Erroneamente a quanto si pensa, il mondo del vino ha bisogno di professionisti capaci di affrontare il mercato internazionale. Ma per poterlo affrontare nel migliore dei modi occorre una buona preparazione. Infatti diversi sono i seminari che ogni anno si svolgono in Italia al fine di acquisire tutte le conoscenze necessarie sul mondo dell’enologia.
E’ rivolto non solo alle imprese, ma anche ai professionisti o studenti che sono alla ricerca di opportunità lavorative nel comparto vitivinicolo. Infatti sono sempre di più le grandi aziende che cercano export manager, manutentori di impianti industriali, e tecnici di certificazione di qualità.
Secondo Fabio Picciola, responsabile relazioni industriali del gruppo Giv le aziende fanno fatica a trovare soprattutto manutentori di impianti alimentari, tecnici per la certificazione di qualità ed export manager. Per Donatella Cinelli Colombini, titolare delle cantine toscane Casato prime donne e Fattorie del colle, mancano soprattutto addetti commerciali ed esperti della comunicazione digitale.
In questi ultimi anni il settore del vino ha registrato un incremento a dir poco eclatante. E’ diventato uno dei settori che non conosce crisi nonostante la recessione economica che ha fortemente colpito il nostro Bel Paese. L’attenzione è rivolta soprattutto al mercato estero dove maggiori sono le possibilità di incrementare il fatturato. In virtù di questa situazione rosea, allo stato attuale, molte aziende vitivinicole sono alla ricerca di export manager.
Eppure sono molti coloro che hanno una grande passione per il vino, ma ahimé, solo questo non basta, per poter avere successo occorre un’adeguata preparazione sul campo, conoscenza dei mercati e della distribuzione mondiale del settore.
L’estero è ricco di possibilità, ma per poterle sfruttare al meglio c’è bisogno di figure preparate e capaci di occuparsi di ogni mercato mondiale. Ferme invece le offerte di figure prettamente tecniche come agronomi ed enologi. Tantissimi sono gli iscritti alla facoltà di enologia e agli istituti agrari, tant’è che ha portato ad un’impennata dell’offerta lavorativa, attualmente superiore alla domanda delle aziende.
Pertanto, per chi vuole crearsi un avvenire sicuro, la figura dell’export manager potrebbe fare al caso proprio, naturalmente bisogna mettersi sotto, studiare, impegnarsi con costanza e mano a mano buone prospettive si potranno intravedere sul proprio futuro.
Ecco l’identikit di un buon wine export manager
Partiamo dal presupposto che l’età del candidato è relativa. Generalmente le aziende cercano giovani dinamici, ma questo non esclude il fatto che una persona matura e già dotata di competenza e conoscenza venga esclusa.
Sicuramente la conoscenza della lingua inglese è preferibile rispetto ad un’altra lingua. Ovviamente non bisogna solamente conoscere i termini tecnici, ma il candidato deve essere capace di interagire con sommelier, buyer e quant’altro in modo da sostenere una conversazione completa.
Molte aziende talvolta non chiedono al futuro candidato la disponibilità a viaggiare, ma trasferirsi in loco per seguire da vicino il mercato di riferimento.
E infine, sono richieste delle ottime competenze sul mondo del vino e sulle sue tecniche.
A questo punto non ci resta che augurarvi buona fortuna!