Salerno, Sannio e Vesuvio, tre Consorzi di Tutela Vini, si coalizzano per la promozione delle risorse vitivinicole dei rispettivi territori. Motivata dalla consapevolezza che i vini campani abbiano tutte le qualità per emergere e conquistare importanti spazi di mercato, la rete promozionale è stata inaugurata in Alto Adige, all’interno della XXVI edizione del Merano WineFestival, grazie ai presidenti Luigi Scorziello, Libero Rillo e Ciro Giordano. I vini campani devono dar voce ad una regione in grado di poter essere pienamente considerata come qualitativamente efficiente sotto il profilo vitivinicolo, grazie soprattutto ai grandi traguardi raggiunti negli ultimi anni.
Si punta al futuro con fiducia e speranza, con la constatazione che l’area interessata tocca territori che emergono per la propria unicità storica in fatto di viticoltura. Da queste osservazioni è mosso il desiderio di unire le forze di tre zone vitivinicole differenti ma essenzialmente genuine, specchi di terre che narrano esperienze, culture e radicata vita.
Si parla di sostenibilità come dell’elemento cardine di questa promozione, il punto d’incontro dei tre Consorzi che rintracciano in essa la peculiarità di poterne differenziare l’offerta. Un’unione, quella salernitana e del Cilento, del Sannio telesino e caudino, del Taburno e di quelle del Vesuvio e del Monte Somma, avvalorata dal desiderio di creare una rete che favorisca tutti quei consumatori, o aspiranti tali, interessati alla produzione responsabile e sostenibile di prodotti che si nutrono di autenticità territoriale, di originalità di materie prime, in una terra estremamente ricca.
Una ricchezza dettata da territori che vantano essere tra i più antichi nuclei in cui la vite ha deciso di insediarsi, all’interno di una regione, la Campania, che conta un numero imparagonabile di aree viticole rispetto ad ogni altra parte del mondo. Dunque, unire un patrimonio territoriale simile significa acconsentire alla natura di far emergere quanto di buono offre a questa terra, garantendo comunicazione tra le aree interessate così da favorire la presenza dei vini salernitani, sanniti e vesuviani nella sfera di mercati dediti alla ricerca di quella specialità in cui si riflette il territorio.
Una sfida ardua ma stimolante, propria di chi decide di intessere un rapporto con questo siero della vita che è il vino stesso.