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Matelica: nonostante il terremoto, il vino ha un futuro

L’assessore alla Cultura e Turismo di Matelica Cinzia Pennesi, nota direttrice d’orchestra, in occasione dei 30 anni dell’Associazione Città del Vino celebrati al Campidoglio di Roma ha detto: “A Matelica, comune vocato alla produzione del Verdicchio il futuro del vino non crolla e noi andiamo avanti nei preparativi dei 50 anni della Doc, denominazione di origine controllata, che festeggeremo il 21 luglio insieme agli enoappassionati del re del vino marchigiano”.

Le Famiglie del Vino

Durante il trentennale, il sindaco di Conegliano Veneto, Floriano Zambon, presidente dell’associazione, ha premiato Garofoli di Loreto tra le “Famiglie del vino” che hanno saputo tramandare alle nuove generazioni la passione nel fare impresa e salvaguardare la cultura enologica di territorio.

Il Terremoto

Il terremoto ha reso inagibile il Palazzo comunale ma per miracolo gran parte della città è stata salvata. A proposito di questa ha detto l’ assessore alla Cultura e Turismo, Cinzia Pennesi: “Abbiamo riaperto il Teatro Piermarini, che rappresenta la nostra piazza d’inverno. In questa bella struttura ottocentesca è attiva nel foyer, sette giorni su sette, l’enoteca comunale dove sono in degustazione i vini di una quindicina di aziende vinicole del territorio e soprattutto la nostra visione di futuro sostenibile che è legato al vino”.

Il vino è la rinascita dopo il terremoto

Inoltre anche due alberghi di Matelica hanno riaperto ai turisti e gli agriturismi continuano ad essere in attività, non essendosi mai fermati. L’assessore alla Cultura e Turismo, Cinzia Pennesi ha sottolineato in proposito:  “Il vino, il nostro Verdicchio, rappresenta la rinascita dopo il terremoto. La vigna è l’unica attività che resiste dopo il terremoto, ma è importante la vicinanza dell’associazione delle Città del vino e di tutti i wine lover che vorranno tornare nel nostro territorio. Speriamo di accoglierli il 21 luglio con un museo a cielo aperto – ha concluso l’assessore alla Cultura e Turismo, Cinzia Pennesi – di tutti i beni artistici ora in deposito per il sisma”.

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