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IL MARE COLORE DEL VINO, I VINI COLORE DEL MARE

Non si pone abbastanza l’accento sul rapporto tra i vini siciliani ed il mare, quando si parla dei vini di terraferma. Cosa ci dice Planeta a proposito?

E’ esattamente così! Molto spesso si dimentica il rapporto fortissimo tra i vini siciliani ed il mare e in particolare, in questo caso, tra i vini rossi siciliani ed il mare. Noi produciamo fortemente influenzati dal mare in diverse zone della Sicilia: a Menfi, a Vittoria, a Noto e in maniera più evidente a Milazzo, dove i nostri vigneti sovrastano il mare e sono in diretto rapporto con esso. Un rapporto che ne determina profondamente le caratteristiche

E quindi, come influiscono i mari delle diverse zone della Sicilia su questi vini?

Direi che il rapporto tra il mare e i vini rossi che noi produciamo si legge in maniera molto diversa, a seconda del luogo in cui ci troviamo in Sicilia.
Non vorrei soffermarmi troppo sulla zona di Menfi dove, in effetti, il territorio vitato collinare si sviluppa leggermente più all’interno e anche la distanza della costa rendono l’interlocuzione con il mare meno evidente; lo è invece maggiormente in altre zone della Sicilia, a cominciare da Vittoria.


Vittoria è una zona dove il mare è fortemente presente a cominciare dalla formazione dei suoli.
Il Cerasuolo di Vittoria si produce, infatti, in un sistema di terrazze marine, che dal mare risalgono verso i Monti Iblei. I suoli sono essi stessi composti da sabbie rosse profonde circa un metro e poi metri e metri di tufo, che altro non è se non un agglomerato suoli marini formatisi dalle conchiglie e dagli altri vari microorganismi che vivono nel mare, trasformati prima in sabbia e poi in materiale compatto.
Non è un caso che l’abbinamento tipico dei vini di Vittoria sia proprio con i piatti di mare come, per esempio, il tonno.

Vigneti di Sicilia

Ed invece qual è il rapporto tra Noto ed il mare?

Noto è la zona di origine del Nero d’Avola ed è una delle zone in cui Planeta opera, a Buonivini.
Siamo proprio nell’estremo angolo sud-est della Sicilia, quindi sono dei vigneti che guardano non un solo mare, ma addirittura due: è proprio il punto in cui si incontrano Ionio e Canale di Sicilia. I vigneti non sono distanti dalla costa, i terreni sono calcarei, bianchissimi, e quindi, anche qui, l’influenza è duplice.
Non lontano dalle nostre vigne si trovano dei bellissimi pantani, in cui sostano i fenicotteri e in cui la presenza del mare è davvero predominante.


Produciamo nella zona di Noto due rossi a base di Nero d’Avola  e in purezza: Santa Cecilia e Controdanza. Entrambi sono un esempio straordinario del potenziale del Nero d’Avola sui terreni calcarei marini.
Il Nero d’Avola ama una vendemmia asciutta e, certamente, non ama umidità e pioggia; quindi il sud della Sicilia – con le sue bassissime precipitazioni – è la sua terra di elezione.

Paesaggio della Sicilia

Concludiamo con l’esempio più classico di vino rosso marino di Sicilia, e andiamo quindi della zona del Mamertino.

Non c’è dubbio che quando siamo arrivati a Capo Milazzo il dialogo del vigneto con il mare era evidente. Il vigneto è letteralmente circondato dal mare e questo vino deve tanto, forse tutto, al mare. A cominciare dalla sua storia: il Mamertino viene prodotto in questa zona già nell’antichità, ovvero dal tempo in cui i mamertini aiutarono i romani a sconfiggere i cartaginesi e, per questo, ebbero il diritto di coltivare la vite. Giulio Cesare stesso racconta dei festeggiamenti del suo terzo consolato proprio bevendo il Mamertino: un vino ricco di suggestioni. Quando siamo arrivati a Capo Milazzo, nel 2011, siamo stati rapiti dalla bellezza di questo luogo e dalla bellezza dei vitigni che lì si coltivano – Nero d’Avola e Nocera – e dalla possibilità di salvaguardare, prima di tutto, una storia e poi anche un territorio.

Il Mamertino

Il Mamertino è il più squisitamente marino dei nostri vini rossi. Nelle degustazioni è un vino che ti fa pensare ai vini di Tenerife, ai vini della Corsica, ai vini del Sud della Francia. Sono dei vini dove i profumi di macchia mediterranea – quello che i francesi chiamano garigue – è più evidente, e che hanno quindi un’influenza non soltanto teorica ma anche pratica, dove l’interazione con il mare è più forte: nel Mamertino, insieme a note di frutta scura, scopriamo una nota salina e iodata al naso di questo vino, che nasce da Nero d’Avola e Nocera.


Capo Milazzo ha dei suoli che sono straordinariamente pieni di storia, da un lato c’è un fondo di suoli alluvionali – perché questo promontorio era un’isola che si è riconnessa alla terra ferma – ma dall’altro troviamo anche depositi di sabbie vulcaniche, di provenienza sia etnea che stromboliana, poiché la posizione del Capo attira tutte le polveri e le ceneri eruttive. Per concludere, la nostra idea è quella di pensare alla Sicilia come una terra di grandi rossi, fini, unici e, probabilmente, assai diversi dall’immaginario collettivo, soprattutto in queste versioni che vi ho appena raccontato: vini rossi dove l’influenza del mare è evidente nei profumi e al palato.


Ricordo, tra l’altro, che la presenza del mare vuol dire anche mitigazione degli estremi picchi climatici, dato che sul mare c’è, rispetto all’entroterra, molto più fresco: la temperatura dei grappoli e dei chicchi non si innalza mai troppo, grazie alle continue brezze termiche, e quindi anche da questo punto di vista si verificano le condizioni ottimali per la maturazione delle uve al riparo da caldi eccessivi. Se ti è piaciuto questo articolo, leggi anche “Planeta, un Viaggio in Sicilia.“.

Mare della Sicilia e uva

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