La Puglia è famosa per i suoi trulli. Forse non sai che la Puglia è una terra di ottimi vini rossi e magnifici rosati.
Se ti piacciono i vini trentini sul blog trovi un articolo sui vini di Cavit.
Contenuto:
Clima e Territorio
Il clima della Puglia è un clima mediterraneo. Gli inverni sono miti e poco piovosi, mentre le estati sono calde, asciutte e ventilate. Questo clima favorisce la produzione di vini strutturati.
I terreni sono soprattutto calcareo-argillosi. I migliori risultati si ottengono da terreni calcarei e sabbiosi.
Nell’altopiano carsico delle Murge i terreni sono calcareo-argillosi o siliceo-argillosi. Una caratteristica di questo altopiano sono le forti escursioni termiche.
Sulle coste tra le Murge e il Mare Adriatico i suoli sono tufacei e sabbiosi, cioè suoli ideali per la coltivazione del moscato reale.
Infine nel Salentino i terreni sono rossi, composti da un mix di calcare e argilla.
Vitigni
Le viti sono coltivate soprattutto a Spalliera.
Nel Salento e in piccole aree del barese si usa l’Alberello, mentre nella zona centro settentrionale le viti si coltivano a Tendone.
Vitigni a bacca rossa
Le uve a bacca rossa più coltivate sono:
- Negroamaro: assieme al Primitivo è la bacca più coltivata in Puglia. Forse furono i greci antichi a portare in Puglia. Il Negroamaro è coltivato soprattutto nelle province di Brindisi e Lecce. Il nome forse deriva da niuru maru che in dialetto indica il colore degli acini e il finale amarognolo del vino
- Primitivo: portato in Puglia dai profughi slavi tra il XV e il XVI secolo. Verso la fine del Settecento è coltivato a Gioia del Colle. Il Primitivo matura tra fine Agosto e le prime settimane di Settembre. Inoltre quest’uva è particolare perché, un mese dopo la vendemmia dei grappoli principali, c’è la seconda raccolta dei grappoli, detti racemi, che maturano sui tralci secondari, detti femminelle o vreccole. Questa seconda raccolta è pari al 20-30% della produzione. Il Primitivo è coltivato nel provincia di Taranto e di Bari
- Uva di Troia: all’inizio si chiamava uva di Canosa. Questo nome faceva riferimento alla leggenda di Diomede, eroe della guerra di Troia, che avrebbe portato questo vitigno dalla sua patria. L’uva di Troia ha una maturazione tardiva
- Malvasia Nera: questo vitigno in Puglia ha le varietà di Lecce e Brindisi. Questo vitigno viene usato in molti blend assieme al Negroamaro. Se viene vinificata in purezza ha profumi di melograno e di lampone
- Bombino Nero: coltivato nell’area di Castel del Monte. Da questo vitigno si ottengono vini rosati freschi, fragranti, sapidi
Vitigni a bacca bianca
Le uve a bacca bianca più coltivate sono:
Trebbiano Toscano: molto diffuso in tutte le province pugliesi, ma di limitato rilievo qualitativo
- Verdeca: coltivati da secoli nella Valle d’Itria, nel Salento, nella provincia di Taranto e nella provincia di Bari. I vini prodotti sono freschi e con i riflessi verdolini
- Bombino Bianco: è detto anche buonvino per la produzione abbondante. Quest’uva è diffusa nella provincia di Foggia e nella parte centro-settentrionale della provincia di Bari
- Pampanuto: coltivato nella zona di Castel del Monte
- Bianco d’Alessano: coltivato nella Valle d’Itria fin dal 1870. Quest’uva è vinificata assieme al Verdeca e al Minutolo
- Minutolo: noto anche come moscatellina. Uva diffusa nelle province di Bari, di Taranto e nell’area del salentino
Zone vitivinicole
In Puglia le migliori zone vitivinicole sono:
La Capitanata
Nell’antichità si chiamava Daunia e corrisponde oggi alla provincia di Foggia.
In quest’area si producono vini rossi e rosati, spesso vinificati in purezza. Un’eccezione è il Cacc’e Mmitte di Lucera DOC, un blend con Montepulciano, Sangiovese e uve a bacca bianca.
Tra le denominazioni di questo territorio c’è il San Severo e il Tavoliere delle Puglie o Tavoliere
Murgia Centrale
Murge deriva dal latino murex, cioè pietra aguzza.
Quest’area è una zona altamente vocata per la vitivinicoltura. I vini rossi sono complessi, strutturati e longevi.
Tra le denominazioni di questa zona c’è:
- Castel del Monte Nero di Troia Riserva DOCG
- Castel del Monte Rosso DOC
- Castel del Monte Aglianico DOC
- Castel del Monte Bombino Nero DOCG
Dopo anni si sta riscoprendo il Moscato di Trani DOC, vino dolce che offre ricordi di albicocca disidrata, scorza di cedro e arancia. L’abbinamento ideale di questo vino sono i dolcetti di pasta di mandorle.
Nella parte meridionale della Murgia Centrale si estendono le colline calcaree delle denominazioni Gravina e Gioia del Colle.
Nella provincia di Bari troviamo Locorotondo e Martina Franca, oltre le IGP Murgia e Valle d’Itria.
Valle d’Itria
In questo territorio si producono soprattutto vini bianchi.
In particolare nella zona di Gravina la Malvasia bianca, nell’area di Gioia del Colle il Trebbiano Toscano, Chardonnay, Falanghina, Greco, Minutolo.
Mentre nella zona di Locorotondo troviamo il Verdeca, il Bianco d’Alessano.
Salento
Nel Salento c’è una penisola pianeggiante chiamata Tavoliere di Lecce.
Questa zona è caratterizzata da un microclima unico: il caldo estivo è mitigato dalle brezze marine che spirano da una costa all’altra. In questo modo si crea un clima simile a quello collinare.
L’Alto Salento è particolarmente vocato per la coltivazione del Negroamaro e si producono vini rossi e rosati, a volte eccellenti.
Tra le denominazioni troviamo Brindisi DOC e Salice Salentino DOC, oltre le IGP Salento e Puglia.
Vini di maggiore complessità e struttura si ottengono nella IGP Salento in provincia di Brindisi. Qui si coltivano la Malvasia Bianca, il Fiano, il Minutolo, il Vermentino, lo Chardonnay e il Sauvignon. Inoltre in questa zona si producono i migliori passiti della regione con Aleatico, Negroamaro, Malvasia nera, Malvasia bianca, Chardonnay, Sauvignon, Sémillon e Riesling. Ad esempio il Salice Salentino Aleatico Dolce DOC si abbina alla perfezione con uno strudel di ciliegie.
Conclusioni
Adesso quando senti parlare della Puglia hai qualche idea dei vini prodotti e dei vitigni coltivati.
Per i termini del vino sul blog trovi il piccolo dizionario del vino.
Amo la buona cucina e le tradizioni enogastronomiche italiane, per me vino e dessert non sono solo un contorno ma la parte più interessante del buon vivere.