Adotta anche tu una barrique, investi e rimani liquido
Questo è lo slogan per la vendita en primeur di Amarone della Valpolicella dell’azienda di Massimo Gianolli, La Collina dei Ciliegi.
L’imprenditore della finanza Massimo Gianolli è riuscito a concretizzare nel 2005 il sogno di produrre vino sulle colline di Erbin in Valpantena (VR), che già da 50 anni appartenevano alla famiglia. Lo scopo del progetto vitivinicolo è quello di valorizzare i vini in cima alla piramide qualitativa dell’azienda.
In cosa consiste il progetto?
Il progetto prevede che nell’arco di 3 anni di affinamento il valore del vino acquistato en primeur (in anteprima) raddoppi almeno. Il prezzo di una barrique in en primeur varia dai 12.000 ai 27.500 euro (IVA esclusa) sulla base del criterio generale legato all’annata della DOC e a valutazioni soggettive della vendemmia.
Il progetto ha debuttato per l’annata 2015 e sono state acquistate en primeur 14 barrique da 225 litri per l’equivalente di 4200 bottiglie da 750 ml.
Secondo gli esperti, per quel che riguarda i millesimi 2015-2016, il vino prodotto possiede un elevato profilo qualitativo venendo prodotto in piccole quantità. Tenendo sempre in considerazione che il prezzo di rilascio della barrique è inferiore a quello di uscita dopo l’affinamento del vino, prima dell’imbottigliamento. L’investimento promette risultati economici superiori ad altri e non è soggetto all’elevata volubilità del mercato azionario.
Parla l’azienda
Massimo Gianolli ha così commentato:
“Abbiamo iniziato un percorso. I nostri interlocutori non sono i negociant come in Francia, ma manager, capitani d’industria, banchieri e professionisti che scommettono più sulla qualità del nostro Amarone cru che sui “wine future”. Acquistano le nostre barriques, personalizzate con il nome del proprietario, che riposano e affinano per 3 anni in cantina, e come in un club spesso alloggiano nel nostro wine resort per partecipare alle prove da botte, così come all’imbottigliamento. Crescendo la solidità e la notorietà del nostro brand, negli anni la vendita en primeur potrà acquisire una valenza economica importante. Entro 3 anni puntiamo a vendere il 75% del nostro Amarone cru con questa formula che in futuro potrà essere proposta anche da un istituto bancario”.
Il 7 settembre alcuni dei 20 en-primeuristi per l’annata 2015 si sono dati appuntamento a La Collina dei Ciliegi per la prima festa a loro dedicata: un appuntamento post-imbottigliamento che diventerà annuale, con le 300 bottiglie per ogni botticella disposte nella barricaia in caveau personalizzati a disposizione dei proprietari.
…e poi? Cosa succede dopo l’imbottigliamento?
Ogni proprietario ha la possibilità di scegliere il momento e la modalità di ritiro delle bottiglie, oppure può decidere di lasciare il vino in affinamento in legno più a lungo. L’acquisto avviene solo quando il vino è in barrique e la scelta avviene degustando oltre alle annate disponibili, anche quelle precedenti, in modo da poter farsi un’idea dell’evoluzione potenziale del vino durante l’affinamento. Inoltre occorre tenere sempre presente che ogni annata è a sé.
Si arriva finalmente all’imbottigliamento, come vendere le bottiglie?
L’acquirente in qualsiasi momento può chiedere di riposizionare sul mercato le bottiglie incaricando l’azienda di negoziare per conto suo. La Collina dei Ciliegi garantisce una vetrina internazionale, grazie alla competenza del vicepresidente Christian Roger (esperto di vini e finanza) e il loro brand ambassador Francesco Pagani.
Gianluigi Nuzzi, giornalista, saggista e conduttore televisivo ha partecipato alla vendita en primeur e ha affermato:
Ho investito senza pensarci e non solo perché mi è piaciuto il vino ma anche perché Massimo è un visionario con radici nella terra di suo padre che è anche la sua e per amicizia.
Chiudiamo con le parole di Massimo Gianolli:
“Questa operazione mi ha dato fiducia non tanto per l’anticipo del flusso finanziario, quanto perché chi acquista en primeur sposa il progetto e diventa ambasciatore del vino e delle storie di amicizia che si sono create“.
Amo la buona cucina e le tradizioni enogastronomiche italiane, per me vino e dessert non sono solo un contorno ma la parte più interessante del buon vivere.