“Il maggiordomo mi scortò nel salotto di Palazzo Lana Berlucchi. Le note di Georgia on my mind vibravano nell’aria: Guido Berlucchi era al pianoforte. Il conte richiuse il piano, mi salutò con calore e iniziò a interrogare me, giovane enologo, sugli accorgimenti per migliorare quel suo vino bianco poco stabile. Risposi senza esitazione alle sue domande, e nel salutarlo osai: e se facessimo anche uno spumante alla maniera dei francesi?”.
Franco Ziliani – Enologo
La storia nasce da un incontro, quello tra Guido Berlucchi e Franco Ziliani. Ed è così che nasce il primo Franciacorta e lo fa in casa Berlucchi. Franco Ziliani vede nel territorio franciacortino e nel suo clima peculiare le solide basi per un nuovo progetto enologico e ritrova nella raffinata persona di Guido Berlucchi e nell’antica cantina sotterranea tutti gli elementi che avrebbero potuto dare vita al suo ambizioso sogno. Nel 1961, vengono quindi sigillate le prime 3.000 bottiglie di Pinot di Franciacorta, il primo metodo classico della Franciacorta: il risultato è sorprendente! Un vino ottimo all’assaggio, ricco di profumi e finezza e con un grande potenziale di crescita organolettica.
Dopo un tale successo iniziale, non risulta difficile per Franco Ziliani convincere Guido Berlucchi ad allargare la produzione. L’anno seguente, nel 1962, viene imbottigliato il Max Rosé – metodo classico ideato ad hoc per un amico di famiglia: il raffinato antiquario milanese Max Imbert – e creato così il primo spumante rosé d’Italia. Nelle decadi seguenti, Berlucchi è stato “adottato” quale spumante italiano di qualità per antonomasia, vino della festa e del piacere quotidiano, del brindisi e del “tutto pasto” seguendo passo passo l’evoluzione dei costumi di una società – quella dall’ Italian Boom ai Millennials , – sempre più alla ricerca della grande qualità.
UNA NUOVA GENERAZIONE ALLA GUIDA
Franco Ziliani ha condotto l’azienda nel nuovo Millennio, confermando un successo lungo sessanta anni. Il futuro della Berlucchi è però ora nelle mani dei suoi figli, Cristina, Arturo e Paolo, che conducono collegialmente l’azienda da oltre 20 anni. Lo spirito pionieristico continua ancora oggi ad essere uno dei valori portanti dell’azienda, accompagnato però anche da una continua ricerca di innovazione e rispetto per il territorio che ci circonda. Nei vigneti, ponendosi all’avanguardia per protezione della biodiversità così come in cantina, è infatti presente l’impianto di spremitura qualitativa più avanzato d’Italia.
DALLA FRANCIACORTA PRENDIAMO TUTTO IL MEGLIO. MA SAPPIAMO ANCHE RESTITUIRE.
Il percorso di sostenibilità ambientale dell’azienda non si ferma però a quanto fatto fino ad oggi: nel 2020 è stato infatti pubblicato il primo Bilancio di Sostenibilità dell’azienda. Anno dopo anno, vendemmia dopo vendemmia, grandinate, gelate, siccità non hanno fermato l’ambizione di creare un’azienda più rispettosa del territorio e di chi lo vive, proteggendolo come un patrimonio non rinnovabile ed elevando in modo evidente la qualità dei vini a nome Franciacorta. Il report analizza il percorso intrapreso in oltre 20 anni e “scansiona” le migliorie generate – sugli 85 ha. di vigneti propri e sui 450 ha. dei viticultori partner – dall’azienda con le sue positive ricadute: dalla lotta all’impoverimento dei suoli con tecniche sperimentali di avanguardia, al contrasto al cambiamento climatico con nuovi approcci enologici e l’utilizzo di varietà indigene più appropriate quali l’Erbamat, alla riduzione del consumo di risorse. La visione della Guido Berlucchi si spinge oltre gli aspetti prettamente e direttamente legati alla produzione enologica e guarda anche alla complessità delle ricadute socio-culturali sul territorio.
1961-2021: 60 anni di Berlucchi
La Guido Berlucchi è entrata proprio quest’anno (2021) nell’anno delle celebrazioni per il 60° anniversario del primo Franciacorta e l’ha fatto nel migliore dei modi: ottenendo da Wine Spectator – per la sua Riserva Palazzo Lana Extreme 2009 – il massimo punteggio (93) mai raggiunto da un Franciacorta ed un set di valutazioni per la Guido Berlucchi Linea ’61, tutte da 90+. Il 2021 rappresenta così la somma di un percorso che oggi vede la Qualità, la Sostenibilità (anche sociale), la crescita della Familiarità di Brand quali “pietre angolari” per il decennio appena iniziato. La declinazione di questi concetti si articola così in un anno che vede al centro una serie di progetti che coinvolgono i Prodotti, il Messaggio e la capacità dell’azienda di produrre non solo ottimi vini, ma anche Cultura ed Azione sul Territorio.
“Dedichiamo questo importante traguardo a nostro padre Franco Ziliani, che compie 90 anni proprio quest’anno – dichiarano i fratelli Cristina, Arturo e Paolo Ziliani – e che da tenace bresciano ci ha sempre insegnato a non mollare, ma con una visione ed un percorso ben chiaro davanti agli occhi. Iniziamo così un nuovo decennio con ancora maggior determinazione e consci di avere ben accompagnato l’azienda in questi anni verso futuri successi”.
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