Il Chianti Classico è uno dei più celebri e significativi luoghi d’Italia per la produzione di grandi vini. I suoi paesaggi naturali e le sue fiere città interessano il territorio di 8 comuni della provincia di Firenze, nella sua parte settentrionale, o di Siena, verso sud. Lamole, alta frazione del comune di Greve in Chianti, è nella sezione centro-settentrionale del Chianti Classico; le sue vigne più alte superano i 650 metri sul livello del mare. I terreni, dal forte potere drenante, sono composti da arenarie ocracee, dette “macigno toscano” a sottolinearne consistenza e peso; alberese, il duro calcare bianco; e galestro, a blocchi o frantumato in lamelle.
La Cantina nel cuore del Chianti Classico
La Tenuta Lamole di Lamole è stata fondata nel secondo dopoguerra. La cantina storica, in cui trovano posto ancora oggi i locali di affinamento e la vinsantaia, datata alla metà del XIV secolo; era parte del castello di Lamole. Nella produzione del vino di Lamole di Lamole, la struttura è oggi affiancata da una cantina più moderna poco distante e da una struttura nel fondovalle, nella zona di Greti. La Tenuta conta su 288 ettari totali di cui 40 vitati. L’età media dei vigneti è di circa 25-30 anni, con “punte” di 74 nella parte alta del vigneto Il Prato.
Il terroir
Lamole, alta frazione del comune di Greve in Chianti, è nella sezione centro-settentrionale del Chianti Classico; le sue vigne più alte superano i 650 metri sul livello del mare, un limite per il Sangiovese nella regione. I terreni, dal forte potere drenante, sono composti da arenarie ocracee, dette “macigno toscano” a sottolinearne consistenza e peso; vi si innestano inserti di alberese e galestro, e la formazione mista che ne risulta è uno dei segreti della completezza dei rossi locali, profumati e finissimi, vigorosi e persistenti.
I terrazzamenti
Testimonianza tangibile del rapporto dell’uomo con l’ambiente, le terrazze di Lamole raccontano una storia di fatica, pazienza e coraggio. I chilometri di muretti a secco, issati per secoli a mano con le pietre locali, hanno una funzione vitale per la vigna: oltre a fornire spazio coltivabile, essi contengono il dilavamento della terra verso valle, riflettono la luce diurna stimolando le viti alla fotosintesi, e trattengono un calore che la notte restituiscono. La custodia del paesaggio, a Lamole, passa per la meticolosa manutenzione di questi muri preziosi: un impegno che sentiamo come un privilegio.
La conduzione interamente biologica dei vigneti di Lamole
A partire dal 2005 Lamole ha iniziato un processo di riconversione sostenibile dei terreni, che consente oggi una conduzione interamente biologica dei vigneti. Questo significa ad esempio l’utilizzo di compost organico, derivante dalle potature dei vigneti e dai raspi della vendemmia come correttivo naturale del terreno; l’impiego di “induttori di resistenza” a base di alghe, aloe e propoli, per stimolare i sistemi di autodifesa della pianta e renderla più reattiva agli attacchi esterni; infine, il ricorso a sole sostanze naturali senza impiegare prodotti chimici in vigneto. Tutte queste pratiche hanno lo scopo di valorizzare la caratterizzazione territoriale dei vini di Lamole di Lamole. A Lamole si è convinti che tutto ciò che deriva da un ambiente salubre, condotto con saggia misura nel rispetto dei cicli vitali, porti con sé un valore unico.
Il Chianti Classico secondo Lamole di Lamole: i vini
Chianti Classico DOCG
Vigneti di età compresa tra 6 e 40 anni a 420-655 metri slm. Vinificazione in acciaio con breve macerazione sulle bucce; sosta di 6 mesi in acciaio, poi un anno in grandi botti da 50 e 70 hl. In questo vino si ritrova l’autentica quintessenza lamolese: trasparenze di colore, finezza e profumi floreali, delicatezza di tocco. E’ un rosso in cui il luogo di nascita trasfonde purezza, ispirazione, nitore, sobrietà.
Chianti Classico DOCG “Etichetta Blu”
Vinificazione in acciaio con breve macerazione; sosta di 6 mesi in acciaio, poi un anno in grandi botti per il Sangiovese, in barrique usate per le varietà francesi. Fa quello che si vuole chiamare matrimonio d’amore con i legumi: in Toscana c’è l’imbarazzo della scelta: zuppe di ceci, fagioli, cicerchie e lenticchie, con immancabile “giro” di intenso olio extravergine e erbe aromatiche a piacere. Ma ha il vigore per reggere piatti viscerali come il lampredotto.
Chianti Classico DOCG Riserva Chianti Classico
Austerità e raffinatezza di aromi, forza tattile, densità di sapore, tenuta nel tempo. Questo è per Lamole il senso di una riserva: è il vino che, conservato in una cantina adatta, può accompagnarci per una generazione. Non solo le “solite” bistecca alla fiorentina o rosticciana di maiale. La Riserva di Lamole di Lamole ha energia e intensità da vendere, e può sposarsi magnificamente con l’agnello, il piccione, la cucina del “quinto quarto”, brasati e spezzatini; e non teme, nel caso, la veemenza aromatica del tartufo.
Chianti Classico DOCG Gran Selezione “Vigneto di Campolungo”
Vigneti di età compresa tra 6 e 74 anni a 420-576 metri slm. Vinificazione in acciaio con macerazione di circa 16 giorni; sosta di 6 mesi in acciaio, poi 30 mesi in grandi botti da 30 hl. Morbido, autorevole e austero a un tempo, il “Campolungo” ha una fantastica disponibilità a seguire il cibo, rispettandone le sfumature di sapore. Tra i mille esempi, la ribollita, i primi con cinghiale o lepre, la selvaggina in ogni preparazione, i pecorini semistagionati.
Lam’oro
Da uve Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot nasce Lam’oro. LAM’ORO è vino di roccia e di luce. Nasce da viti le cui radici penetrano le lame di terra delle alte colline della zona di Lamole ed i cui grappoli maturano nell’oro del sole. LAM’ORO è un progetto di raffinata armonia dove scelte di vigneto, di varietà e di cantina sono strumenti per far emergere l’eleganza “liquida” di un territorio unico ed affascinante. L’Oro di Lamole.
Interviste esclusive dal mondo del vino ed approfondimenti da chi fa del vino una ragione di vita, di business e di cultura.