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I migliori vini bianchi Francesi – Parte 2

Oggi completiamo il nostro viaggio sensoriale tra i vini bianchi francesi. Ti sei perso la prima parte della rassegna? Eccola qua: I migliori vini bianchi Francesi – Parte 1.

Chenin Blanc

Come i Sauvignon Blanc, i prodotti Chenin Blanc hanno avuto una “spinta esotica” nella loro storia recente: dai primi del ‘900 infatti si sono allevati filari di questo vitigno in Sudafrica. Questa coltura è stata resa possibile dalle condizioni climatiche favorevoli e il crescente interesse locale verso l’industria e la cultura del vino.

Chiusa la parentesi esotica analizziamo la vinificazione francese di queste uve in quanto le diverse AOC ci propongono gusti tra loro molto differenti, sarà per questo particolarmente importante la lettura preliminare dell’etichetta.

Potremo trovare prodotti a base di Chenin Blanc dal sapore secco o dolce, per questo la scala da percorre sarà sec, demi-sec, moelleux e liquoreux progressivamente più dolci. Tutti questi gradi di dolcezza mantengono alcuni tratti comuni dati dal sapore naturale di quest’uva, in particolare una acidità significativa e un buon corpo con note fruttate di mela verde che salendo di dolcezza si mischieranno a note dolci e più accentuate di miele.

La produzione di questi vini è particolare della val della Loira, tra Angers e Tours, sono vini bianchi da tavola generalmente economici con qualche eccellenza imperdibile come le AOC Anjou oppure le Vouvray e Saumur.

Riesling

L’ultimo vitigno che vi presentiamo si intreccia profondamente con la storia della terra su cui si alleva. Infatti il Riesling è un vitigno abitualmente associato a prodotti tedeschi o del nord-est italiano, in realtà caratterizza anche una regione francese: l’Alsazia.

Così come il vitigno, l’Alsazia storicamente è stata terra di confine e ambita dalla Germania che ne ha influenzato tradizioni, cultura e colture nel tempo. Non è raro trovare in questa regione la scelta della bottiglia a Flute, più slanciata, alta e sottile, tipica dei produttori teutonici.

Una differenza importante tra i Riesling dei due paesi sta nel residuo zuccherino. I prodotti tedeschi hanno un più alto residuo che non troviamo nei secchi prodotti Alsaziani. Al gusto i vini dell’Alsazia presentano fruttate note di lime, eleganti aromi floreali e alcuni si distinguono per una lieve nota di miele.

Una delle qualità maggiormente apprezzate di questi prodotti è inoltre la loro capacità di invecchiamento: negli anni un Riesling di queste terre può sprigionare sapori unici di benzina e pane tostato, gusti magari non per tutti ma sicuramente un’esperienza indimenticabile!

Al palato questi Riesling giungono rinfrescanti e sapidi e sanno sublimare cibi piccanti o formaggi ricchi, come il Munster, in un connubio irrinunciabile per gli appassionati di vino o questi formaggi.

Forse l’Alsazia e il vitigno che la caratterizza non saranno alla moda come Loira o Borgogna ma crediamo l’assaggio smentisca questo trend. Alla vostra!

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