Nel precedente articolo ti ho parlato dei vini pugliesi, oggi ti parlo del Piemonte e di un produttore d’eccezione: Fontanafredda.
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Contenuto:
Piemonte: terra di vini
In Piemonte si fa vino da sempre. Infatti la viticoltura pare si pratichi dal VI secolo a.C. dalle popolazioni celto-liguri. Poi sotto i romani la vite si diffonde lungo i più importanti assi viari.
Clima e Territorio
Il clima del Piemonte è di tipo continentale: inverni lunghi e freddi con estati calde e siccitose con forti escursioni termiche tra giorno e notte. Tuttavia ogni zona ha le sue peculiarità.
Il famoso nebbiolo si coltiva sia nel Nord, che nel Sud del Piemonte. In queste zone i terreni sono acidi e ricchi di minerali, soprattutto nelle zone di Biella, Vercelli e Novara. Inoltre in questi terreni ci sono forti escursioni termiche.
I terreni delle Langhe sono compatti, marnosi e con presenza di gesso e argilla.
I terreni del Monferrato sono ricchi di sedimenti marini. Invece i terreni del Canavese sono di origine morenica, originati dallo sfaldamento dei ghiacciai. Questi terreni sono poveri, ma ricchi di minerali.
Vini e vitigni
I vini piemontesi sono soprattutto rossi e ottenuti da monovitigno. I vini rossi assieme ai vini rosati rappresentano oltre il 60% della produzione complessiva.
Invece il moscato bianco è la base per la produzione di 85 milioni di bottiglie di Asti e Moscato d’Asti, vini apprezzati in tutto il mondo.
Il vitigno a bacca nera più coltivato è la Barbera. Da sola rappresenta circa il 30% del vigneto piemontese. Questo vitigno ha una maturazione medio-tardiva. Viene vinificato in purezza e permette di ottenere vini molto diversi – dai tradizionali frizzanti alle versioni più strutturate e ambiziose che garantiscono ottime evoluzioni nel tempo.
Invece, il Nebbiolo, una delle uve più importanti uve a bacca nera del mondo, occupa solo il 10% del vigneto piemontese. Questa è la prova che quantità non fa sempre rima con qualità. Il nebbiolo ha una maturazione lenta, è dotato di un importante corredo di zuccheri. Nelle Langhe si coltivano tre sottovarietà:
- lampia
- michelet
- raro rosé
Un altro vitigno tipico del Piemontese è il Grignolino. Le aree di massima vocazione sono le colline tra Asti e Casale Monferrato. Grignolino sembra derivare da “grignole” che in dialetto indica i vinaccioli.
Per le uve a bacca bianca troviamo il Cortese. Il cortese si coltiva nel Casalese, nei Colli Tortonesi e a Gavi – in Lombardia lo si coltiva soprattutto nell’Oltrepò Pavese. Questo vitigno predilige terreni ben esposti, asciutti e poco fertili. Matura a fine Settembre e ha una produttività abbastanza elevata, soprattutto se impiantato su suoli ricchi.
Altro vitigno coltivato è l’Erbaluce. Lo si coltiva nel Canevese, nelle province di Biella, Vercelli e Novara, dove è chiamato greco novalese. Dall’erbaluce si ottengono vini con profumi di tiglio e acacia, erbe aromatiche e susine gialle.
Infine un’altra varietà importante è l’Arneis. Oggi si coltiva nelle Langhe. Viene vendemmiato verso la terza decade di Settembre. I vini prodotti con l’arneis hanno intense note di fiori, frutta a polpa bianca e vegetali.
Fontanafredda: come è nata
Dopo averti dato alcuni dati sul Piemonte ti parlo di Fontanafredda. Come tutte le cose belle, anche Fontanafredda nasce da una storia d’amore tra il primo Re d’Italia, Vittorio Emanuele II e Rosa Vercellana.
Nel 1858 Vittorio Emanuele II, come pegno d’amore, dona a Rosa il terreno dove oggi sorge la cantina.
Da sempre Fontanafredda è una comunità unita intorno al rispetto della terra.
Oggi coltiva oltre 120 ettari vigneti certificati a biologico. Inoltre i vigneti fanno da cornice al primo Villaggio Narrante d’Italia, nel segno di una nuova prospettiva: il Rinascimento Verde.
Il Barolo di Fontanafredda
Il Re dei Vini e il Vino dei Re, cioè il Barolo, si ottiene da uve Nebbiolo in purezza.
Il Barolo nasce a metà dell’Ottocento grazie a Carlo Alberto di Savoia e alla Marchesa di Barolo Giulia Colbert Falletti.
Il Barolo è un vino unico! Infatti si produce solo nel cuore delle Langhe sulle colline di 11 comuni, tra cui Serralunga d’Alba.
Qui da oltre 160 anni, Fontanafredda produce come affermata cantina.
Inoltre, Fontanafredda, è pioniera di grandi innovazioni:
- nel 1886 spedisce il primo Barolo oltreoceano
- nel 1964 nasce il Barolo Vigna La Rosa, primo Barolo con indicazione della vigna in etichetta
- nel 1988 viene prodotto il primo Barolo a menzione comunale, vinificando separatamente le uve del comune di Serralunga d’Alba
Fontanafredda è uno dei più grandi produttori privati di Barolo: da sola rappresenta circa il 6% dell’intera denominazione.
Fontanafredda nel suo barolo racconta le sfumature di un territorio, del suo clima, delle persone che in ogni singola MGA hanno la capacità di evidenziare le qualità e l’unicità.
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Amo la buona cucina e le tradizioni enogastronomiche italiane, per me vino e dessert non sono solo un contorno ma la parte più interessante del buon vivere.
