Quando si pensa ai vini del Friuli Venezia Giulia, si è soliti fare riferimento alle zone più conosciute e famose del Collio, dei Colli Orientali o del Grave. Tuttavia c’è un’altra piccola area che produce vini di grande interesse: il Carso.
Si tratta della sottile striscia di terra che corre verso Trieste, tra il mar Adriatico e il confine Sloveno. Un territorio battuto dalle brezze salmastre del mare e dalla fredda bora, caratterizzato da rocce calcaree bianche, coperte da poca terra rossa e ferrosa. Il clima è arso e siccitoso, con estati calde e inverni freddi, mitigati dal mare. Un suolo pietroso, arido, povero di sostanze organiche, ma molto ricco di minerali, che costituisce un habitat perfetto per la coltivazione della vite. Un terroir aspro e difficile, che chiede alla vite di scendere con le sue radici nella profondità delle rocce per trovare nutrimento e di resistere al vento e agli sbalzi termici. Non a caso il Carso è il regno dei vitigni autoctoni, che nei secoli si sono adattati a queste condizioni estreme e hanno saputo trovare il loro equilibrio, per esprimersi con risultati di vera eccellenza. Il Carso è soprattutto la patria della vitovska, della malvasia istriana, del terrano e di pochi altri vitigni, che hanno saputo adattarsi a questa regione, unica e paesaggisticamente affascinante.
Vitovska
La vitovska è un’uva autoctona coltivata solo nella zona del Carso, spesso in passato era vinificata insieme con altri vitigni del territorio. Da alcuni decenni, alcuni vigneron hanno cominciato a valorizzarne le qualità producendone versioni in purezza, spesso utilizzando l’antica tecnica della macerazione sulle bucce. E’ un vino dal colore giallo chiaro, con delicati profumi di fiori di campo, agrumi, frutta bianca e nuance di pietra focaia. Al palato ha una buona freschezza, con caratteristiche note sapide e minerali. Piacevole da bere giovane, ma grazie all’acidità ha anche un buon potenziale d’invecchiamento. A tavola trova ottimi abbinamenti con antipasti, piatti di pesce delicati, sushi e formaggi freschi.
Molto particolare e interessante la Venezia Giulia IGT Vitovska di Vodopivec, frutto di sei mesi di macerazione in anfora e 24 mesi di affinamento in legno. Un vino dal colore quasi aranciato, caratterizzato da note evolute di grande complessità e persistenza.Ottime la Venezia Giulia IGT Vitovska di Zidarich, che dopo una fermentazione sulle bucce, matura per 2 anni in botte grande. Un vino fresco, che porta nel bicchiere tutta la mineralità e la sapidità del territorio del Carso. Per veri intenditori, le due pregiate versioni di Zidarich: Venezia Giulia IGT Vitovska 2006 e la Venezia Giulia IGT Vitovska Riserva 379 prodotta in bottiglie numerate da collezione.
Sempre per restare nei vini prodotti con brevi macerazioni, segnaliamo la Venezia Giulia IGT Vitovska di Skerk, una versione di grande personalità, fresca e minerale. Edi Kante, invece, preferisce vinificare in bianco la vitovka senza macerazioni e con affinamento in barrique. Il risultato è un vino nitido, pulito di grande finezza. Chiudiamo con il Carso Vitovska Doc di Matej Lupinc, giovane viticoltore che ha preso in mano le redini dell’azienda di famiglia nel segno della tradizione e della qualità.
Malvasia istriana
L’origine del vitigno è antichissima. La grande famiglia delle malvasie è composta da uve a bacca bianca e rossa, presenti in tutto il Mediterraneo. Pare che il vitigno sia originario di Creta (Candia) e che dall’Egeo si sia poi diffuso seguendo le rotte della colonizzazione greca. Il nome deriva dal porto del Pelopponeso di Monemvasia, che era il principale scalo di esportazione del vino greco. Fin dal XIII secolo, le flotte veneziane esportavano da Monemvasia questo vino suadente e aromatico, spesso vinificato dolce.
