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+3,1% all’export di vino italiano nel primo semestre 2019

L’export di vino italiano è in continua crescita, nel primo semestre 2019 la crescita si attesta intorno al +3,1% toccando i 3 miliardi di euro in valore. Un dato sicuramente confortante per tutto il settore: solo 12 mesi fa (primo semestre 2018) il vino made in Italy si era attestato a 2,9 miliardi di euro in valore. Vediamo nel dettaglio i maggiori protagonisti di questo trend positivo per la produzione italiana più prestigiosa.

L’Export che cresce: tra mercato europeo ed extra UE

In base ai dati Istat rielaborati dall’Osservatorio Qualivita Wine risulta che l’export verso i maggiori bacini europei sia in trend positivo o molto positivo: Germania +3,7%, Francia +9,3%, Paesi Bassi +14,2% con una sorprendente Polonia +20,7%. In calo Regno Unito -1,9% (342 milioni di euro, con il timore della Brexit di cui abbiamo già parlato in varie occasioni) e Svizzera -0,8% (186 milioni di euro).

Positivi risultano anche i numeri dell’Ucraina +17,1% e degli altri paesi dell’est Europa. Su questi mercati punta Gruppo Italiano Vini (gruppo a cui appartengono cantine quali Nino Negri, Folonari, Rapitalà ad esempio) e il direttore generale Vanni Lusetti:

«Tra i mercati emergenti l’Ucraina è forse il più interessante per noi – racconta Lusetti – anche se naturalmente la Russia resta il Paese più importante. Certo, con l’embargo gli affari sono un po’ calati per noi. Non tanto perché esportare vino fosse vietato, perché le restrizioni non hanno mai coinvolto gli alcolici, ma perché in generale il potere d’acquisto ne ha risentito»

Per quel che riguarda i grandi mercati extra europei, la Cina continua a coprire una fetta dell’export ridotta con il 2,1%, tuttavia segna un trend positivo (+4,9%) nei primi sei mesi del 2019. La crescita più consistente risulta essere quella del mercato russo con +14,7% e in Giappone +15%, USA segna +1,9% bene anche il Canada con +1,7%.

Il 60% dell’export vinicolo italiano (in valore) è destinato maggiormente all’Europa (+3,3% rispetto al 2018), il 31% all’America (+1,44% rispetto al 2018) e il 7,7% all’Asia (+8% rispetto al 2018).

In termini di quantità i dati registrano una crescita del +8,8% del totale export vinicolo italiano nei primi sei mesi del 2019: una crescita che si registra in Europa con +11,2% e Asia con +19,5%, mentre l’America ha una leggera flessione nei volumi esportati con -0,8%, con un aumento in termini di valore con +14%.

Quali sono le regioni italiane che producono di più?

Le regioni italiane che maggiormente contribuiscono all’export italiano sono il Trentino Alto Adige con +2,4%, il Veneto con +3,6% (1 miliardo di euro di giro d’affari complessivo), la Toscana con +4,3% (475 milioni di euro), il Piemonte con +4,9% (479 milioni di euro). L’insieme di queste regioni sommate raggiunge quasi i 2,3 miliardi di euro di export, pari al 76% del totale dell’export italiano del primo semestre del 2019.

La crescita più significativa si registra in Valle d’Aosta con +48,8%, in calo l’export della Liguria che si attesta a +39,1%. In crescita anche l’Abruzzo con +4,1% (91 milioni di euro), la Puglia con +2,5% (76,8 milioni di euro) e Friuli Venezia Giulia con +7,9% (61,8 milioni di euro). Le regioni con segno negativo sono: la Lombardia con -0,7% (139 milioni di euro), l’Emilia Romagna con -0,7% (149 milioni di euro) e la Sicilia con -0,1% (71,8 milioni di euro).

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