Alessandra Ravagli, titolare di una piccola azienda agricola produce diversi tipi di vino, ma la sua mission principale, è quella di puntare sui vini autoctoni e su quelli bianchi aromatici che pare vanno molto di moda, soprattutto in questi ultimi anni.
La sua azienda vende in principal modo al contadino di paese, e i suoi terreni sono caratterizzati da 4 ettari di vitigni che Ravagli coltiva dal 2010, un lavoro tramandato dal padre al quale paga un contratto di affitto per i terreni. I suoi terreni sono posizionati a Ragone e grazie al clima favorevole è possibile produrre un buon quantitativo di vino di buona qualità.
L’azienda è a conduzione familiare, si tratta di una piccola società, ma non per questo meno dispendiosa. I costi burocratici sono gli stessi come per qualsiasi altro tipo di terreno, a prescindere dagli ettari di cui dispone.
Il successo dell’azienda
Qual è il segreto del suo successo? Prima di tutto il passaparola. Se il vino è ben fatto e le qualità non mancano, è chiaro che il passaparola è un ottimo bigliettino da visita per l’impresa stessa. L’azienda raccoglie 100 quintali ad ettaro, di cui una parte è destinata alla cantina sociale, mentre l’altra viene assegnata per la vinificazione.
Ecco quanto dichiarato dalla stessa titolare: ” In questo modo riesco a tenere alta la qualità del vino, che vendo direttamente, e a selezionare le uve. Un lavoro fatto a mano che conta molto sul passaparola. Ciò che è importante, con questa filosofia, è trovare il ristoratore che abbia voglia di spendere parole sul tuo vino, magari con la stessa passione che ci metti tu quando glielo vendi”.
Qual è la vera sfida che si pone quest’anno?
Di sicuro preservare la qualità del prodotto stesso, visto che quest’anno il clima non è stato dei migliori. Tuttavia è riuscita a preservare i vigneti, ma non si sa se la qualità è stata alterata, anche perchè quest’anno l’uva risulta molto acida, e nonostante questo Alessandra Ravagli cercherà in tutti i modi di poter raggiungere un buon successo, come accaduto qualche anno fa.
Una storia molto diversa invece, è quella dell’azienda agricola “La Sabbiona” , a Oriolo dei Fichi nel Faentino. La famiglia Altini produce vino dal 1970 e oggi dispone di ben 28 ettari di terreno. Inizialmente l’obiettivo dell’impresa in questione era quello di vendere il vino sfuso, ma poi con il tempo, i presupposti sono cambiati. Oggi produce ben 50mila bottiglie l’anno, di queste il 30% è destinata all’estero, in particolar modo in Giappone e in America. Mauro Altini spiega: ” Sono mercati che danno molta soddisfazione, loro sono interessati ai nostri vini più tipici e valorizzano l’impegno dei viticoltori”.
Come nel caso di Alessandra Ravagli, anche qui si punta sulla qualità del prodotto stesso anziché sulla quantità: il fatto di non mettere in bottiglia tutto il vino, permette di selezionarlo e creare vini di maggiore qualità.
Per l’azienda “La Sabbiona” c’è stata una diminuzione della resa dovuta alle condizioni climatiche, ma sono riusciti tuttavia a giocare d’anticipo e per fortuna la qualità è stata preservata.