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Da Londra l’idea per semplificare le consegne di vino: la bottiglia piatta

La bottiglia di vino come la conosciamo oggi fu introdotta nel 17esimo secolo in Francia; la forma è fondamentalmente un cilindro di vetro racchiuso da un tappo di sughero e la funzione principale oggi come allora rimane la possibilità di conservarla e distribuirla. Nonostante gli immensi progressi tecnologici, questo era e questo è rimasto nel tempo il modo più convenzionale ed utilizzato per confezionare, regalare e conservare questo bene prezioso e caro, caro sotto tutti i punti di vista.

Caro è infatti anche spostare il vino; noi di xtraWine siamo molto attenti alla tematica e abbiamo voluto investire sugli imballi, proponendo ai nostri clienti probabilmente la soluzione più sicura in commercio a un costo molto interessante vedi: Spedizioni sicure e veloci con xtraWine.

La bottiglia piatta di Santiago Navarro 

Santiago Navarro, co-fondatore dell’azienda britannica Garçon Wines, traccia un’altra strada, proponendo una bottiglia più leggera, meno ingombrante e sempre da 750ml, il formato standard. La mission originale fu quella di raggiungere nel modo meno costoso possibile i consumatori britannici che generalmente sono poco di frequente a casa e vivono in centri urbani.

Con queste esigenze da soddisfare e strizzando l’occhio all’ambiente, Garçon Wines ha ideato un’innovativa bottiglia in plastica riciclata, sempre da 750 ml ma pesante 63 grammi (rispetto gli oltre 400 della vitrea) e del 40% inferiore in volume rispetto all’ordinaria poichè piatta. Queste caratteristiche la rendono perfetta per essere spedita con posta ordinaria ed essere recapitata direttamente nella buchetta delle lettere senza necessità di un indirizzo sorvegliato.

La bottiglia prodotta da RPC M & H Plastics è diventata subito oggetto di discussione ma intanto ha vinto il premio come Miglior prodotto di plastica riciclata ai Plastics Industry Awards 2018. Attualmente queste bottiglie circolano solo in Regno Unito e sono state adottate da pochi produttori ma il gruppo RPC è un colosso operante in più di 30 paesi nel mondo e Navarro ha già brevettato la bottiglia piatta in questi paesi per poterla distribuire in esclusiva, tra questi ci sono Stati Uniti e Canada, dove prevede di cominciare a distribuire già nel 2019.

Le nostre perplessità

La possibilità di risparmiare in termini di spazio nel magazzino o sui costi di spedizione è sicuramente allettante ma da appassionati di vino non vogliamo rinunciare alla qualità del sorso di una buona annata di Brunello, all’attesa del giusto invecchiamento di un Barolo importante o all’adrenalinico momento dello stappo di uno spumante.

Per quanto la nuova bottiglia possa anche essere digerita dal produttore in termini logistici o pratici in fase di imbottigliamento, privare il vino del vetro e del sughero avrebbe effetti non trascurabili sull’affinamento ad esempio; l’affinamento che avviene in vetro è assimilabile all’invecchiamento in botte per importanza: pulisce e ritocca le caratteristiche del vino in termine di aromi e profumi, ingentilendone i tratti attraverso un lento processo di sedimentazione. Questo avviene anche grazie al lavoro del tappo in sughero che permette al vino di respirare. Riuscirà Garçon Wines a diventare il Tetra Pak del vino?

Leggi anche: Perchè si usano tappi di sughero? Tipologie ed alternative

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