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Agricoltori del Chianti Geografico: i custodi della tradizione

Una storia antica come la terra

Nel cuore della Toscana si apre un gioiello di incomparabile bellezza: le colline del Chianti. Le loro geometrie ondulate e sinuose hanno da sempre richiamato l’attenzione degli uomini, sin dai remoti tempi degli Etruschi. Qui, agli albori degli anni Sessanta, diciassette agricoltori decisero di superare le divergenze, unendo le forze. Nacque così, all’ombra di un casolare, un’avventura destinata a scrivere la storia del vino toscano: l’associazione degli Agricoltori del Chianti Geografico. Dall’anno della sua fondazione sino ad oggi, l’associazione si è sempre spesa per tutelare l’antica arte della tradizione e per valorizzare le eccellenze del territorio. Un intento scolpito a chiare lettere nel nome (“Geografico”) che gli agricoltori scelsero per identificare la loro radicata appartenenza alle colline di Gaiole, Radda e Castellina, l’antica culla del Chianti Classico. Gli Agricoltori del Geografico rappresentarono un propulsore economico decisivo per le aree rurali toscane. Grazie ad un approccio innovativo, riassunto nel “Metodo Geografico”, l’associazione incassò successi su successi, rilanciando l’economia locale. Ad una manciata di anni dalla loro nascita, gli Agricoltori del Chianti Geografico accolsero sotto la loro egida molti altri viticoltori locali, che incuriositi dal progetto, si unirono alla causa. Gli imponenti livelli raggiunti dalla produzione resero necessaria, nel 1970, la costruzione della storica cantina di Gaiole in Chianti. Nel frattempo, l’associazione espanse a macchia d’olio la sua fitta rete commerciale, fino a poter vantare una solida presenza anche all’estero. Sull’onda di un successo inarrestabile, la realtà vitivinicola prosperò sino a ritagliarsi un posto d’onore nell’orizzonte vitivinicolo toscano. Il giro d’affari crebbe a vista d’occhio: nel 1989 anche la Cantina di San Gimignano entrò nell’orbita degli Agricoltori del Geografico.

Un’eredità da proteggere

Ripercorrere la storia del Geografico è essenziale per capire la portata dell’impresa compiuta dall’associazione. Armati della loro passione e dell’immenso amore per il territorio, gli Agricoltori del Geografico seppero mettere da parte le divisioni, collaborando mano nella mano, nel nome del Chianti. Da questa memorabile avventura nacquero vini iconici, che ancora oggi racchiudono il gusto della tradizione, offrendo al contempo un profilo aromatico raffinato ed inconfondibile. Con la stessa passione di sempre, l’associazione si apprestò a varcare le soglie del nuovo millennio. Gli alti standard qualitativi raggiunti richiedevano imponenti investimenti che non tardarono ad arrivare. Le cantine del Geografico accrebbero il loro prestigio, divenendo un punto di riferimento sul territorio. Ciò nonostante, agli esordi del 2000 una profonda incertezza paralizzò i mercati di tutto il globo, ed anche gli Agricoltori del Geografico dovettero fronteggiare i venti di crisi. A sorreggere l’associazione, nel momento più cupo della sua storia, sopraggiunse la famiglia Piccini, prima assumendone la gestione e poi acquisendola definitivamente nel 2018. “Siamo molto fieri dell’acquisizione del Geografico – commenta Mario Piccini – Si è trattato di una grande operazione con la quale siamo riusciti a salvare non solo il prestigioso marchio del Geografico ma anche, e soprattutto, l’azienda con i dipendenti e i fornitori”. La famiglia Piccini, ben consapevole dell’importanza del marchio, ha sempre riservato un occhio di riguardo per il Geografico. La nuova proprietà si è operata con ogni mezzo pur di mantenere inalterata la filosofia produttiva che un tempo animava l’associazione, raccogliendone con rispetto l’eredità e il costante impegno teso alla tutela del territorio e dei suoi agricoltori.

I custodi della tradizione

Per valorizzare appieno la storica realtà del Geografico, la famiglia Piccini si è avvalsa della preziosa collaborazione di Alessandro Barabesi, affiancato dal rinomato enologo Riccardo Cotarella. Il nuovo corso, tracciato dalla famiglia Piccini, si dispiega attraverso le storiche denominazioni del senese come Chianti Classico, Vernaccia di San Gimignano e Chianti Colli Senesi, vini di grande fama a cui si aggiungono i più recenti Super Tuscan. Se il percorso in cantina è chiaro e passa per l’investimento in nuovi serbatoi per la vinificazione, anche in vigna il sentiero è tracciato: grazie all’entusiasmo del giovane direttore tecnico Alessandro Barabesi, la famiglia Piccini si sta impegnando a rafforzare la comunità di viticoltori che da decenni gravita attorno agli Agricoltori del Geografico. Attraverso un delicato percorso di valorizzazione, lo storico marchio del vino toscano sta vivendo una seconda giovinezza, forte di un approccio innovativo che non dimentica le origini e il gusto della tradizione.

Il Geografico è una realtà densa di storia – sottolinea Alessandro Barabesi – Rappresenta un punto di riferimento e d’incontro per molte generazioni di vignaioli non solo del Chianti Classico, ma dell’intera Toscana. Il mio approccio, dunque, si basa sulla riscoperta di tradizioni e sapori antichi legati ad un’applicazione tecnica moderna, in grado di soddisfare i dettami del mondo vitivinicolo odierno. Cerchiamo di portare nei nostri vini tutti i nostri valori: storia, rispetto e qualità del prodotto”.

Attualmente il Geografico si compone di due anime, divise tra la storica cantina di Gaiole e la cantina di San Gimignano. A Gaiole, dove gli Agricoltori del Geografico affondano le loro radici, la produzione ruota attorno al principe dei vini toscani: il Chianti Classico. Ogni bottiglia è un autentico tesoro di grazia e raffinatezza che custodisce le delicate peculiarità della sua terra d’origine. Cuore e simbolo di questa filosofia è la prestigiosa linea Contessa di Radda, sublime interpretazione del Chianti Classico ed esaltazione del Sangiovese. Le sue bottiglie celebrano l’antico passato del territorio, esibendo in etichetta il volto della nobile dama medievale Willa di Toscana, vissuta oltre un millennio fa nelle terre del Chianti. Con i suoi eleganti aromi, Contessa di Radda è una tenera poesia d’amore dedicata alla tradizione e alla bellezza che da secoli ci circonda. L’altra realtà che anima il Geografico ha sede nella cantina di San Gimignano, collocata ai piedi della celebre città turrita. Tra queste terre, vocate alla produzione della Vernaccia del Chianti e del Chianti Colli Senesi, nasce la linea premium Borgo alla Terra, con l’intento di valorizzare e far conoscere al grande pubblico, italiano ma non solo, uno dei territori più vocati del panorama vitivinicolo. All’ombra delle torri di San Gimignano si distende infatti un mare di colline che offre vini iconici e prelibati; piccoli capolavori ancora poco noti al grande palcoscenico. Le bottiglie di Borgo alla Terra privilegiano l’immediatezza e la piacevolezza, sposando una facilità di beva capace di coinvolgere e avvicinare a questo spicchio di Toscana un numero di appassionati sempre maggiore.

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