I battenti apriranno il prossimo 9 aprile ma i numeri della 51° edizione di Vinitaly, la prima rassegna per visitatori esteri e superficie espositiva dedicata al mondo del vino, fanno già girare la testa.
Quattro giorni all’insegna delle eccellenze internazionali
La manifestazione italiana conquista, anno dopo anno, l’interesse dei buyer stranieri. Per l’edizione 2017, infatti, sono già 2mila i nuovi buyer internazionali iscritti e 5mila i b2b fissati nelle agende degli operatori esteri selezionati dalle attività di incoming congiunte che vedono collaborare la rete di delegati di Veronafiere e l’ICE-Italian Trade Agency grazie al Piano straordinario di promozione del Made in Italy promosso da Mise e Mipaaf. I nuovi buyer provengono soprattutto da Stati Uniti, Cina, Hong Kong, Australia, Canada, Francia, Danimarca, Belgio, Germania, Giappone, Svizzera, Norvegia, Svezia e Russia. Nutrite anche le delegazioni provenienti da Taiwan e Brasile. Anche il Regno Unito, nonostante la Brexit, non rinuncia al gusto del vino italiano e a essere protagonista di uno dei momenti di punta per gli addetti ai lavori: sono 100 i nuovi buyer provenienti dal regno di Elisabetta già registrati.
Riflettori puntati su Usa e Cina
Centrale sarà l’attenzione ai mercati esteri. Il focus commerciale della 51° edizione è dedicato a due mercati particolari: gli Stati Uniti d’America e la Cina. Perché? La risposta è da ricercare nell’edizione 2016 che ha visto crescere la presenza di buyer provenienti da questi due Paesi, rispettivamente, del 25% e del 130 per cento. Nella top ten dei buyer stranieri che hanno preso parte a Vinitaly 2016 (e hanno superato quota 49mila) ci sono quelli provenienti da Stati Uniti (cresciuti del 25% sul 2015 con un totale di 6.250 presenze), Germania (+11%), Regno Unito (+18%), seguiti da Francia (+29%), Canada (+30%), Cina (+130%), Giappone (+21%), Paesi del Nord Europa (+8%), Paesi Bassi (+24%) e Russia (+18 per cento).
Tutti i numeri degli incontri d’affari
Oltre i 5mila b2b organizzati con gli operatori esteri specializzati, Veronafiera ha realizzato un calendario di più di 2mila incontri tra le aziende espositrici e i buyer dell’incoming (di questi 550 rientrano nell’iniziativa Taste&Buy). Sono 3mila, invece, i contatti che hanno preso vita grazie ai tasting dei Consorzi di tutela nella nuova Ice Lounge. Protagoniste di questi incontri d’affari saranno tutte le delegazioni selezionate da Ice-Italian Trade Agency, in collaborazione con Veronafiere grazie ai fondi del Piano Straordinario per la Promozione del Made in Italy dei Ministeri per lo Sviluppo economico e delle Politiche agricole.
Il debutto del sake
Tra le novità internazionali della 52° edizione di Vinitaly c’è il debutto delle aziende produttrici di sake. Per la prima volta, infatti, tra gli espositori internazionali ci saranno aziende provenienti dal Giappone, oltre che da Andorra e Kosovo. Tra le riconferme, invece, la partecipazione di cantine provenienti, tra gli altri, da Usa, Ungheria, Polonia, Russia, Spagna, Francia, Azerbaijan, Georgia, Argentina, Portogallo, Australia, Sudafrica e Croazia.
I dati da battere
La sfida per questa nuova edizione è quella di superare tutti i numeri del Vinitaly 2016, l’anno in cui la manifestazione ha tagliato l’importante traguardo delle 50 edizioni. Quali sono? Ventisette nazioni partecipanti, 4.120 espositori, più di 131mila operatori (di cui oltre 49mila esteri). Imponente anche la copertura mediatica con 2.110 giornalisti che hanno preso parte all’evento. Positivo il giudizio espresso dai partecipanti nel corso della tradizionale rilevazione della costumer satisfaction. La soddisfazione complessiva espressa dai visitatori professionali, infatti, è stata pari a 7,2 su una scala di 9, dato in crescita sul 2015.