Il Franciacorta è un vino famosissimo sia in Italia che all’estero e la sua nascita ufficiale è datata 1967, quando nasceva la prima DOC Franciacorta: ma è davvero questa la sua data di nascita? Da cosa deriva questo nome filo-francese?
Le origini del Franciacorta: dal Medioevo a Napoleone
L’origine del toponimo “franciacorta” la si può far coincidere con una delibera degli Statuta Communis Civitatis Brixiae del 1277, in cui sono riportati i comuni rurali posti sulla strada che da Brescia arrivava alla “Franzacurta”. Quest’area identificata con il termine “Franzacurta“, indica la zona compresa tra i fiumi Mella e Oglio (dal latino francae curtes) territori esentati dal pagamento di dazi. Insomma niente a che vedere con la terra dello Champagne.
Dalle ricerche degli storici risulta che fin dall’epoca medievale nelle campagne bresciane veniva prodotto e consumato un vino mosso, amabile e avente alcune velleità in termini di invecchiamento.
Un altro momento particolarmente significativo per la Franciacorta è nel 1429, quando lo statuto del Doge Francesco Foscari fissò i confini dell’area della cosiddetta Quadra di Rovato e quella di Gussago, in considerazione dalla ripartizione fatta dai Visconti un secolo prima.
Proprio in questo territorio, ci fu un medico bresciano i cui studi precedettero di quasi un secolo le intuizioni dell’abate Pierre Pérignon di Hautvillers (1639 – 1715): Girolamo Conforti. Pare sia stato proprio questo medico a rilevare la popolarità del vino vivace del territorio della Franciacorta, arrivando a definirlo “mordace”.
Da una recentissima pubblicazione curata dal Professor Gabriele Archetti, ordinario di Storia Medievale della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università del Sacro Cuore, e dagli studi sul Catasto Napoleonico, è oggi possibile ricostruire per ogni comune della Franciacorta le colture presenti al 1809. Da questi studi si evince che la pratica vitivinicola, sfruttata sia per autoconsumo che per fini commerciali, era molto radicata nel territorio e nella tradizione dei suoi abitanti.
Il catasto napoleonico è stato reso possibile dalle rilevazioni svolte dai geometri di campagna che aveva raccolto le informazioni relative a ciascuna unità amministrativa, aiutati da un esperto locale.
Dai risultati degli studi risultano quasi 1.000 ettari destinati in varia forma alla viticoltura e, su altri 9.940 ettari, è stata riscontrata la presenza di alcuni ceppi e filari di vigna coltivati parallelamente ad una coltura principale.
La Franciacorta oggi
Il suolo di questo territorio è morenico, molto ricco di minerali. I venti freddi sono mitigati dagli influssi dei laghi e dalle presenza delle piccole alture moreniche in prossimità del Lago d’Iseo. Questi venti provenienti dai laghi non permettono la formazione di nebbie invernali, tipiche della pianura Padana e delle aree pedemontane.
Dopo decenni di modifiche al Disciplinare, dal 1995 il Franciacorta è DOCG. Il Franciacorta è stato il primo disciplinare DOCG assegnato a uno spumante metodo classico e l’Unione Europea riconosce ai Franciacorta di essere presentati in etichetta senza la dicitura “spumante”. Un riconoscimento comune allo spumante metodo classico per eccellenza: lo Champagne.
Il territorio del Franciacorta si estende su 19 comuni in provincia di Brescia: Adro, Cariolo, Cazzago San Martino, Cellatica, Coccaglio, Cologne, Corte Franca, Erbusco, Gussago, Iseo, Monticelli Brusati, Ome, Paderno Franciacorta, Paratico, Passirano, Provaglio d’Iseo, Rodengo, Saiano, Rovato e una piccolissima porzione di Brescia.
“Le origini del Franciacorta nel Rinascimento Italiano” alla Milano Wine Week
In occasione della Milano Wine Week, il Professor Gabriele Archetti ha presentato il suo ultimo libro intitolato “Le origini del Franciacorta nel Rinascimento Italiano”:
“Collocata in una felice cornice ambientale, dove il terreno e il clima mite si abbinano in modo singolare, la Franciacorta ha espresso nel corso dei secoli una speciale vocazione vitivinicola che, nell’ultimo cinquantennio, ha messo a frutto sapientemente un’esperienza produttiva millenaria sono poche, infatti, le regioni che nel contesto europeo possono vantare una continuità colturale, specializzata e di qualità, come quella franciacortina.
Festeggiare questo traguardo, guardato con ammirazione da tutto il mondo, è per il Consorzio Franciacorta il modo migliore per mettere al centro il lavoro di tante generazioni, la loro capacità di plasmare la terra e l’ingegno a creare un fermentato che, oggi, è sinonimo del luogo stesso in cui lo si produce. Una bella storia dove passato e presente sono già parte del futuro che viene”.
Amo la buona cucina e le tradizioni enogastronomiche italiane, per me vino e dessert non sono solo un contorno ma la parte più interessante del buon vivere.