Secondo le tendenze, l’enoturismo potrebbe offrire molto lavoro nel futuro (e nel presente) in Italia. È quello che risulta da alcuni dati che rivelano aumenti quest’anno e in previsione dei prossimi.
Il problema però secondo gli esperti, potrebbe essere legato soprattutto ad una parziale insufficienza delle infrastrutture da parte dei Comuni, che in molti casi non hanno un ufficio dedicato, e Strade del Vino, soprattutto per quanto riguarda la comunicazione tramite mobile.
2016 meglio del 2017
Gli operatori del settore e gli amministratori locali prevedono che il 2017 supererà il 2016. Come svela il XIII rapporto nazionale su Turismo del Vino, curato per conto di Città del Vino dall’Università di Salerno, e coordinato dal professor Giuseppe Festa, direttore del corso in Wine Business, per oltre l’80% del campione, il flusso turistico e il fatturato dell’enoturismo è aumentato o almeno rimasto stabile rispetto allo scorso anno.
Gli arrivi in cantina sono aumentati del 40,22% per i Comuni, mentre per Strade del Vino si parla di un 60,87%. Già nel 2016, il XII rapporto rilevava che gli arrivi enoturistici erano pari a circa 14 milioni, mentre il valore complessivo era di circa 2,5 miliardi di euro.
Molto da migliorare, ma segnali positivi
Come spiega Magda Antonioli docente dell’Università Bocconi, direttore del master in Economia del Turismo, c’è molto da migliorare, ma i segnali che arrivano, soprattutto dal basso, sono positivi.
Facendo parte trasversalmente del settore turismo, è però necessario potenziare l’accoglienza, con l’uso di risorse umane competenti. È giusto che si investa in formazione e non si pensi solo alla qualità del prodotto, che resta comunque fondamentale. È importante che le realtà siano pronte anche a divulgare e a fare rete.
Il presidente di Città del Vino invece Floriano Zambon, chiede anche un monitoraggio da parte di una regia a livello nazionale e regionale, in modo da stimolare un settore che nei prossimi anni potrebbe dare tantissime soddisfazioni.