Seguendo il percorso delle navi veneziane, il vitigno si è diffuso sulle coste adriatiche fino a Trieste. A Venezia, la malvasia era così famosa e apprezzata, che il nome del vino divenne sinonimo di osterie, Malvasie o Malvase, che vendevano vino greco. La malvasia istriana è un clone con caratteristiche particolari, meno aromatico e dolce, che si è perfettamente adattato alle rocce calcaree del Carso. Suoli poveri e minerali, che favoriscono naturalmente le basse rese e l’alta qualità delle uve. Il colore è giallo paglierino con riflessi dorati. Il bouquet è leggermente aromatico, caratterizzato da un profilo minerale e sapido di grande finezza ed eleganza, con finale leggermente ammandorlato. Il residuo zuccherino è molto più basso rispetto ad altre malvasie aromatiche. A tavola trova un perfetto l’abbinamento con salumi saporiti come lo speck o il prosciutto di Sauris. Ottima per accompagnare crostacei, o piatti di pesce al forno o alla griglia. Splendida la Venezia Giulia IGT Malvazija di Skerk, che è prodotta con una leggera macerazione sulle bucce. Minerale, salmastra, con note di erbe officinali e una delicata aromaticità. Sempre con un processo di macerazione sulle bucce viene prodotta la Malvasia Carso Doc di Zidarich. Un vino complesso, che unisce le note fruttate e aromatiche con sentori minerali, sapidi e speziati. Anche la Malvasia Carso DOC di Lupinc nasce da una breve macerazione sulle bucce per poi proseguire l’affinamento di nove mesi, metà in legno e metà in acciaio. Una versione intensa, con lievi note aromatiche e nuances minerali tipiche del terroir. Molto interessante la Venezia Giulia IGT Malvasia di Kante, vinificata in bianco senza macerazioni. E’ affinata per 12 mesi in barrique e per sei mesi in acciaio prima dell’imbottigliamento. Fresca, pulita, sapida, delicatamente aromatica e fruttata, con belle note minerali.
Terrano
Il Terrano è un vitigno autoctono a bacca rossa tipico del territorio del Carso. La sua origine è sicuramente molto antica, appartiene alla famiglia dei refoschi e potrebbe essere proprio il frutto di una mutazione spontanea di una varietà di refosco. Son state, inoltre, riscontrate delle forti similitudini genetiche con il vitigno cagnina, coltivato tradizionalmente in Romagna. E’ un vitigno vigoroso e produttivo, gli acini hanno un colore blu scuro, coperti da abbondante pruina. Le uve producono un vino intenso, dal colore violaceo, caratterizzato da una notevole acidità e tannini importanti, che in gioventù lo rendono piuttosto ruvido e scontroso. Per queste caratteristiche, richiede un certo periodo di affinamento per trovare la giusta armonia e il perfetto grado di maturità. Il Teran DOC di Skerk, riposa in barrique per 12 mesi e una volta imbottigliato, continua l’affinamento in cantina per diversi mesi. Un vino intenso, strutturato, perfetto da abbinare a selvaggina e a carni rosse.
Il Venezia Giulia IGT Terrano di Zidarich matura 2 anni in botti di rovere di Slavonia prima di essere commercializzato. Esprime tutta la territorialità del Carso, con profumi di piccola frutta rossa, buona struttura e tannini ben presenti. Il Carso DOC Terrano di Lupinc riposa per 20 mesi in botti di rovere per raggiungere quella maturità espressiva che smorzi i suoi caratteri più spigolosi. Ancora più lungo l’affinamento del Venezia Giulia IGT Terrano di Kante, che matura per 36 mesi in botti di rovere da 25hl, il risultato è un vino che pur armonioso, esprime una bella trama tannica, vivace freschezza e note minerali.