Spesso quando si parla di vini si utilizza una parola non conosciuta da tutti, del cui significato cercheremo di parlare in questa sede.
Il termine in questione è il tannino, una sostanza appartenente alla categoria dei polifenoli contenuta nella corteccia, nei frutti e nelle foglie di alcune piante, tra cui rientra anche la vite.
Le funzioni del tannino
Il tannino, per sua natura, ha la funzione di rendere la pianta meno appetibile da parte dei predatori naturali e degli agenti patogeni che la possono attaccare, costituendo una barriera difensiva dal sapore decisamente amaro.
In virtù di tale asprezza, in molti vini troviamo questo tipo di sapore, ed in particolar modo in quelli di colore rosso, nei quali il tannino è presente nella maggior parte nella buccia dell’acino d’uva e nei suoi semi.
I benefici del tannino
Ma oltre a conferire questo sapore amarognolo al vino, il tannino reca al corpo umano dei benefici notevoli, grazie alle sue numerose proprietà, di cui cercheremo di elencare le principali.
Innanzitutto, il tannino ha proprietà astringenti, adatte a contrastare i sintomi della dissenteria e di altre patologie intestinali. inoltre, grazie all’assorbimento da parte della flora batterica, tale sostanza possiede proprietà antinfiammatorie ed antibatteriche, adatte per la cura e la prevenzione di infezioni ed infiammazioni del tratto intestinale.
La sua natura astringente e antinfiammatoria si caratterizza per la formazione di una patina che va a proteggere la muscosa intestinale, e più in generale tutto l’apparato digerente, dall’aggressione dei batteri e dalle infiammazioni causate da enzimi e proteine contenute nei cibi che quotidianamente si metabolizzano.
Inoltre, sempre restando in materia di benefici all’apparato digerente, i tannini contribuiscono ad arrestare la peristalsi intestinale, cioè la contrazione dei muscoli delle pareti dell’intestino, grazie alle quali si espelle il materiale di scarto.
Il tannino perciò blocca tali movimenti muscolari, andando ad agire in modo efficace su attacchi di colite e diarrea.
La sua natura astringente ed antiinfiammatoria non si limita solo ad agire a livello dell’intestino: essa infatti è anche utile per il trattamento dell’acne e di tutte quelle malattie della pelle che comportano la secrezione di sebo. L’azione astringente si applica a livello cutaneo, qualora si riscontri un’ipersecrezione sebacea.
Gli altri usi
Per tale ragione i tannini vengono impiegati nella preparazione di moltissimi prodotti ad uso cosmetico, come ad esempio le creme per il trattamento dell’acne e gli shampoo antiforfora, oltre che nelle lozioni per la rimozione del sebo in eccesso.
Inoltre il tannino presenta una proprietà di tipo ematico molto interessante, ossia la capacità di favorire la vasocostrizione del sistema circolatorio e la coagulazione del sangue.
Per questo motivo i tannini fanno parte di alcuni prodotti atti a risolvere ulcere gastrointestinali e problemi al plesso emorroidario.
Esistono controindicazioni?
Nonostante questo elenco di proprietà benefiche per l’organismo, i tannini rimangono sostanze che, se consumate in maniera eccessiva, possono intossicare il corpo e provocare numerosi effetti collaterali.
Tra questi rientrano ad esempio l’ irritazione delle mucose dello stomaco, l’intossicazione del fegato l’inibizione di alcuni enzimi che favoriscono la normale azione dell’apparato digerente.
Per tale ragione è bene consumare prodotti a base di tannino con moderazione e per periodi brevi, al fine di poter beneficiare a pieno di tutte le straordinarie virtù curative di questa sostanza contenuta nel vino.