L’emozione dell’enologo fiorentino Frescobaldi nel presentare la degustazione verticale, 5 annate, del vino Gorgona, un mix tra Ansonica e Vermentino non ha fine. L’imprenditore racconta la mail ricevuta 5 anni fa dal carcere penitenziario, dove la direzione chiedeva un piccolo aiuto per realizzare un vino migliore.
La stessa mail inviata a molti altri enologi, almeno 100, ma raccolta solo da Frescobaldi. Inizialmente titubante per via del luogo, ma non solo, l’imprenditore non sapeva se accettare o meno tale proposta, perchè in un certo senso era un po’ rischiosa, ma chissà per quale motivo poi accetta la richiesta.
Dopo soli due giorni dalla prima telefonata con la direzione della casa penitenziaria l’enologo fa la sua prima esperienza a Gorgona. Siamo nel 2012, quando Frescobaldi avvia un progetto per il sociale, il cui solo e unico scopo è quello di far integrare i detenuti nell’attività lavorativa in maniera tale da inserirli nuovamente nella società.
Con la collaborazione e la supervisione di enologi e agronomi, i detenuti iniziano a coltivare i vigneti. Ad oggi Gorgona è l’unica isola dove i detenuti che devono scontare soltanto l’ultimo periodo detentivo possono stare a contatto con la natura lavorando i vigneti.
Il vino prodotto da questi vigneti è in edizione limitata. Si contano solamente 2700 bottiglie, un bianco a base di Vermentino e Ansonica. Tutti i detenuti che lavorano in vigna sono regolarmente assunti con il contratto di lavoro e pagati direttamente da Frescobaldi.
Le vendemmie a Gorgona
La prima vendemmia di Gorgona è stata presentata nel 2013 al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria di Roma. A giugno del 2014 l’imprenditore fiorentino firma un contratto con la casa penitenziaria di ben 10 anni e assume due detenuti. Successivamente a febbraio 2015 i detenuti sono riusciti a realizzare un altro ettaro di Vermentino sull’isola. Lo scopo di tale progetto è quello di aumentare le produzioni in modo da assumere più personale possibile.
E’ solo nel 2017 che esce la quinta vendemmia di Gorgona, “Gorgona 2016”. Questa volta vengono prodotte 4.000 bottiglie. In questa occasione vengono proposte le degustazioni di 5 annate: dal 2012 al 2016, e cogliendo tale occasione viene ripercorsa la storia e le peculiarità dell’isola.
Una volta che l’uva è stata raccolta, essa viene lavorata per produrre un vino bianco di tutto rispetto. Il suo colore è giallo paglierino con riflessi dorati, caratterizzato a sua volta da sentori di rosmarino, ananas, timo, pesca bianca, e camomilla. Al palato si presenta morbido, sapido e avvolgente.
Però è bene sottolineare che si tratta ancora di una vendemmia giovane quella del 2016, quindi darà il meglio di sé più avanti.
La vendemmia 2015 è quella considerata il top: dai profumi delicati che si intrecciano alla freschezza pronunciata fanno di questo vino una vera e propria eccellenza sotto tutti i punti di vista.
E che dire della vendemmia 2014? Il vino in questo caso, è caratterizzato da una forte impronta di thé verde.
Sorpresa annunciata
La vigna dunque, partita con un solo ettaro ora è raddoppiata con nuove piante di Vermentino. Infatti a sorpresa l’enologo annuncia che ci sono dei filari di Sangiovese e Vermentino nero che hanno prodotto 660 bottiglie.
Un’edizione limitata dove è prevalso dapprima un po’ di scetticismo, ma gustandolo in tutta la sua prelibatezza, questo vino rosso ha smorzato gli animi. L’odore non è particolarmente coinvolgente, ma in bocca lascia quel gusto morbido e armonico.