdre, che godono di moltissimo sole per acquisire il sapore caratteristico.
 

Vini rosé

Il vino rosé in questa terra è qualcosa di più di un vino da aperitivo, poichè ne determina la peculiarità di una qualità capace di stare accanto ai sapori netti e decisi della cucina provenzale, dove l’aglio la fa da padrone. Nello specifico è da prediligere le vin de sable della Camargue, un vitigno che cresce sulle dune e si fortifica con il sole, il vento e la salsedine.

Dunque non resta che partire alla volta della provenza e lì “Il vino ti bisbiglierà in bocca sempre con completa e imperturbabile onestà ogni volta che ne berrai un sorso.”

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