“C’è una storia nella vita di tutti gli uomini”
diceva W. Shakespeare e a volte da quella storia può nascerne una nuova che si armonizza con il presente senza tradire i valori della tradizione. Nello stesso modo, ogni bottiglia ha la sua storia e vale la pena ascoltarla.
E’ la storia di un territorio, che si esprime tramite le sue uve e gli uomini che le hanno coltivate e trasformate, così da trasmettere un messaggio sensoriale frutto della loro conoscenza e della passione per il loro lavoro. Si sentiranno così gli echi di un’avventura imprenditoriale nata più di un secolo fa, quando, tramite lo storico marchio Ocone, nasceva forse la più importante esperienza di valorizzazione de I vini del Sannio dal 1910. Una storica cantina figlia di una pioneristica attività di produzione, confezionamento e vendita che rinasce a nuove prospettive di successo.
Siamo a Ponte, nelle terre in cui la viticoltura viene fatta risalire alle popolazioni sannitiche che, fin dal II Sec. a.C., posero le basi per l’attuale area a denominazione Sannio e in particolare nella parte più collinare di questa, avvolta dall’abbraccio rassicurante del monte Taburno. È qui, nel cuore della sottozona omonima, che Euvitis 21. Agricoltura, Territorio e Sviluppo srl riprende il marchio storico e con esso l’ambizioso progetto di esperienza e tradizione, rinnovandolo con nuovi modi di fare e vivere il vino.
Ieri
All’inizio del secolo scorso, Giuseppe Ocone avvia con ingegno e dedizione la propria attività di imprenditore, viticoltore e vinificatore. Il successo è immediato e, nel 1910, fonda la prima grande cantina nelle adiacenze della stazione ferroviaria del comune di Ponte, destinata a diventare in un breve lasso di tempo un centro propulsore dell’attività agricola campana, imponendo il marchio Ocone Vini all’attenzione del mercato nazionale.
È la storia romantica di un’impresa familiare rurale dove la passione per il vino e per la vinificazione è indiscutibilmente l’elemento dominante su ogni aspetto meramente commerciale. Sono i tempi in cui le attività lavorative, come lasciti ereditari, si tramandano, senza soluzione di continuità di padre in figlio secondo una consuetudine ormai desueta. Così, la cantina gode nel tempo delle innovazioni e degli entusiasmi delle nuove generazioni, dotandosi fin dagli anni ‘50 di moderni sistemi di refrigerazione e di imbottigliamento. Nel corso degli anni ‘60 la viticoltura beneventana sfrutta il clima economico e sociale successivo alla seconda guerra mondiale e avvia una fase di rinnovo della sua capacità produttiva. La cantina Ocone anticipa le grandi scelte degli anni a venire, puntando essenzialmente su varietà caratterizzanti il territorio sannita, quali l’Aglianico,la Falanghina, il Greco, la Coda di Volpe e il Piedirosso; le stesse che ancora oggi caratterizzano la base ampelografica dei suoi vini.
Successivamente, sotto la guida di Domenico Ocone, l’azienda consolida la propria presenza nel panorama vitivinicolo nazionale ed estero fino ad arrivare al passaggio di testimone, nei primi mesi del 2018.
Oggi
Nel 2018 il marchio “Ocone”, insieme alle attività e alle strutture della cantina, è acquisito dalla società “Euvitis 21. Agricoltura, Territorio e Sviluppo”. Già nella denominazione aziendale, la nuova proprietà rimarca la scelta di campo alla base dell’iniziativa imprenditoriale: sviluppare in chiave moderna e dinamica una realtà produttiva di enorme potenzialità, nel rispetto di un’identità territoriale fortemente riconoscibile.
Oggi il marchio “Ocone” si colloca nel segmento medio-alto del mercato, proponendo vini premium e super premium da vitigni autoctoni, valorizzati mediante le tre denominazioni di origine – Aglianico del Taburno DOCG, Falanghina del Sannio DOC e Sannio DOC – caratterizzanti la produzione sannita, cui si aggiunge l’indicazione geografica Benevento o Beneventano I.G.T. .Tredici le etichette prodotte, distribuite in una linea classica, una superiore, e due spumanti. Dietro ogni bottiglia c’è la stessa passione, la medesima voglia di raccontare il territorio e la sua cultura che traspare nei marchi distintivi dei principali vini, rivolti a celebrare le origini greco-romane della nostra tradizione enologica.
In occasione del Vinitaly 2019, Euvitis 21 ha presentato due nuovi vini che assumono un forte valore simbolico, per il collegamento tra l’origine e il nuovo corso del brand Ocone, la linea Bozzovich. La fonte di ispirazione è il bel manifesto in stile Liberty che ad inizio secolo la famiglia Ocone commissionò all’artista Sergio Bozzovich per pubblicizzare i propri vini. Un connubio tra arte e vino, raccontato nello stile floreale dell’epoca con al centro una sinuosa ed elegante figura femminile. Due sono i vini IGT Beneventano identificati da questo marchio: un rosso e un bianco, che hanno la caratteristica di solleticare piacevolmente i sensi di chi li degusta consapevolmente. Sono entrambi vini di grande personalità, che si avvalgono del contributo congiunto delle varietà prima citate, che nel rosso si offre al consumo ampio e morbido e nel bianco fresco e profumato, rivolti come target ai millennial che ancora non conoscono il marchio.
Domani
La storicità del marchio “Ocone” rappresenta senza dubbio il punto dal quale Euvitis 21 muove per la realizzazione del proprio progetto, in cui, tuttavia, il brand “Ocone” diventa volano di azioni e obiettivi più ambiziosi. Il percorso seguirà la linea già tracciata da un processo creativo che fa dell’innovazione il tratto distintivo e riconoscibile dell’azienda, coinvolgendo in modo trasversale non solo i processi e i prodotti, ma l’immagine stessa di Euvitis 21 e della sua cantina.
Abbiamo varato un piano di investimenti che interesserà l’intero sito produttivo, migliorandone sia la sostenibilità (energie pulite e gestione delle acque) che l’approccio tecnologico complessivo (lavorazione uve, conduzione della fermentazione, evoluzione dei vini, confezionamento) per una produzione di sempre maggior qualità, nel rispetto per l’ambiente e la valorizzazione delle sue potenzialità.
L’evoluzione più recente della cantina punta anche ad un rapporto nuovo col consumatore, più dinamico ed interattivo, capace di trasformare il luogo di produzione del vino in luogo di comunicazione emozionale. Per tale ragione, la ristrutturazione del sito produttivo dei vini “Ocone” sarà anche l’occasione per l’allestimento di una elegante vineria a cui affidare il messaggio racchiuso dentro ogni bottiglia disponibile per la degustazione in loco.
Il vino è assolutamente questione di cultura, ogni bottiglia ha la sua storia e vale la pena di ascoltarla.
Interviste esclusive dal mondo del vino ed approfondimenti da chi fa del vino una ragione di vita, di business e di cultura.