Tra Danubio e Reno, tra castelli e borghi medievali, quando pensiamo alla Germania non possiamo evitare di collegarci a quanto di bello essa possieda, immaginandoci di essere lì ad osservare il tutto con un bel bicchiere di birra fra le mani.
E se al posto della birra immaginassimo di avere del vino in quel bicchiere, sarebbe possibile in Germania? Si. La Germania riesce ad avere da secoli una certa fama anche per il buon vino. Scopriamo la storia.
Storia
Furono i Romani a condurre la vite in Germania. Pare che in quel tempo i vini rossi riscossero maggiore diffusione rispetto ai bianchi, il che sembra anomalo data l’attuale predisposizione del paese rispetto alla produzione di vini bianchi. Fino all’epoca di Carlo Magno la coltivazione della vite fu ben ristretta in tutta la zona occidentale del fiume Reno, dall’Alsazia fino alla zona vicina all’attuale città di Coblenza. Sin dal principio questi vini mostrarono il loro carattere già allora ben deciso, fruttato e fresco.
Le tradizioni enologiche tedesche trovarono una certa continuità nella diffusione dovuta ai monaci Cristiani, in special modo nel 750 d.C., quando la viticoltura fu guidata da fondazioni monastiche ben legate alle tradizioni Romane. Furono i monaci ad introdurre la viticoltura nelle zone della Franconia e della Bavaria, luoghi in cui tale attività parve essere praticata anche nel Medioevo, tuttavia i mutamenti delle condizioni climatiche e i progressi avvenuti in relazione alle tecniche di produzione recarono grossi vantaggi a favore della birra, creando così una diminuzione di vigneti.
Questo compromise la quantità ma non la qualità dei vini tedeschi che nel corso del tempo sperimentarono la scomparsa di alcune varietà proprie del posto. Oggi la Germania vanta l’innovazione con cui si approccia alla vigna e alle cantine che la rendono ormai nota in tutto il mondo.
I vini
I vini tedeschi di qualità sono ben regolamentati, si dividono in due gruppi, quelli con o senza predicato. Con predicato ci si avvicina molto alla nostra definizione di denominazione DOC, quelli senza questa caratteristica sono i Qualitätswein bestimmter Anbaugebiete (QbA), ovvero i vini provenienti da una regione specifica (similmente ai nostri Igp).
I vini con predicato tedeschi, Qualitätswein mit Prädikat (QmP), generalmente forniscono anche indicazioni relativamente al residuo zuccherino dei prodotti: Trocken, Kabinett, Spätlese, Auslese, Beerenauslese, Eiswein, Trockenbeerenauslese.
- Trocken: letteralmente “secco”, contiene da 4 ad al massimo 9 grammi di zucchero residuo per litro, questo sulla base dell’acidità del prodotto;
- Kabinett: letteralmente “da dispensa”, sono prodotti da uve surmature, con un residuo fino ai 60 grammi per litro. Sono vini leggeri, poco alcolici e piuttosto secchi, da abbinare ai pasti;
- Spätlese: letteralmente ” da vendemmia tardiva” sono vini strutturati e intensi, sia secchi, sia abboccati, dall’alta acidità e dal residuo zuccherino mai superiore a 80 grammi per litro;
- Auslese: letteralmente “da grappoli selezionati” identificano vini prodotti nelle sole annate migliori in relazione alle condizioni climatiche favorevoli e calde. Hanno fino a 100 grammi per litro di zucchero residuo;
- Beerenauslese: letteralmente “da acini selezionati”, sono vini prodotti da uve caratterizzate da una certa ricchezza aromatica e struttura. Raggiungono anche i 200 grammi di zucchero residuo per litro;
- Eiswein: vini particolari prodotti con uve ghiacciate, lasciate maturare nella vite e raccolte ad inverno inoltrato, che creano un mosto molto concentrato, ricco di acidi e zuccheri, secondo un risultato che si specchia in un vino molto equilibrato e caratterizzato da un alto contenuto di zuccheri e di acidi;
- Trockenbeerenauslese: letteralmente “da acini passiti selezionati”, i vini che appartengono a questa categoria sono sicuramente i più ricchi, dolci e costosi. Hanno un residuo di zucchero fino ai 270 grammi per litro;
Se parliamo di vino bianco, le tipologie di vitigno più utilizzate sono il Riesling, seguito dal Silvaner, il Müller Thurgau, il Kerner e il Weißburgunder.
Per quanto riguarda i rossi, invece, troviamo il Spätburgunder, il Dornfelder, il Lemberger, il Portugieser e il Trollinger.