La tenuta: un antico monastero del XVI secolo circondato da vigne di oltre 70 anni
È a Rolle, una minuscola frazione nel cuore delle colline del Prosecco D.O.C.G. di Conegliano- Valdobbiadene, dal 2019 riconosciute patrimonio mondiale dell’umanità, che si trova Duca di Dolle, tenuta dalle antichissime origini. “Un’oasi incontaminata di naturale bellezza e di pace” afferma il proprietario Andrea Baccini “in cui vivere un’esperienza immersiva unica che coniuga storia e tradizione con gusto ed innovazione”. “Oltre 100 ettari, tra bosco e vigneti autoctoni” prosegue Andrea “un Terroir unico, che ogni giorno curiamo con passione e dedizione perché rappresenta il nostro più grande valore e noi siamo chiamati a custodirlo come altri lo hanno fatto prima di noi”. L’arte della viticoltura al Duca di Dolle risale infatti al ‘500, di cui si sono ritrovate tracce nell’antico monastero oggi trasformato in relais, un’arte che oggi continua con una missione molto chiara: Essere eccellenti coltivatori dell’uva per vini di altissima qualità.
“Tutte le uve sono di nostra proprietà, non abbiamo conferitori esterni e tutte le attività, dalla potatura alla vendemmia, sono effettuate a mano con una resa al mq inferiore a quella prevista dal disciplinare” dichiara con orgoglio Baccini, che fa della materia prima e della sostenibilità ambientale la vera protagonista della propria azienda. “A tutela del territorio e della salute di lavoratori, da alcuni anni ci siamo dotati di un protocollo interno, sviluppato con Università locali e centri di ricerca, allo scopo di diminuire al massimo l’utilizzo di prodotti chimici in vigneto”.
Il Terroir e i vini DDD: oltre 25 ettari tra D.O.C.G., Pinot Nero e Cartizze
I vigneti Duca di Dolle si trovano nei pendii più ripidi ma più affascinanti della D.O.C.G., habitat naturale dei vitigni Glera, Verdiso e Perera. 100 ettari totali di proprietà, di cui 25 vitati e il resto a bosco, che fa da cornice protettiva naturale ai vigneti. Tutti i vini prodotti possono essere classificati come “Rive”, ovvero frutto di vitigni situati in forte pendenza e con rese per ettaro ridotte. Essi danno vita a al Prosecco Superiore DOCG che trova molteplici espressioni nei vini EXD, BRT, Nino e CUV. Duca di Dolle custodisce anche uno dei cento ettari di Cartizze, a Santo Stefano di Valdobbiadene; un’unica collina, chiamata Pentagono D’Oro, in cui vengono prodotti i due “Grand Cru” del Prosecco D.O.C.G, punte di diamante di Duca di Dolle: DDD e ZERO, uno dei primissimi Cartizze Extra Brut con zero zuccheri realizzato ancor prima che venisse riconosciuto dal Consorzio.
Un segno questo di grande innovazione, uno dei valori distintivi di Duca di Dolle. “Guardiamo sempre avanti con la nostra anima creativa per dare risposte nuove alle esigenze del cliente. Nel 2020, ad esempio, abbiamo lanciato con grandissimo successo il nostro primo Spumante Rosé che, a differenza della maggioranza dei concorrenti, realizziamo solo con uve 100% di Pinot Nero che coltiviamo accanto alla Glera”. L’innovazione è importante, ma senza trascurare la tradizione. “Da qui, infatti, ha origine il mio vino preferito” continua sorridendo Baccini “Nino, il vino di famiglia che, non a caso, porta il nome di mio padre, esempio di vita per me; è l’espressione più autentica e naturale della tradizione del Prosecco rifermentato in bottiglia”.
Quali progetti per il futuro?
“Il nostro territorio ha grandissime potenzialità, non solo legate al vino, e noi vogliamo dimostrarlo. Abbiamo risanato ettari di vigneto, che altrimenti sarebbero andati perduti, e investito molto nel territorio. Lo facciamo volentieri perché sentiamo una grande responsabilità nel conservare ciò che abbiamo e vogliamo lavorare al meglio anche per la comunità che sta intorno a noi. Ci piacerebbe diventare dei veri ambasciatori delle nostre colline” conclude Baccini “Per questo portiamo tutto il lavoro, la fatica, la vera passione in ognuna delle nostre bottiglie. Perché il nostro desiderio, nonché il nostro impegno, è di far vivere a tutti una vera ed unica esperienza, l’Esperienza DDD”.
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