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Sicilia, quest’anno la vendemmia è stata di qualità

Il Consorzio di Tutela vini Doc Sicilia ne è convinto: la vendemmia appena terminata sull’isola fa registrare un bilancio positivo, nonostante una limitata riduzione della quantità di uve vendemmiate. In questo 2016, infatti, la raccolta premia la qualità, grazie anche al supporto positivo del clima.

Com’è stata la vendemmia 2016 in Sicilia

L’estate mite e senza picchi di calore ha consentito alle uve siciliane di raggiungere un grado di maturazione ritenuto ottimale, che dovrebbe valorizzare al meglio i profumi e la complessità degli aromi. Al punto che, come dice il direttore del Consorzio Maurizio Lunetta, “alla vendemmia appena conclusa darei un giudizio certamente ottimo”.

Buone notizie per i vini della Sicilia

Cominciata come di consueto a inizio agosto e terminata nei primi giorni di ottobre, la vendemmia 2016 in Sicilia alza decisamente il livello delle aspettative: “Gli ultimi dati ci confermano una qualità davvero molto alta. Si è registrato un decremento di produzione che non va oltre il meno 10 per cento, dovuto principalmente alle avverse condizioni climatiche invernali e primaverili”, dice Lunetta, congiunture negative che comunque sono state per fortuna “compensate dall’estate che ha avuto temperature favorevoli”, ha spiegato ancora Lunetta.

Meno quantità, più qualità

Il Consorzio ha fatto anche il punto sullo stato di salute di alcuni vigneti tipici della Sicilia. Ad esempio, il Grillo ha visto un calo della raccolta, dovuto soprattutto alle avverse condizioni meteo durante la fioritura, e la stessa sorte è capitata al Nero d’Avola, che ha registrato un 30 per cento complessivo di quantità. Eppure, dalle prime analisi emerge che proprio i vini Nero d’Avola “saranno eccezionali per struttura, colore e polifenoli: insomma, meno uva ma molto buona” osserva Salvatore Vitale della Cantina la Vite di Riesi, in provincia di Caltanissetta, dove il Nero D’Avola è il vitigno più diffuso. Situazione simile anche nella fascia costiera meridionale del Trapanese, dove però al leggero calo di produzione si aggiunge un calo del grado zuccherino di circa -1.2 rispetto all’anno precedente.

Vini siciliani in buona salute

Buone notizie anche per la Tenuta Rapitalà, che ha coltivato uva di qualità e in grande quantità grazie al clima fresco che nei vigneti ha garantito una maturazione progressiva delle uve. La minor quantità di produzione, dunque, sarà compensata da un livello qualitativo molto alto, che quindi renderà ancora più ambiti i migliori vini della Sicilia; come dice il Presidente del Consorzio di Tutela dei vini Doc Sicilia, Antonio Rallo, “la vendemmia di quest’anno si può definire perfetta”, anche se “un po’ amara dal punto di vista della quantità”, favorita “da un’estate mai eccessivamente calda che ha garantito un ottimo processo di maturazione”.

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