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Mojito, storia del cocktail e come si prepara

Quante volte avete ordinato un mojito? Sicuramente tante. Parliamo, infatti, di uno dei cocktail più famosi, di origine cubana e caratterizzato dalla presenza di rum, zucchero di canna, succo di limetta, foglie di mentastro verde (hierba buena a Cuba) e acqua gassata. Conosciamo la storia.

Un po’ di storia

L’origine del mojito appare abbastanza contrastante: si tramanda che un cocktail dai caratteri simili a quelli del moijto fu creato dal famoso pirata inglese Sir Francis Drake (El Draque) nel XVI secolo. Quello che sappiamo dell’antica versione è che la sua preparazione prevedeva aguardiente (rhum non invecchiato) di bassa qualità, lime, acqua, zucchero raffinato bianco di canna e una specie locale di menta, la hierbabuena.

Il cocktail raggiungeva maggiore popolarità nella metà del 1800, grazie alla società Bacardi, giungendo ad una definitiva notorietà solo nel XX secolo.
Rispetto alla versione moderna del mojito non si posseggono certezze assolute su chi lo abbia potuto proporre per primo, anche se i nomi che generalmente saltano fuori sono quelli di barman della Bodeguita del Medio, Attilio De La Fuente, oppure Angel Martinez, che realmente rilevò il locale nel 1942, al culmine del sua successo per essere frequentato da importanti personaggi.

Si è spesso ritenuto il falso considerando che Ernest Hemingway fosse un noto consumatore della bevanda. In fatti, la frase che gli si attribuisce, presente anche nel locale “My mojito in La Bodeguita, My daiquiri in El Floridita”, nonostante abbia donato notorietà alla bevanda anche oltre i confini di Cuba, è apocrifa.

Rispetto al termine “Mojito”, vi sono poi differenti e possibili attribuzioni. Per alcuni, esso si riferisce al “mojo”, un condimento tipico della cucina cubana caratterizzato da un composto di aglio e agrumi, utile alla marinatura. Per altri, esso è legato alla traduzione della parola spagnola mojadito, che significa “umido”. Infine, con meno probabilità, si fa risalire l’etimologia della parola al termine vudù mojo, che significa “incantesimo”.

Ricetta originale

  • 4.5 cl di rum silver dry o carta blanca
  • 3 cl di succo di lime
  • 2 cucchiaini di zucchero di canna bianco
  • un rametto di Hierba buena (menta cubana)
  • da 5 a 12 cubetti di ghiaccio
  • acqua gassata (acqua di Seltz o soda).

Preparazione

Per la preparazione del cocktail, usiamo un bicchiere del tipo tumbler alto, come l’Highball. Iniziamo ponendo sul fondo del bicchiere due cucchiaini di zucchero di canna bianco e il succo di mezzo lime, il rum e la menta. Procediamo amalgamando il tutto e spingiamo con delicatezza le foglie di menta per mescolare i sapori e unire, in seguito,  il ghiaccio e l’acqua gasata mettendo alla fine un rametto di hierba buena come decorazione.

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