In una calda serata estiva, con amici, in uno di quei locali poco frequentati della città, chi non cede al gusto di un sorso di tequila? Ma sappiamo come si beve?
La tequila è un prodotto alcolico che si ottiene in Messico grazie alla distillazione dell’agave blu. Si produce nella località messicana di Tequila e nelle zone ad essa limitrofe dello stato di Jalisco.
La storia
Si narra che la prima tequila viene prodotta nel XVI secolo dove le popolazioni azteche producono una variante di liquore bianco che si ottiene dalla fermentazione del succo dell’agave. Attorno al 1600, poi, Don Pedro Sanchez de Tagle, incomincia la produzione di massa della tequila nella prima fabbrica di Jalisco con la tassazione del prodotto. Il re Carlo IV di Spagna concede, in seguito, la prima licenza per produrre e commercializzare la tequila.
Oggi, nonostante alcune produzioni di tequila continuino la produzione a conduzione unicamente familiare, i marchi maggiormente noti sono di proprietà delle grosse multinazionali.
Come bere la tequila?
Per tradizione, la tequila si beve servita in un bicchiere di terracotta, accompagnata da sale e succo di lime messi sul dorso della mano, per esaltare la secchezza del distillato. Tuttavia, esistono tecniche diverse per poterla assaporare.
Alcuni taquilero ritengono che il modo corretto per poter effettivamente degustare questa bevanda e goderne in pienezza il sapore, sia quello di bere prima la tequila, poi il limone e in seguito il sale. Vi sono, poi, delle varietà che non hanno neppure bisogno né del sale né del limone.
Anche il contenitore ha la sua importanza: infatti i bicchierini che generalmente utilizziamo riducono l’esperienza evitando che gli aromi emergano in maniera decisa.
Il colore
Prima di bere la tequila, qualunque essa sia, mediante un occhio neppure troppo attento, è facile intravedere differenze o imperfezioni come risultato di un processo di distillazione di qualità inferiore.
L’aroma
Osservato il colore non ci resta che avviarci al lento odorare. Per la tequila dobbiamo essere pazienti per poter cogliere le variegate sfumature, poiché, annusarla banalmente, troppo vicino, non reca che una forte percezione alcolica. Dunque, gli esperti consigliano di annusare per tre brevi volte: la prima per identificare gli aromi senza effettuare alcun movimento della bevanda, la seconda per identificare quelli che emergono roteando il bicchiere, la terza provando ad annusare con entrambe le narici.