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La produzione vitivinicola italiana scommette sul biologico

Pare che in questi ultimi anni il biologico sia divenuto un argomento di grande interesse non solo per le produzioni vitivinicole europee ma anche per quelle italiane. Infatti sono sempre di più le aziende che spinte dalla sostenibilità hanno deciso di realizzare delle alternative per la propria produzione, dando spazio al biologico.

Quindi vigneti sempre più green, il vino Made in Italy sembra aver imboccato la strada verso il rispetto ambientale. Scommettere sulla qualità dei territori e dunque, preservarli, significa in altri termini, produrre vini diversi ma sempre di buona qualità. Ed ecco che la produzione green diventa una leva di marketing di tutto rispetto per incrociare nuovi segmenti di domanda.

Produzione vitivinicola biologica in crescita?

A tal proposito di quanto detto sopra, secondo una recente indagine condotta da alcuni ricercatori pare che la produzione vitivinicola biologica stia vivendo una costante crescita non solo in Europa ma che in Italia, e i dati parlano chiaro: secondo il Wine Monitor di Nomisma tra il 2004 e il 2015 i vigneti condotti con metodi biologici sono aumentati del ben 295% in Europa e 280% nel resto del mondo.

Inoltre sempre secondo l’analisi condotta da Nomisma, nell’anno 2016 la grande distribuzione del vino biologico è cresciuto esponenzialmente raggiungendo un giro di affari di 11,5 milioni ma con un incremento, rispetto all’anno 2015 del 51%. Insomma si tratta di cifre che non vanno sottovalutate e da questo si evince come il biologico stia gradualmente prendendo piede anche qui in Italia rispetto a qualche anno fa.

Ma questo interesse verso il biologico è testimoniato anche dalle manifestazioni ed eventi che si vanno ad organizzare nelle varie città.

I vantaggi del biologico

Porre attenzione alla qualità ambientale dunque, significa rafforzare efficacemente il valore di un’etichetta. Ridurre l’uso di concimi e diserbanti nel vigneto vuol dire offrire un prodotto altamente naturale. Così facendo si contribuisce  a migliorare lo stato di salute non solo della pianta in sé ma anche del prodotto, e perchè no, potrebbe essere un ottimo escamotage per ridurre altresì i costi produttivi.

Il docente di viticoltura all’Università di Milano, Attilio Scienza, durante una conferenza stampa ha affermato che: ” La chiave della sostenibilità è l’efficienza” questo significa in altri termini che non basta solamente ridurre concimi e diserbanti, questo può essere fattibile perchè si va a creare un miglioramento dell’ambiente, ma d’altro canto bisogna stare attenti a quanto si produce.

Cosa significa questo?

Oggi è in atto un importante cambiamento: si vive in una fase di transizione tesa a superare il concetto di risparmio e concentrata su un utilizzo più consapevole delle risorse.

La sostenibilità passa dunque, dall’innovazione. Ma c’è un’altra novità che è giunta da poco tempo in questo settore, ovvero il lancio del satellite Sentinel 2B.  La sua funzione è quella di monitorare il terreno. Grazie a questa innovazione sarà possibile osservare costantemente lo stato di salute delle piante, la maturazione dell’uva, la temperatura del suolo, l’umidità dei terreni e via dicendo…

Insomma tutte informazioni che se prese in considerazione possono migliorare sensibilmente la qualità delle uve e d’altro canto sarà possibile realizzare vini altamente DOC privi di sostanze che potrebbero comprometterne il sapore.

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