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Sangria perfetta, ecco quale vino usare

Sinonimo di festa, amicizia e convivialità, è considerata la bevanda tipica della Spagna, ideale per completare una cena a base di paella o di portate dal gusto mediterraneo. E anche se negli ultimi anni si stanno sperimentando versioni che impiegano vini bianchi, a rigor di logica per la Sangria si usano vini rossi, visto che il nome stesso deriva dal colore rosso rubino del preparato, che ricorda le tonalità del nostro sangue (in spagnolo, appunto, sangre).

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Sangria, una storia misteriosa

Le origini della sangria sono piuttosto misteriose, e due sono le versioni più accreditate per spiegare la nascita della bevanda: la prima fa riferimento all’opera di contadini spagnoli e portoghesi, che decisero di “allungare” con i prodotti della terra a loro disposizione – come mele, agrumi e pesche – il vino rosso che generalmente bevevano. L’altra, invece, richiama l’intuizione di furbi marinai del Settecento che, giunti nelle Antille, escogitarono uno stratagemma per aggirare il divieto di bere alcolici, mascherando il rum spagnolo con miele, spezie e pezzettoni di frutta locale. In ogni caso, si denota da subito la peculiarità di questa saporita ricetta, che all’alcol aggiunge frutta fresca.

La ricetta originale della sangria

Con queste premesse, si capisce come sia difficile parlare di una ricetta originale della sangria, che poi nel tempo si è caratterizzata anche come bevanda ideale per sperimentazioni all’insegna dell’estro e del gusto personale, oltre che degli ingredienti che si hanno a disposizione al momento giusto. Per questo, ci limiteremo a fornire consigli e dritte per una preparazione ottimale, cominciando ovviamente da una panoramica su quale vino usare per la sangria. Anche perché non bisogna commettere l’errore di scegliere un prodotto qualsiasi o addirittura scadente, confidando poi nell’apporto degli zuccheri per migliorare il gusto: anche in questo caso, infatti, la qualità di partenza è decisiva per il risultato finale.

Due scuole di pensiero

A ben vedere, esistono due scuole di pensiero per la scelta del vino da usare nella sangria: per alcuni, infatti, deve essere corposo, morbido e fortemente alcolico; per altri, al contrario, è preferibile scegliere un vino non eccessivamente tannico, meglio se giovane e fresco. Se vogliamo restare nei confini italiani, citiamo come vini adatti il Lambrusco – ovviamente “sponsorizzato” soprattutto in Emilia Romagna per offrire una sfiziosa nota frizzante – oppure il Cannonau sardo, dal sapore corposo ed intenso, il Barbera, il Merlot, il Dolcetto, il Refosco o il Primitivo di Manduria, ciascuno in grado di offrire un tocco in più all’esperienza di bere la sangria.

Mantenere l’abbinamento spagnolo

I più “fondamentalisti”, invece, non potranno fare a meno di scegliere un vino tipico spagnolo, per mantenere il carattere iberico della ricetta, orientandosi quindi su uno dei tanti rossi prodotti nel Paese mediterraneo, come la Garnacha (o Grenache) o il Tempranillo. Nel primo caso, parliamo di uno dei vigneti più tipici della Spagna, con caratteristiche di debole acidità e ottima morbidezza; l’altro vino invece è molto alcolico e corposo, e dunque rappresenta una base molto solida per la propria preparazione.

La sangria bianca

In realtà, negli ultimi anni si stanno diffondendo anche varianti che prevedono l’uso di vino bianco per la sangria, dedicate in particolare a chi non gradisce il sapore più forte e deciso del rosso. Anche in questo caso si impiegano bianchi decisi e dal tenore importante, in grado di conservare i propri aromi anche a ore di distanza dall’apertura: i più indicati, in questo caso, sono lo Chenin Blanc, un buon Riesling o il sempre valido Pinot Grigio.

La scelta della frutta

Questo è il primo – nonché più importante – passo per preparare una sangria perfetta, che poi deve essere seguito dalla scelta della giusta frutta con cui insaporire la bevanda: anche qui, bisogna agire con un pizzico di estro e con tanta passione, non limitandosi solo a inserire agrumi come arance e limoni o prodotti “banali” con mele o pesche, ma osando anche gusti ricercati e freschi come banana, albicocca, fragole o ananas. L’importante è non “tradire” il vino scelto e riuscire a creare il giusto mix per servire a tavola una bevanda da gustare in compagnia.

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