Da poco tempo una circolare è stata disposta dal Papa Francesco che ordina a tutti i sacerdoti di fare più attenzione alla scelta dell’ostia e del vino in quanto devono essere di qualità, quindi, basta con gli abusi liturgici.
Sia il pane che il vino che vengono utilizzati per la messa devono essere dapprima controllati e poi è possibile utilizzarli durante la funzione eucaristica.
Perchè questa circolare emessa dal Papa Francesco?
In Olanda alcuni sacerdoti erano soliti utilizzare la birra al posto del vino, altri invece acquistavano le ostie direttamente al supermercato e poi le insaporivano con del miele o dello zucchero in modo tale da renderle più appetitose e purtroppo la provenienza e l’origine delle stesse non veniva affatto controllata.
Ora però la Chiesa ha deciso di dire basta a questi abusi liturgici e di conseguenza d’ora in poi tutti i sacerdoti sono pregati di verificare la provenienza del pane e del vino.
Il pane
Le ostie devono essere fatte di pane azzimo, esclusivamente di frumento e che siano preparate di recente in modo tale da eliminare il rischio che si decompongano. Non è ammessa l’aggiunta di zucchero, miele o frutta, come anche non sono ammesse le ostie completamente prive di glutine.
Sono ammesse le ostie “parzialmente prive di glutine”, purchè sia presente una quantità minima di glutine per ottenere la panificazione senza aggiunta di sostanze estranee e senza ricorrere a procedimenti che potrebbero snaturare il pane.
D’altro canto, le persone addette alla preparazione del pane, devono essere preparate, esperte e soprattutto devono essere oneste.
Il vino
E per quanto riguarda invece il vino, quale novità è in arrivo? Stando a quanto riportato dalla circolare, anche il vino deve possedere delle specifiche caratteristiche, ovvero, deve essere naturale, del frutto della vite, non alterato, genuino, conservato in perfetto stato in modo che non diventi aceto.
E’ assolutamente vietato utilizzare un vino di cui non si conosce né la provenienza e né tanto meno l’origine. La Chiesa dunque, esige rispetto nei confronti dei sacramenti.
Discorso a parte per i sacerdoti che hanno avuto problemi legati all’alcool. A tal proposito infatti, i sacerdoti che in passato hanno avuto problemi con l’alcolismo, la messa deve essere celebrata con il mosto e non con il vino.
Anche qui vigono le stesse condizioni citate precedentemente, ovvero, il mosto deve essere fresco e conservato correttamente, così facendo non si altererà.
L’agricoltura italiana dunque, può offrire alla Chiesa la migliore qualità per una celebrazione eucaristica DOC con il primato conquistato in Europa per numero di vini con indicazione geografica.