Dopo una lunga malattia che lo aveva fatto ritirate a vita privata dal 2010, la scorsa domenica è morto nella sua casa di San Casciano Val di pesa Giacomo Tachis, l’enologo che ha segnato indelebilmente la storia del vino italiano.
Piemontese di origine, formatosi alla scuola enologica di Alba, si lega subito al territorio di Toscana e proprio qui all’inizio degli anni ’60 inizia un sodalizio che continuerà per oltre trent’anni con gli Antinori di cui presto diventa direttore di cantina.
Soprannominato “principe degli enologi”, Tachis si autodefiniva semplicemente “mescolavini”, forse per i famosi tagli con cui ha reso grande la Toscana e in particolare il territorio di Bolgheri, elevandolo a degno concorrente dei già allora celebri vini di bordeaux. Infatti, oltre che con gli Antinori, Tachis collabora con il Marchese Incisa della Rocchetta, ed è proprio grazie alla sua competenze e alla sua lungimiranza che nasce nel 1968 il Sassicaia, prodotto nelle sue prime 3 mila bottiglie. Un esperimento portato avanti da Tachis, grazie anche alla consulenza dell’enologo francese Emile Peynaud, che è diventato subito storia e che ha definito un nuovo modo di fare vino in una territorio in cui la tecnica era ancora molto indietro e la produzione non aveva fino a quel momento reso giustizia alle straordinarie potenzialità del territorio.
Al suo intervento sono legati altri due grandi nomi della produzione toscana: il Tignanello, sapiente mix di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, nato nel 1971, e il Solaia, prodotto con le uve provenienti dalla collina più assolata di Tignanello.
Giacomo Tachis non si è limitato solo alla Toscana, ma ha lavorato in molte altre regioni d’Italia, con particolare predilezione per la Sicilia e la Sardegna, le isole dove il sole è più caldo che altrove e i vini non hanno bisogno di fare legno. Ed è proprio in Sardegna, nella zona del Sulcis Meridionale, che Tachis ha lavorato alla sua ultima creazione, il Barrua in cui l’autoctono Carignano si mescola agli internazionali Cabernet e Merlot, a dire di Tachis più buono del Sassicaia!