L’agricoltura Biodinamica si fonda su quasi un secolo d’esperienza e di ricerche. All’inizio degli anni Venti, alcuni agricoltori e allevatori, hanno cominciato ad adottare una diversa visione del mondo dell’agricoltura, basata sulle teorie elaborate sul finire del XIX secolo da Rudolf Steiner.
Rudolf Steiner
Rudolf Steiner nasce nel 1861 in Austria, la sua formazione è di stampo scientifico, studia scienze e matematica all’Università di Vienna, ma contemporaneamente frequenta corsi di filosofia, letteratura e storia. I suoi studi lo portano a intraprendere la carriera dell’insegnamento e a tenere conferenze in tutto il mondo su vari argomenti: dalla medicina alla matematica, dalla filosofia alla pedagogia, dall’economia all’agricoltura. Rudolf Steiner muore nel 1925, ma l’eredità del suo fecondo pensiero investe tutto il campo delle scienze umane, lasciando lasciti importanti e fruttuosi sviluppi in ambito pedagogico, architettonico, medico e agricolo. In particolare il suo libro “La filosofia della libertà” (1894), contiene molti principi generali su cui poggia ancora oggi l’Agricoltura Biodinamica.
L’Agricoltura Biodinamica
L’Agricoltura Biodinamica si fonda su un nuovo modo di concepire il rapporto tra l’uomo e la natura e cerca di ricostruire un sistema d’armonia con l’ambiente e con il mondo nel suo insieme. Da qui nasce la messa in discussione di molte pratiche introdotte in campo agricolo solo con lo sviluppo industriale, come l’uso di concimi chimici, pesticidi, la ricerca volta ad aumentare le rese, colpevole anche dell’abbassamento dei prezzi, della riduzione in miseria di molti piccoli produttori e della progressiva distruzione delle risorse naturali. Allo sfruttamento della terra in modo intensivo, l’agricoltura Biodinamica sostituisce una visione che si preoccupa soprattutto di mantenere la terra fertile, di garantire la presenza dell’Humus, con il recupero di un approccio naturale e con l’utilizzo di soli preparati biodinamici. Una prassi che consente di accrescere il numero e la biodiversità di animali, insetti e della flora presente in campagna. La terra torna così a essere ricca, vitale e ritrova un suo equilibrio. Il lavoro della terra s’inserisce all’interno di un orizzonte più ampio, di una visione globale del pianeta guidata dall’armonia e dal rispetto della natura. Per raggiungere questo scopo, l’agricoltura Biodinamica rifiuta l’utilizzo dei composti chimici di sintesi e applica invece altri strumenti alternativi come le rotazioni agricole, i preparati biodinamici, il compostaggio, la concimazione attraverso sovesci o compost biodinamici.
Preparati biodinamici, fasi lunari e pianeti
I preparati biodinamici sono prodotti partendo da sostanze assolutamente naturali, come fiori di valeriana, camomilla, tarassaco achillea, piante come ortica e corteccia di quercia, letame, corna bovine e quarzo. L’armonia con la natura, riguarda anche il calendario del lavoro in campagna, che deve tener conto dell’influsso della luna e dei pianeti e dell’energia cosmica. Un insieme di forze che contribuisce a creare le condizioni favorevoli per assecondare i ritmi naturali e a sfruttarne le congiunzioni positive. Ad esempio, in perigeo le semine sono sfavorite, mentre in apogeo i semi saranno più vigorosi, sani e la produzione più abbondante. Così come sono importanti i passaggi della luna davanti alle costellazioni zodiacali, tenerne conto vuol dire avere piante più sane e frutti migliori. L’agricoltura Biodinamica rappresenta un approccio etico e filosofico al mondo della natura e ogni organismo vitale è visto come parte di una visione cosmica complessiva e interconnessa. Se vogliamo riassume in pochi principi gli obiettivi fondamentali dell’Agricoltura Biodinamica, possiamo evidenziare la necessità di mantenere la fertilità della terra attraverso la presenza dell’humus, che contiene già tutte la sostanze nutritive senza dover ricorrere a concimazioni chimiche, restituire alle piante il naturale equilibrio, in modo che possano crescere naturalmente più forti e resistenti alle malattie e produrre alimenti di qualità in armonia con l’ambiente circostante.
Vini Biodinamici
Tuttavia, se il vino biologico è attualmente disciplinato da una legge Europea, non è la stessa cosa per quanto riguarda il settore del vini Biodinamici. In assenza di regolamentazioni pubbliche, la certificazione spetta a enti privati e in generale le aziende fanno riferimento alla società Demeter. La produzione dei vini Biodinamici certificati Demeter è sottoposta a uno standard più severo rispetto a quanto previsto dal Regolamento CEE sui vini Biologici. Le uve devono provenire da coltivazioni Biodinamiche certificate, la vendemmia deve essere manuale e le vinacce dovrebbero tornare in vigna dopo adeguato compostaggio. Non è ammessa la pressatura continua e l’uso di macchinari come centrifughe o decanter, la termovinificazione o l’aumento del grado alcolico. Per quanto riguarda la fermentazione alcolica, si possono utilizzare solo lieviti indigeni. Sono inoltre stabiliti limiti molto restrittivi per l’uso della solforosa: per i vini con < 2g/l di zucchero il limite è di 90 mg/l per bianchi e rosati e 70 mg/l per i rossi. Per i vini con zucchero compreso tra 2 e 9 g/l i limiti sono di 110 gr/l per bianchi, rosati e rossi. Sono inoltre previste regole restrittive per i processi di stabilizzazione, filtrazione, chiarificazione e correzione d’acidità, in modo da limitare al minimo l’intervento durante le pratiche di cantina.