Il timore della Brexit in Inghilterra è reale e la scissione pur slittando sta provocando conseguenze rilevanti. Abbiamo parlato in precedenza della svalutazione della sterlina e le conseguenze che questo ha comportato, oggi parliamo di un’altra conseguenza della Brexit che potrebbe interessare le abitudini alimentari inglesi e non solo: le Brexit Boxes.
Spesso i gruppi di “prepper” (o survivalisti per dirla all’italiana, coloro che si preparano quotidianamente a scenari di emergenza) del giorno del giudizio, vengono presi in giro o visti come gatti neri portatori di sventura. In Regno Unito la paura delle conseguenze dell’uscita dall’UE ha promosso alcune di queste pratiche di prevenzione, in particolare lo stoccaggio di cibo.
La paura che il paese possa lasciare l’Unione europea senza un accordo bilaterale, apre (agli occhi dei più pessimisti) scenari di emergenza e carenza di beni di base.
Il lancio delle Brexit Boxes
Più di 600 persone in tutta la Gran Bretagna hanno acquistato un “Brexit Box” da 370 sterline in meno di due mesi dal lancio secondo il produttore Emergency Food Storage.
Presentato come “Brexit stockpiling made easy” (“Semplifica l’approvigionamento di cibo della Brexit”, indicazione poi fatta togliere dal sito del produttore) la confezione include 60 pasti liofilizzati, un filtro per potabilizzare l’acqua e un dispositivo per l’accensione di un fuoco.
“La Brexit potrebbe potenzialmente essere un’emergenza se crediamo a tutte le previsioni di caos che trapelano” ha dichiarato alla CNN James Blake, co-proprietario della società – “Siamo in una situazione che non ha precedenti … qualcosa del genere mette le persone al sicuro quando non riescono a controllare ed essere al sicuro da ciò che sta accadendo intorno a loro”.
La popolarità delle Brexit Boxes è stato il risultato degli ammonimenti che il Regno Unito ha ricevuto dalle catene di approvvigionamento alimentare e medico in vista della possibile uscita dall’UE del 29 marzo scorso senza accordi.
Il capo della catena di supermercati Tesco ha confermato che la possibilità di una Brexit senza accordi bilaterali ha portato a grandi scorte di prodotti non deperibili e scatolette anche nelle grandi distribuzioni inglesi in quel periodo.
Il timore è diventato popolare anche sui social, in particolare Twitter e Reddit sono stati luoghi di scambio di consigli e discussione su come prepararsi agli scenari più apocalittici.
Questi timori hanno anche portato la polizia metropolitana di Londra a consigliare i rivenditori di assumere precauzioni sulla carenza di beni e il possibile aumento significativo dei clienti.
Il Financial Times ha riferito al governo che l’accumulo di scorte non sarebbe stato necessario e che proprio questo panico potesse portare alla carenza di cibo nei supermercati. Per questo da Downing street decisero di inviare alle famiglie istruzioni su come reagire in caso di Brexit senza accordi.
Chi ha comprato le Brexit Boxes?
Blake, che ha fondato l’azienda nel 2009, ha dichiarato che gli acquirenti delle scatole vanno dal “normale Joe medio” ai “direttori delle aziende”, aggiungendo che nei primi due mesi di vendite “in media, ne vengono vendute 25 al giorno sul sito Web o al telefono”.
“Quello che volevamo fare è creare un ambiente che dia tutto”
Ha dichiarato dei prodotti in vendita su emergencyfoodstorage.co.uk, catalogo che include scatolette di ogni tipo, dai maccheroni al formaggio, al pollo. Alla domanda se stia approfittando delle paure e della confusione della Brexit, Blake ha paragonato le Boxes (che ha una durata di conservazione di circa 25 anni) all’acquisto di un’assicurazione.
“In questa situazione, il bisogno di cibo non deperibile non è una possibilità irrealistica” e l’acquisto di un prodotto simile “assicura” i clienti.
Ancora sul sito il vino non è presente tra i prodotti alimentari liofilizzati o a lunga conservazione, staremo a vedere se le evoluzioni diplomatiche e i continui slittamenti della Brexit bloccheranno anche questo nuovo trend.