La tenuta di Castello dei Rapolla, si trova a Panzano in Chianti, nello splendido territorio collinare di una delle zone della Toscana più vocate per la viticoltura e per la produzione di vini di qualità. Una tradizione millenaria, che partendo dall’epoca etrusca è passata attraverso il dominio degli Antichi Romani, al periodo Medioevale, fino ad arrivare ai giorni nostri.
La Tenuta nasce in origine come Azienda agricola mista, con bestiame, coltivazione di grano e vigneti, ma negli anni ’60 Alceo di Napoli Rampolla decise di cambiare la fisionomia dell’azienda indirizzandola verso la viticoltura, con il desiderio di produrre un grande vino rosso toscano. Nel 1975 esce sul mercato la prima etichetta di Chianti Classico. Oltre alle tradizionali vigne coltivata a sangiovese, secondo l’antica tradizione del territorio, Alceo di Napoli Rampolla, con la consulenza del grande enologo Giacomo Thachis, volle introdurre nelle terre del Chianti la coltivazione del cabernet sauvignon, nobile vitigno bordolese, che darà poi vita ad alcune delle etichette più prestigiose della tenuta. Le trasformazioni dell’Azienda proseguirono poi con la conversione all’agricoltura biologica che ha condotto il Castello dei Rampolla ad abbracciare la conduzione Biodinamica delle vigne fin dal 1994, da veri pionieri del settore. La voglia di sperimentare ha recentemente portato all’utilizzo di anfore in terracotta per l’affinamento dei vini e a modernizzare la cantina e i macchinari, nell’ottica del risparmio energetico e di una maggiore eco-sostenibilità.
Le Vigne
Il passaggio alla coltivazione biodinamica ha comportato un mutamento della filosofia in campagna. La nuova visione è ispirata a favorire le naturali capacità delle piante di diventare più forti, resistenti e capaci di trovare un naturale equilibrio vegetativo-produttivo. Gli unici trattamenti utilizzati sono a base di zolfo, rame e propoli. Gli interfilari sono non solo lasciati inerbiti, ma anche seminati per accrescere la biodiversità del vigneto e rendere il terreno più vitale. Anche la scelta di utilizzare macchinari leggeri per i lavori nei vigneti, consente di non compattare il terreno, mantenendolo naturalmente più soffice. Tutti piccoli accorgimenti che hanno contribuito ad avere un patrimonio di vigne di straordinario valore, che producono uve di alta qualità, con profili aromatici molto intensi.
Il Toscana IGT D’Alceo 2011
Il vino nasce nella “Vigna d’Alceo”, un vigneto coltivato con una splendida esposizione rivolta a mezzogiorno. Le piante sono allevate ad alberello con altissima densità d’impianto e producono pochi grappoli dagli aromi molto intensi e profumati. Come accade ai grandi vini di terroir, Alceoporta nel bicchiere le caratteristiche del vigneto che gli dà i natali. E’ creato da un sapiente blend di cabernet sauvignon e petit verdot, un’uva a maturazione tardiva che ha trovato nel Chianti una terra ideale per assecondare le sue esigenze di clima caldo, soleggiato e ventilato. Dopo la fermentazione con macerazione sulle bucce, il vino riposa 3 mesi in tini di cemento e poi per 12/15 mesi in tonneaux di media tostatura. Completa il suo affinamento con 18/24 mesi di bottiglia prima di lasciare la cantina. E’ un vino dalle note calde, intense e mediterranee, ma con un profilo di particolare eleganza e raffinatezza. Un bicchiere che non stupisce per potenza e forza espressiva, ma piuttosto per finezza e armonia, con note di piccola frutta rossa, spezie delicate, sentori terziari di tabacco. Il sorso è scorrevole, con bella complessità e intensità aromatica. La trama tannica è perfettamente integrata nel corpo del vino e la freschezza equilibrata. Il finale è lungo e persistente.