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Fiere e sagre nel weekend della Befana

Dopo la pausa legata al Natale e al Capodanno, il weekend dell’Epifania torna a proporre un programma interessante di appuntamenti legati al vino e alla gastronomia tipica lungo tutto lo Stivale. Torna quindi anche la nostra rubrica dedicata ai consigli sulle fiere e sulle sagre in cui è celebrata la nostra bevanda preferita, il modo migliore per festeggiare il primo fine settimana dell’anno nuovo.

Di Gusto in gusto in Trentino

Si avvia alla conclusione anche per quest’anno la manifestazione “Di Gusto in Gusto”, organizzata a Riva del Garda in provincia di Trento, che chiude i battenti domenica 8 gennaio 2017. Inaugurato agli inizi di dicembre, questo eccellente Villaggio del Gusto ha accompagnato i turisti e gli appassionati per oltre un mese, con tanti stand e chalet in cui degustare e acquistare le migliori espressioni enogastronomiche del territorio, immersi nella inconfondibile e magica atmosfera natalizia. A coronare una ricca gamma di profumi e sapori tipicamente trentini c’è il percorso dedicato al “Trentodoc”, una delle bollicine più apprezzate d’Italia.

I Casoncelli nel bresciano

Compie otto anni la “Fiera del Casoncello”, ormai un evento consolidato nel programma del Comune di Pontoglio, in provincia di Brescia. Anche quest’anno i protagonisti saranno i casoncelli, prodotto tipico del territorio: si tratta, in estrema sintesi, di un tortello di pasta che contiene al suo interno un ripieno, che può essere a base di carne o di verdura; ad accompagnare la fiera e la degustazione non manca di certo l’alcol. Anzi, per l’occasione è possibile scoprire i migliori abbinamenti tra vino e casoncelli, e in particolare sperimentare accostamenti con vino rosso come Cellatica o il Botticino, oppure lasciarsi tentare dalla corposità dei vini della ValCamonica o, al contrario, optare per un accostamento “geografico” con un fresco Franciacorta Rosè.

Il maestro Gravner sull’Etna

Dal Nord ci spostiamo al profondo Sud, e per la precisione al Relais Monaci delle Terre Nere di Zafferana Etnea, dove sabato 7 gennaio 2017, alle ore 19.30, si celebra Josko Gravner, uno dei massimi produttori di vini naturali in Italia. Ritenuto il “maestro dei vini d’anfora”, Gravner è stato il primo a sperimentare, ormai 20 anni fa, il metodo della lunga macerazione del vino in grandi recipienti di terracotta, interrati per 9 mesi, senza controllo di temperatura né di grado zuccherino, con un uso minimale di anidride solforosa e di lieviti indigeni. Una lavorazione tipica della tradizione del Kakheti, provincia della Georgia, che in molti reputano la culla della viticoltura mondiale. Oggi la produzione di Gravner è concentrata su due soli vini e due vitigni: la Ribolla Anfora e il Pignolo, vitigno a bacca rossa della zona del Triveneto. A raccontare la storia dei vini Gravner saranno lo stesso Josko e la figlia Mateja Gravner, con una serata che prosegue alla Locanda Nerello, che prevede una cena con quattro portate a tema, preparate dallo chef Vincenzo Gulino, accompagnate da quattro vini Gravner.

Il vino per la Befana

In tutta Italia, poi, si susseguono gli appuntamenti per festeggiare la Befana, la dolce vecchina (o strega) che porta doni e dolciumi ai bambini buoni e carbone a quelli cattivi. E se Babbo Natale trova, nel suo lungo percorso notturno, dei biscotti e del latte a dargli carica, per tradizione invece la Befana preferisce del vino rosso, corposo e gustoso, che riesce a riscaldarla durante la fredda notte di gennaio. Anche le note filastrocche dei bambini ricordano questo aspetto: in una delle più note, infatti, si canta che

“La Befana è una vecchina
che col sacco si fa china
mangia arance e beve vino
porta i doni ad un bambino”.

E anche Gianni Morandi, nella celebre canzone “La Befana Trullalà” ( la sigla del programma 10 Hertz su Rai1), fa rifermento alla consuetudine di lasciare del vino per questa magica figura. Nel testo scritto da Paolo Dossena, Sergio Rendine e Roberto Viscarelli si legge che

“Quando arriva la Befana
senza denti
salta balla beve il vino.
Poi di nascosto s’allontana
con la notte appiccicata alla sottana”.

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