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Dievole, la conquista della Toscana riparte da Montalcino e Bolgheri

La Dievole, storica azienda vitivinicola attiva dall’ XI secolo, ha deciso di estendere i suoi orizzonti fuori dal Chianti. Oggi dedichiamo una pagina del nostro blog ad un’azienda molto ambiziosa del panorama enoico italiano, che in soli 10 anni ha posto le basi per la conquista della Toscana che conta, la Toscana del vino.

La conquista della Toscana una Denominazione alla volta

La conquista Toscana dell’imprenditore Alejandro Bulgheroni comincia nel 2012 con l’acquisto di Dievole, Azienda storica del panorama a denominazione Chianti classico DOCG.

Come lascia intendere il nome, Alejandro Bulgheroni è un Italian Wine lover proveniente da lontano, in particolare dall’Argentina. Il percorso della famiglia Bulgheroni è un percorso circolare; i suoi nonni italiani si trasferirono in cerca di fortuna nel nuovo continente e dopo due generazioni Alejandro ritorna in Italia come uno degli uomini più ricchi e influenti di Argentina.

La nuova vita Italiana della ABFV (Alejandro Bulgheroni Family Vineyards) ha bisogno di fondarsi su una solida realtà toscana per poter affermarsi in una regione così ricca di tradizione e in un business antico come quello del vino. Per questo non ci sorprende la scelta di Dievole, azienda attiva da quasi mille anni nel Chianti, così come non ci sorprende che il buon lavoro svolto dal 2012, abbia portato ad investire su altri due terroirs di pari importanza: Bolgheri e Montalcino.

Poggio Landi: la seconda tappa passa da Montalcino

Anche a Montalcino il gruppo ABFV decide di insediarsi su una realtà già esistente. Nasce così Poggio Landi, dalla ristrutturazione di una cantina già esistente posizionata sulla sommità della Val d’Orcia, tra i 175 e i 500 metri sul livello del mare. I locali sono stati risanati per accogliere una produzione di qualità in una posizione particolarmente evocativa e votata al turismo. Per questo oltre agli ambienti dedicati alla vinificazione e all’invecchiamento, il progetto ha previsto la ristrutturazione di Villa Belvedere.

La scelta del gruppo è quella di sfruttare le potenzialità turistiche dell’area e Villa Belvedere saprà accrescere la capacità ricettiva di Poggio Landi, che diventerà sede di un’esperienza (e non solo di una produzione) di qualità.

“Ci piace pensare che Poggio Landi possa diventare un luogo aperto a tutti gli eno-appassionati e agli operatori del settore che vogliano degustare le nostre selezioni in un ambiente esclusivo e in un territorio unico”

Queste le parole di Stefano Capurso, Direttore generale di ABFV Italia, parole che riassumono l’interesse e le aspettative dei milioni di lovers che tutti gli anni scelgono l’Italia come meta turistica.

La tenuta oggi vanta oltre 74 ettari vitatai, 33 disciplinati per la produzione del celebre Brunello di Montalcino distribuiti su macro-zone a diversa altitudine, esposizione solare e composizione del sottosuolo. Così Poggio Landi può caratterizzare i suoi Brunelli con parcelle inimitabili con la possibilità un giorno di maturare diversi crus all’interno della denominazione come succede per i Barolo.

Tenuta Le Colonne e Meraviglia: a Bolgheri il completamento di un capolavoro

A Castagneto Carducci, dopo solo 4 anni dall’acquisto di Dievole, il gruppo ABFV avvia i lavori per ultimare la conquista dei maggiori terroir toscani, conquistando anche Bolgheri.

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A Bolgheri il gruppo ha rilevato due Tenute per una superficie vitata di oltre 60 ettari destinati alla produzione di Toscana IGT e Bolgheri DOC: Tenuta le Colonne e Meraviglia. La denominazione Bolgheri in particolare trae le sue peculiarità dal mare, dalla costa tirrenica e la brezza marina che ne accarezza i pendii di origine vulcanica.

Queste componenti pedoclimatiche accompagnano la crescita di Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, in un terroir unico. Unico come il disciplinare Bolgheri DOC, che dopo solo 25 anni ha acquisito una notorietà internazionale portando nel Bel Paese il taglio bordolese.

Questo vino di avanguardia probabilmente ha ispirato uno dei progetti più spettacolari di Alejandro Bulgheroni. Si tratta della riqualificazione di una cava di arenaria dismessa da oltre 30 anni, la Cava di Cariola, sita proprio all’interno dei 400 ettari di proprietà, a metà strada tra le due tenute. Questo progetto completamente affidato allo studio Tori di Firenze svilupperà in loco una cantina su tre piani e circa 5000 metri quadrati. Questo ambizioso recupero architettonico non si limiterà ad essere il centro produttivo delle due tenute, conterrà anche wine shop e una struttura ricettiva di alto livello, in linea con la visione di cui abbiamo parlato precedentemente.

Ogni investimento da parte della famiglia Bulgheroni è mirato a predisporre una Wine Experience, un coinvolgimento completo del visitatore o del cliente, per trasmettere una passione e una cultura tutta italiana.

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