Ebbene sì, avete letto bene. Le Pringles al Prosecco sono un’edizione limitata prodotta dalla Kellog’s nel 2018 per le festività natalizie 2018. L’interessante proposta della patatina coi baffi è stata quella di associare al gusto del pepe rosa il brio del Prosecco… e qui si aprì il caso.
Il caso: Pringles vs Prosecco
Il 15 ottobre 2018 il quotidiano The Sun pubblicizzava questa reclame:
“Se vi piace sorseggiare un bicchiere di Prosecco con le vostre patatine, sarete eccitati nel sapere che Pringles ha appena lanciato un gusto che combina i due“.
Oltre a questo suggestivo annuncio, The Sun elencava altre proposte nei vari market come le focaccine al Prosecco e lampone vendute dal market Asda, oppure la carne macinata al Prosecco da M&M, o il té al gusto di Prosecco da Aldi.
La notizia è stata seguita dagli appassionati ma anche dall’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei Prodotti Agroalimentari che sono intervenuti sequestrando immediatamente i prodotti al Prosecco alla catena inglese Tesco.
L’accusa
In Italia, la notizia è andata particolarmente indigesta al Consorzio di tutela Prosecco Doc che, ad un anno di distanza, ha portato ad un nuovo sequestro di centinaia di confezioni di patatine vendute e pubblicizzate dai supermercati del gruppo veneto Tosano.
L’accusa con la quale è stato motivato il sequestro è “utilizzo di nome di vini Dop, senza autorizzazione del Consorzio”. In particolare, oltre ad essere sprovvisti di autorizzazione per il nome “Prosecco”, nell’elenco degli ingredienti è presente una non meglio precisata “polvere di prosecco”.
La Pringles ha chiarito la sua posizione con una nota ufficiale:
“La variante Prosecco e Pink Peppercorn è stata prodotta nel 2018 come limited edition per il periodo delle festività natalizie.
Abbiamo utilizzato Prosecco Doc come ingrediente nell’aroma e l’utilizzo del nome del prodotto sulla confezione è stato pensato in linea con le linee guida Doc (Denominazione di Origine Controllata) e i regolamenti europei.
Non abbiamo in programma di produrre questa variante in futuro”.
Una dichiarazione che ha tutti i crismi del mea culpa.
Che cosa succederà al termine delle indagini?
Al termine dell’istruttoria scatteranno le sanzioni. La posizione del Capo Dipartimento ICQRF (Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari) Stefano Vaccari è la seguente:
“L’identificazione dei responsabili è tuttora in corso – precisa Vaccari – ma per noi la contestazione è chiara: ravvisiamo una violazione del Testo unico del vino, che vieta l’uso di un nome protetto da un’indicazione di origine senza l’autorizzazione del Consorzio.
Se fosse successo in Francia, con delle ipotetiche patatine allo Champagne, l’ente di tutela avrebbe dovuto avviare una causa, mentre in Italia disponiamo di una legislazione molto stringente e di un sistema di controlli altrettanto efficace. Basti pensare che, negli ultimi cinque anni, abbiamo effettuato quasi un migliaio di interventi in difesa del Prosecco, in tutto il mondo e anche sul web, che non è una zona franca, tant’è vero che nel giro di poche ore otteniamo la rimozione delle inserzioni illecite su piattaforme come eBay, Alibaba e Amazon“.
Cosa ne pensa il Prosecco?
Stefano Zanette, presidente del Consorzio Prosecco Doc ha affermato:
“L’attività di tutela ci impegna quotidianamente, tanto quanto quella di promozione. Chiaramente il nostro è un prodotto di successo, per cui sono frequenti i tentativi sia di contraffazione che di uso indebito del marchio, anche per caramelle, cibo per cani…“.
Con soddisfazione, Stefano Zanette ha continuato elogiando l’attività di tutela del Consorzio:
“La segnalazione è stata fatta da noi all’interno dell’attività di normale monitoraggio dei prodotti in commercio che svolgiamo in accordo con l’Icqrf. Il sequestro è la dimostrazione che il sistema di controllo che abbiamo sviluppato, sia per quanto riguarda il mercato nazionale che quello estero, funziona con grande attenzione e professionalità”.
Amo la buona cucina e le tradizioni enogastronomiche italiane, per me vino e dessert non sono solo un contorno ma la parte più interessante del buon vivere.