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I vini del Veneto, eccellenza d’Italia e del mondo

Questa mattina abbiamo parlato degli straordinari dati della vendemmia 2016 in Veneto, e dunque quale occasione migliore per approfondire il discorso sulla regione? Ecco allora una panoramica complessiva sulla storia, sulle origini e sulle caratteristiche del vino veneto e dei suoi principali vitigni, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.

Il panorama dei vini in Veneto

Un grande vigneto di circa 80 mila ettari, che è in grado di produrre oltre 10 milioni di ettolitri di vino, il 90 per cento dei quali ricavato da aree vocate a DOC e DOCG: sono questi i numeri che incoronano il Veneto come regione vitivinicola leader in Italia e ai primi posti assoluti in Europa e nel Mondo, sia per qualità e che per quantità, in aggiunta all’ampio e gustoso elenco di prodotti tipici e piatti della gastronomia tradizionale, che si abbinano in maniera perfetta ai sentori del vino veneto. E molto esteso è anche il novero dei vitigni, sia a bacca bianca che a bacca rossa, che trovano giovamento dal panorama orografico del territorio: i vini bianchi e rossi del Veneto, infatti, sono prodotti sia nella zona pianeggiante, ricca di corsi d’acqua, che lungo la fascia collinare, che si invece si distingue per terreno fertile e clima mite; ma non mancano aree di terreno vulcanico, che offrono benefici ai vitigni da cui si ricavano Soave, Gambellara e la Lessini Durello. In generale, il Veneto vanta ben 28 produzioni a marchio DOC e 14 DOCG, a riprova di un livello di eccellenza.

I principali vitigni del Veneto

Dal punto di vista quantitativo, il 67 per cento delle varietà coltivate è destinato alla produzione di vini bianchi, settore in cui il picco massimo si riscontra nella provincia di Treviso, seguita da quella di Verona. Tra le varietà, invece, la più gettonata resta sempre il Prosecco, che continua ad avere l’estensione di coltivazione più ampia, seguita dal Pinot Grigio e dalla Garganega. Da punto di vista geografico, poi, si distinguono tante altre coltivazioni di qualità: la zona delle colline del Garda Veronese e la Valpolicella si caratterizzano per la coltivazione di vitigni a bacca rossa come Corvina, Rondinella e Molinara, che danno origine al Bardolino e ai vini della Valpolicella, tra cui il noto Amarone (riconosciuto a marchio DOCG).

La coltivazione di vitigni in Veneto

Ha invece natura interregionale la Doc del Lugana, che viene prodotta dal vitigno Trebbiano di Soave che è coltivato tra le province di Verona e Mantova. Spostandoci nella zona tra i Monti Lessini e i Colli Berici, invece, ci imbattiamo nel comprensorio di Soave e di Gambellara, rinomato per i vini bianchi a base di uve Garganega. Ha invece vocazione “rossa” l’area dei Colli Berici, dove trionfano il Cabernet Sauvignon, il Merlot e il Tai Rosso; vini rossi protagonisti anche nella zona pedemontana del Vicentino (dove brilla la DOC Breganze), dove insiste anche il vitigno autoctono Vespaiola con cui si produce il vino passito Torcolato di Breganze. Sono due le DOCG del Padovano: il Moscato Fiori d’Arancio dei Colli Euganei e la DOCG Friularo di Bagnoli, mentre nel Trevigiano trova spazio il più importante distretto spumantistico Italiano, quello del Prosecco. Proseguendo verso Est, infine, arriviamo ai confini col Friuli per trovare un’altra DOCG, il Lison.

I metodi di coltivazione delle viti in Veneto

Questo scenario multiforme ha un riscontro anche nelle differenti sistemi di allevamento e coltivazione dei vitigni: se, infatti, c’è uno “zoccolo duro” che segue la tradizione (ovvero, la Capuccina nella zona di Valdobbiadene, la Pergola Trentina o Veronese e il Belussi nelle aree del veneziano e del trevigiano), la gran parte dei vigneti più moderni hanno invece impianti a spalliera o Sylvoz e Casarsa.

La storia del vino in Veneto

La storia enologica del Veneto comincia, come quella di altre regioni italiane, da molto lontano: già antichi Romani, infatti, dimostrarono di apprezzare i vini che erano prodotti all’epoca in questa terra. La qualità di questi vini è ancora forte anche oggi, come detto, grazie anche a un panorama enoico molto ampio: oltre ai citati vini rossi e bianchi, infatti, si è sviluppata anche una speciale attenzione alla creazione di spumanti secchi e di vini rosati molto apprezzati, come il Bardolino Chiaretto Classico, e altri vini da meditazione e da dessert, come il Recioto della Valpolicella, il Breganze Torcolato e il Gambellara Doc Vin Santo, ai primi posti nelle scelte degli amanti dei vini dolci.

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