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COM’E’ PROFONDO IL MARE

Se il parco Nazionale del #Cilento fosse un mare, noi ci troveremmo nel blu profondo, quella parte sconosciuta a molti, ancora da esplorare, avvolta da un velo di mistero che riserva sempre nuove sorprese e nuove forme di vita. Il mare, in realtà, è un elemento che caratterizza in modo particolare il nostro territorio ed i nostri vini. Reperti fossili dimostrano come un tempo ricopriva le nostre terre (il nostro vigneto si trova a 450 m sul livello del mare) donando loro la mineralità e la salinità che ritroviamo nei nostri vini.


“I nostri vini hanno il mare dentro”

Il nostro territorio

Un territorio incantevole, nelle immediate vicinanze di quel tratto di costa che da Marina di Camerota a Palinuro, incanta da sempre i visitatori che si spingono fin qui. Un territorio Unesco, protetto e incontaminato, baciato dal sole, ma allo stesso tempo aspro e selvaggio, con pendenze che raggiungono il 30%, rendendo ogni singola operazione burrascosa. I nostri marinai della terra, con determinazione e esperienza, ci permettono di raggiungere ogni anno la meta prefissata.

“Ogni singolo grappolo si nutre del silenzio, respira il vento e matura al sole”

Come nasce Donna Clara

La nostra azienda nasce nel 2005 per volontà di Orazio Parlati, che una volta ritirato dalla sua brillante attività di medico, decide di perseguire il sogno di produrre vini di pregio nella terra dei suoi antenati. Lo fa con i suoi figli, sogna e inventa per loro e insieme a loro. Nessuna storia da raccontare, nessun antenato da enfatizzare ma un futuro tutto da scrivere, vogliamo dimostrare come questo luogo a tratti inaccessibile sia in grado di generare uve e di conseguenza vini, di altissima qualità. Sette lunghi anni per trasformare il crinale meglio esposto al sole e protetto dalle intemperie in un ordinato e rigoglioso vigneto.

“Un’opera ciclopica quasi una follia”

Vini Donna Clara

Vitigni autoctoni, come l’aglianico e il fiano, e non, come greco, falanghina, merlot e cabernet sauvignon. Sei bottiglie, una cura maniacale dalla vendemmia all’imbottigliamento, sei vini caratterialmente diversi, ognuno con una storia da raccontare. Orazio ama da sempre raccontarli associando ognuno di loro ad una donna, e così:

  • LIgt Campania Falanghina è una giovane ragazza, vogliosa di vivere e di scoprire la vita. È una bellissima adolescente. Carattere rocambolesco, frenetico, difficile da starle dietro. Ti ricorderai di lei per sempre, ti ricorderai del suo profumo della sua freschezza, della sua simpatia;
  • L’Igt Campania Greco è una donna matura, attenta, ben curata nel vestiario e nella cura del suo corpo, colta, intelligente ma misteriosa, genera la voglia di approfondire la sua conoscenza. Affascinante;
  • La Doc Cilento Fiano è la madre di famiglia, che dalla vita non ha più molto da imparare ma può molto insegnare. È nel pieno della sua maturità, è l’emblema del tempo che passa in modo armonico e felice. Una guida per chi cerca la sua direzione.
  • La Doc Cilento Aglianico è la donna in carriera, colta ma spigolosa. Se c’è un obiettivo da raggiungere le c’è. Determinata, a volte arrogante pur di prendersi i suoi spazi. Difficile starle accanto, difficile da domare ma facile da ammirare.
  • L’Igt Paestum Rosso è sorella dell’aglianico ma con quel tocco francese (del merlot e cabernet) che le danno raffinatezza ed eleganza. Non è mai fuori posto. È la donna che ti conquista ma difficile da conquistare. Determinazione e fascino. Queste le sue armi.
  • La Doc Cilento Aglianico Riserva, devi sederti e ascoltarla. Le sue parole ti fanno viaggiare tra mondi poetici e fantastici. Qui non si bada all’aspetto ma all’intelletto. Ogni momento passato con lei vuol dire aver imparato qualcosa per poter affrontare la vita. È una guida.

La nostra produzione totale si attesta sulle 30.000 bottiglie; non ci interessa essere ovunque ma essere da tutti coloro che vogliono preferirci. Vogliamo essere in grado di rappresentare ai loro sensi l’essenza del #Cilento.  

“Ogni cosa ha il suo tempo”

Cosa ci riserva il futuro

Il futuro sarà una guerra, lo è stato e lo sarà. Chi produce vino, indipendente da dove si trovi, sa benissimo di cosa stiamo parlando. Ogni giorno ci svegliamo pronti ad affrontare una nuova battaglia. Abbiamo armi, mezzi pesanti e forze umane e partiamo con la consapevolezza di dover affrontare un avversario tanto temibile quanto difficile da domare. È la natura. La nostra è una guerra diversa però, trova il suo fondamento nella sostenibilità dei nostri comportamenti e nel rispetto per quell’avversario che quotidianamente dobbiamo domare. È una guerra che non genera morte, ma nuova vita. Questo è il motivo che ci spinge a non fermarci mai.

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