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Freddo record e soluzioni spettacolari in vigna: Candele, Droni ed Elicotteri in produzione

Pare che questi primi giorni di maggio verranno ricordati per parecchio tempo dal punto di vista climatico. Le temperature che si stanno registrando sono le più basse degli ultimi 60 anni a causa di un’ondata di freddo con pochi precedenti.

Per fortuna, l’uomo è maestro nel cercare di manipolare il clima e anche in vigna in questi giorni abbiamo assistito a prodezze dell’ingegno umano. Partiamo spiegando questo freddo.

Il Vortice Polare si è rotto

Questo abbassamento drastico delle temperature, che sta colpendo tutte le regioni italiane, è dovuto ad un singolare comportamento che sta avendo il Vortice Polare.

Che cos’è il Vortice Polare? Per essere molto chiari, il Vortice Polare è un grande vortice di correnti che ruota nell’area sopra il Polo Nord e, ogni qualvolta le correnti cambiano di velocità in modo repentino, causa improvvise perturbazioni nel nostro continente.

Questa trottola può aumentare di velocità e quindi compattarsi, risultando innocuo per la nostra latitudine, oppure rallentare portando ondate di gelo dovute alla dispersione delle correnti di questo vortice. Tranquilli, il vortice polare generalmente impiega una decina di giorni per ricomporsi quindi l’estate non è a rischio.

Candele in vigna: la soluzione più casalinga per combattere il freddo

Per chi è abituato alla routine stressante della città e ad acquistare il vino comodamente da pc o smartphone, la notizia potrà sembrare curiosa.

La notte scorsa in Alto Adige si sono registrati freddi particolarmente rigidi con le temperature che questa mattina hanno sfiorato i -10 gradi nelle vallate di Bolzano. Date le previsioni, gli agricoltori locali hanno dato vita ad una spettacolare installazione di candele antigelo tra vigne e frutteti, che questa notte ha protetto dal freddo le coltivazioni.

Questa soluzione in realtà ha avuto precedenti in Borgogna e le candele giganti utilizzate sono facilmente reperibili anche online, tuttavia sicuramente lo spettacolo prodotto e l’idea meritano di essere apprezzati.

Elicotteri in vigna: tra passato e futuro

In questa piccola rassegna di tecniche spettacolari adoperate in vigna abbiamo voluto inserire anche gli elicotteri.

Ebbene sì, la trovata accomuna nel bene o nel male due delle regioni italiane più famose in ambito enoico: il Veneto e la Toscana. Nonostante siano regioni storiche con disciplinari molto rigidi di produzione, hanno applicato in modo del tutto non convenzionale il volo a bassa quota di elicotteri alla coltura della vite.

Il caso Veneto questa volta non fa molto onore alla regione. Infatti nel 2012, per contrastare un rilevante attacco parassitario alle uve nel territorio di Conegliano – Valdobbiadene, vennero coinvolti alcuni elicotteri. Questi elicotteri si librarono in cielo a bassa quota per irrorare i vigneti di agrofarmaci, ma provocarono grossi dissensi tra gli abitanti. In particolare si levarono malcontenti relativamente alla sospensione in aria dei fitofarmaci, potenzialmente dannosi per la salute, e per il chiasso prodotto dai mezzi in volo.

Un’idea sicuramente poco ortodossa che non ha avuto seguito.

Il caso Toscano è ben più attuale e coinvolge una delle famiglie più antiche dell’industria del vino e gli elicotteri del nuovo millennio: parliamo ovviamente degli Antinori e i loro droni.

Antinori e l’agricoltura di precisione

Ogni anno Marchesi Antinori stanzia mezzo milione di budget e impegna quattro persone dedicate esclusivamente alla ricerca e sviluppo di nuove tecniche da applicare nel processo produttivo. I droni altro non sono che piccoli velivoli senza pilota, spesso muniti di telecamere, sempre più utilizzati in ogni ambito, una tecnologia che negli ultimi dieci anni è diventata accessibile a tutti.

A casa Antinori, i droni che fluttuano sugli oltre 2000 ettari coltivati a vite, sono muniti di piccole fotocamere a infrarossi capaci di analizzare la salute di piante ed acini. Queste analisi permettono di creare una sorta di heatmap, di mappa aerea ricca di dettagli capaci di rendere più precise ed efficaci le scelte agricole da attuare, metro quadro per metro quadro e pianta per pianta.

Le potenzialità dell’agricoltura di precisione svolta attraverso l’uso dei droni, è stata anche oggetto di studio da parte del MIT negli ultimi anni. Il Massachusetts Institute of Technology è una delle Università più importanti al mondo nell’ambito della ricerca e dello sviluppo di nuove tecnologie e ha inserito l’Agricultural Drones tra le più futuribili tecniche di potenziamento della produzione agricola.

Una squadra di droni dotata di tecnologie infrarossi può fornire dati certi riguardo la salute di ogni pianta, problemi di irrigazione o variazioni di suolo per area, rilevare i prodromi di infestazioni parassitarie o fungine e molto altro ancora. Questi rapporti inoltre possono essere messi a confronto nel tempo con nuovi rapporti essendo le scansioni molto più veloci di un controllo agronomo umano.

I primi dati sull’agricoltura di precisione parlano di risparmi del 50% sui trattamenti chimici e notevoli risparmi anche sull’acqua utilizzata per l’irrigazione delle piante grazie ai dati forniti dai droni. Il MIT parla di un mercato che nel 2014 valeva 3 miliardi di dollari, capace di raddoppiare entro il 2020.

Siamo pronti per l’agricoltura del terzo millennio?

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