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Le migliori annate di Sagrantino di Montefalco

Un vino di grande struttura, ottenuto esclusivamente da uva Sagrantino, vitigno autoctono dell’Umbria dalle origini piuttosto dibattute, di cui abbiamo raccontato in questo articolo; grazie all’alto contenuto di polifenoli e di tannini, ha una longevità straordinaria, e necessita di un lungo periodo di affinamento, ottenuto prima nel legno e poi in bottiglia. Oggi ci concentriamo proprio sulle migliori annate di Sagrantino di Montefalco, per scoprire insieme quali sono state le vendemmie eccellenti della storia.

Le caratteristiche del Sagrantino di Montefalco

Come sempre, prima di entrare nella valutazione delle annate ci fermiamo a evidenziare alcuni aspetti veloci del Montefalco Sagrantino Docg (o Sagrantino di Montefalco), un vino rosso che sta conquistando sempre più apprezzamento da parte sia degli esperti che dei semplici appassionati e consumatori, e che rispecchia i profumi e i sapori più veri della sua zona di produzione, grazie alla sapiente e storica combinazione di fattori come territorio, clima e attenzione dei vignaioli locali. Il vino Sagrantino di Montefalco DOCG è prodotto solo da uve omonime, con un minimo di 30 mesi di invecchiamento, di cui almeno dodici in botti di legno (anche se alcuni produttori tendono a usare la botte barrique, per ottenere vini di gusto maggiormente vicino ai mercati internazionali).

Le varietà di Sagrantino di Montefalco

Il segreto di questo vino speciale sta proprio nell’uva, che proviene come detto da un vitigno autoctono dell’Umbria: il Sagrantino è infatti una delle varietà più tanniche al mondo, in grado di produrre vini dal colore viola o nero, con un bouquet caratterizzato da aroma di frutti rossi, cannella e terra. E anche se attualmente prevale la versione “secco”, il vino è nato in realtà come “passito“, ottenuto dall’appassimento delle uve su graticci di legno. Una tecnica che si rivelava molto congeniale alle uve umbre, capaci di appassire per mesi senza marcire e con gli acini che conservano a lungo intatta la componente zuccherina.

Le migliori annate di Sagrantino di Montefalco

E veniamo allora all’argomento centrale del nostro approfondimento su questo prodotto di eccellenza del nostro Paese, ovvero la scoperta delle migliori annate di Sagrantino di Montefalco. Per orientarci in questa analisi abbiamo usato due guide d’eccezione, ovvero le valutazioni sulle vendemmie effettuate “in loco” dal Consorzio Tutela Vini Montefalco (che riunisce 231 soci, di cui 59 cantine) e dalla Confraternita del Sagrantino: in entrambi i casi, il giudizio si basa sull’assegnazione di “stelle” ai vini prodotti nel corso dell’anno di riferimento, con un punteggio che va da 1 stella a 5 stelle, destinate alle annate eccellenti.

Le vendemmie eccellenti di Sagrantino di Montefalco

Secondo le analisi del Consorzio e della Confraternita, sono soltanto 5 le stagioni di livello assoluto negli ultimi 40 anni: le 5 stelle infatti sono state assegnate alle annate di Sagrantino di Montefalco 1985, 1990, 1998, 2005 e 2008, che quindi sono quelle da annotare per scegliere il miglior Sagrantino di Montefalco, Per le più recenti, in particolare, si mette in evidenza l’importanza del clima sulle uve, che nel 2008 ha provocato una maturazione tardiva delle uve, con fermentazioni regolari in cantina e vini gradazioni alcoliche nella norma, mentre per i Sagrantino 2005 si sottolinea la ragguardevole potenza finale dei vini. Interessante notare, poi, come le ultime quattro annate di Sagrantino prese in esame (ovvero dal 2009 al 2012) abbiano raggiunto una valutazione di 4 stelle, a riprova di un livello di qualità molto elevato raggiunto da queste uve.

Le ultime annate di Sagrantino di Montefalco

Leggendo nel dettaglio le considerazioni degli esperti sulle ultime vendemmie, che sono ora attese all’esame del tempo, si scopre che c’è molta speranza nell’annata 2011, quando la maturazione delle uve è stata molto buona, corretta a livello polifenolico e leggermente anticipata, complessivamente di ottima qualità; positivo anche il passaggio in cantina, con fermentazioni regolari prolungate nel tempo data l’elevata gradazione zuccherina, così da generare nel complesso previsioni di vini strutturati con un elevato potenziale di longevità. Leggermente più pronti invece i vini dell’annata 2012, caratterizzati da buon equilibrio e morbidezza dei tannini.

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