Il mondo del vino è fatto anche da una terminologia ben specifica e questo articolo vuole mettere in evidenza alcune domande su concetti che vengono dati per scontati.
Che cosa indicano le sigle DOC, DOCG, IGT?
La sigla DOC significa Denominazione di Origine Controllata. Tale riconoscimento è riservato:
- ai vini proveniente da zone già riconosciute, anche con denominazione diversa
- che nell’ultimo biennio sono stati rivendicati da almeno il 35% dei viticoltori interessati (rappresentano almeno il 35% della produzione dell’area interessata)
La sigla DOCG significa Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Questo è un riconoscimento riservato:
- ai vini già riconosciuti DOC e a zone espressamente delimitate o tipologie di una DOC da almeno 10 anni
- questi vini sono ritenuti di particolare pregio per le caratteristiche qualitative intrinseche e per la rinomanza commerciale acquista nell’ultimo biennio
- che sono stati rivendicati da almeno il 51% dei soggetti che conducono vigneti dichiarati allo schedario viticolo e che rappresentano almeno il 51% della superficie totale dichiarata allo schedario viticolo idonea alla rivendicazione della relativa denominazione.
La sigla IGT significa Indicazione Geografica Tipica. Questo è un riconoscimento riservato:
- ai vini provenienti dalla rispettiva zona viticola
- a condizione che la richiesta sia rappresentativa di almeno il 20% dei viticoltori interessati e del 20% della superficie totale dei vigneti oggetto di dichiarazione produttiva nell’ultimo biennio
Cosa indicano le menzioni Riserva, Classico, Superiore riportate in etichetta?
La menzione “Riserva” è attribuita ai vini DOC e DOCG che siano stati sottoposti ad un periodo di invecchiamento, compreso l’eventuale affinamento, non inferiore a:
- 2 anni per i vini rossi
- 1 anno per i vini bianchi
- 1 anno per i vini spumanti ottenuti con metodi di fermentazione in autoclave
- 3 anni per i vini spumanti ottenuti con rifermentazione naturale in bottiglia
La menzione “Classico” per i vini non spumanti DOCG o DOC e la specificazione “Storico” per gli spumanti DOCG e DOC sono riservate ai vini della zona di origine più antica ai quali può essere attribuita una regolamentazione autonoma, anche nell’ambito della stessa denominazione.
La menzione “Superiore” è attribuita ai vini DOCG e DOC aventi caratteristiche qualitative più elevate, con una regolamentazione più restrittiva che prevede una resa per ettaro delle uve inferiore di almeno il 10% rispetto alla tipologia non classificata con tale menzione.
Qual è il luogo ideale per conservare il vino?
Il luogo ideale per conservare il vino è in una cantina. Se abitate in appartamento potete optare per degli “armadietti” isolanti.
Anche il sottoscala può diventare il luogo giusto per la conservazione del vino, purché sia buio e possa essere chiuso.
In alternativa le bottiglie possono essere sistemate anche in vecchi camini inutilizzati o in qualsiasi altra stanza poco frequentata e relativamente fresca.
La temperatura di conservazione si aggira intorno ai 10 °C, senza brusche escursioni termiche.
In generale tale temperatura è compresa tra i 7 e i 18 °C.
Infine non sistemate mai le bottiglie vicino ad una caldaia non isolata.
Qual è la temperatura ideale di servizio?
La temperatura di sevizio può esaltare le qualità di un vino facendo apparire migliore. Ma attenzione: un buon vino bevuto alla temperatura errata sembrerà cattivo.
Generalmente il vino rosso ha un peso molecolare più alto del bianco, quindi è meno volatile e profumato. Proprio per questo motivo si serve il vino rosso a temperatura ambiente.
Potete osservare le seguenti temperature di servizio:
- 6-8 °C per gli spumanti
- 8-10 °C per i vini bianchi
- 12-14 °C per i vini bianchi aromatici e più maturi, vini rosati, vini passiti
- 14-16 °C per i vini rossi giovani
- 18-20 °C per i vini rossi maturi
Amo la buona cucina e le tradizioni enogastronomiche italiane, per me vino e dessert non sono solo un contorno ma la parte più interessante del buon vivere.